Background: La mobilizzazione precoce riveste un’importanza crescente come intervento utile alla prevenzione dell’insorgenza del delirium, una patologia neuropsichiatrica frequente negli anziani ospedalizzati. Un evento che favorisce la comparsa di questa condizione è la riduzione della mobilità, tipica nei contesti ospedalieri, che determina la comparsa di gravi rischi per la salute fisica e mentale. Il delirium incide fortemente sulle capacità funzionali del soggetto determinando una diminuzione dell’autonomia personale e apportando anche effetti negativi alla sfera cognitiva. Obiettivo: l’obiettivo di questa tesi è di valutare se la stimolazione alla mobilizzazione precoce all’interno di un reparto di Geriatria sia un intervento efficace alla prevenzione del delirium. Materiali e metodi: è stato eseguito uno studio osservazionale, che ha coinvolto un campione di 40 pazienti ricoverati presso una U.O. di Geriatria, suddivisi in due gruppi: un gruppo di controllo, soggetto a una gestione standard della mobilizzazione, e un gruppo di trattamento, che ha ricevuto una modalità assistenziale maggiormente centrata sulla mobilizzazione precoce. Per valutare gli esiti clinici sono state utilizzate delle scale di valutazione, tra cui l’Indice di Barthel, la scala delle comorbilità di Charlson, la Mini Nutritional Assessment (MNA), 4AT e la scala Short Portable Mental Status Questionnaire (SPMSQ). È stata eseguita una valutazione statistica dei dati ottenuti. Risultati: il 40% dei pazienti del gruppo di controllo ha manifestato episodi di delirium, mentre per il gruppo di trattamento solo il 15%. Inoltre, i pazienti del gruppo di trattamento hanno manifestato degli outcome migliori della capacità funzionale e dello stato cognitivo, rispetto al gruppo che ha beneficiato delle cure standard. È stata osservato che si è ricorso in minor misura all’uso di contenzioni fisiche e farmacologiche, e che non si sono verificate cadute durante la degenza per il campione di trattamento. Conclusioni: alla luce di quanto emerso, si può affermare che un approccio attivo alla mobilizzazione permetta di ottenere dei risultati positivi sullo stato cognitivo e fisico dei pazienti anziani ricoverati. L’intervento proposto dall’U.O. Geriatria si è rivelato utile nella prevenzione dell’insorgenza di delirium nei pazienti ricoverati.
La mobilizzazione precoce come strategia per la prevenzione dell’insorgenza del delirium in pazienti anziani ricoverati
PEROTTO, SILVIA
2023/2024
Abstract
Background: La mobilizzazione precoce riveste un’importanza crescente come intervento utile alla prevenzione dell’insorgenza del delirium, una patologia neuropsichiatrica frequente negli anziani ospedalizzati. Un evento che favorisce la comparsa di questa condizione è la riduzione della mobilità, tipica nei contesti ospedalieri, che determina la comparsa di gravi rischi per la salute fisica e mentale. Il delirium incide fortemente sulle capacità funzionali del soggetto determinando una diminuzione dell’autonomia personale e apportando anche effetti negativi alla sfera cognitiva. Obiettivo: l’obiettivo di questa tesi è di valutare se la stimolazione alla mobilizzazione precoce all’interno di un reparto di Geriatria sia un intervento efficace alla prevenzione del delirium. Materiali e metodi: è stato eseguito uno studio osservazionale, che ha coinvolto un campione di 40 pazienti ricoverati presso una U.O. di Geriatria, suddivisi in due gruppi: un gruppo di controllo, soggetto a una gestione standard della mobilizzazione, e un gruppo di trattamento, che ha ricevuto una modalità assistenziale maggiormente centrata sulla mobilizzazione precoce. Per valutare gli esiti clinici sono state utilizzate delle scale di valutazione, tra cui l’Indice di Barthel, la scala delle comorbilità di Charlson, la Mini Nutritional Assessment (MNA), 4AT e la scala Short Portable Mental Status Questionnaire (SPMSQ). È stata eseguita una valutazione statistica dei dati ottenuti. Risultati: il 40% dei pazienti del gruppo di controllo ha manifestato episodi di delirium, mentre per il gruppo di trattamento solo il 15%. Inoltre, i pazienti del gruppo di trattamento hanno manifestato degli outcome migliori della capacità funzionale e dello stato cognitivo, rispetto al gruppo che ha beneficiato delle cure standard. È stata osservato che si è ricorso in minor misura all’uso di contenzioni fisiche e farmacologiche, e che non si sono verificate cadute durante la degenza per il campione di trattamento. Conclusioni: alla luce di quanto emerso, si può affermare che un approccio attivo alla mobilizzazione permetta di ottenere dei risultati positivi sullo stato cognitivo e fisico dei pazienti anziani ricoverati. L’intervento proposto dall’U.O. Geriatria si è rivelato utile nella prevenzione dell’insorgenza di delirium nei pazienti ricoverati.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/80780