Background: L'unità di cura riconosciuta dalle cure palliative è rappresentata dall'assistito e dalla sua famiglia. Considerando che accudire il corpo della persona malata è un aspetto fondamentale della professione infermieristica, secondo alcuni studi può diventare un momento di cura per tutti i soggetti coinvolti. In questo modo il processo di elaborazione del lutto verrebbe facilitato sia per il famigliare sia per il professionista, in particolare nel momento che segue la morte del proprio caro/assistito. Obiettivo: Indagare la percezione e il vissuto di infermieri e Oss degli Hospice riguardo il coinvolgimento dei famigliari nella cura del corpo del proprio caro nel fine vita, quale possibile strumento utile al processo di elaborazione del lutto. Materiali e metodi: Il disegno dello studio è di tipo descrittivo osservazionale; sono stati coinvolti gli infermieri e gli Oss che lavorano presso due Hospice, uno nella provincia di Treviso e uno nella provincia di Bergamo, mediante la somministrazione di un'intervista semi-strutturata composta da tre domande aperte. Le interviste sono state poi analizzate mediante un sistema di codifica che ha permesso di categorizzare le risposte. Risultati: Hanno aderito all'indagine 13 professionisti: 9 infermieri e 4 Oss. I famigliari/caregiver che partecipano maggiormente sono quelli che hanno un particolare rapporto di vicinanza col paziente, che lo assistono da lungo tempo, che appartengono a religioni e culture diverse da quella occidentale. Il professionista spesso li coinvolge proponendo gesti semplici o la sola presenza in stanza, avendo cura di far vivere al famigliare un'esperienza positiva anche mediante strumenti quali la musica o un profumo, e tutelando coloro che invece necessitano di prendersi del tempo per sé stessi dato il carico dell'assistenza. Spesso infatti i famigliari si sentono ospiti all'interno dell'Hospice, a differenza del domicilio. Le influenze socio-culturali e la mancanza di tempo influiscono sulla partecipazione del famigliare alla cura. Con le dovute accortezze del caso, l'accudimento del corpo della persona malata contribuisce al processo di elaborazione del lutto, permette al famigliare di sentirsi utile e di fare l'ultimo saluto e al professionista di chiudere il proprio percorso di cura. Discussione: Dallo studio emerge che il modo in cui l'Hospice viene percepito dai famigliari, la mancanza di tempo da parte del professionista e i cambiamenti socio-culturali degli ultimi anni possono aver influito negativamente sul coinvolgimento del famigliare/caregiver alla cura del corpo; diversamente succede, invece, quando la famiglia appartiene ad altri credi religiosi. È emerso inoltre che la principale modalità con cui i famigliari partecipano è attraverso piccoli gesti di cura, oppure semplicemente rimanendo in stanza. Mediante questo studio è possibile affermare che il coinvolgimento del famigliare/caregiver consente allo stesso di: farsi vicino, sentirsi utile, fare un ultimo saluto, chiudere un percorso; anche per il professionista diventa l'occasione per "chiudere il cerchio". Conclusione: Mediante questo studio è stato possibile approfondire e confermare che la cura del corpo nel fine vita è riconosciuta dai professionisti come strumento utile al processo di elaborazione del lutto, se svolto con le dovute accortezze e nonostante le difficoltà nel coinvolgimento dei famigliari a questo processo.

La cura del corpo come strategia favorente l’elaborazione del lutto: la percezione e il vissuto dei professionisti nell’ambito delle Cure Palliative

ZANELLA, GIULIA
2023/2024

Abstract

Background: L'unità di cura riconosciuta dalle cure palliative è rappresentata dall'assistito e dalla sua famiglia. Considerando che accudire il corpo della persona malata è un aspetto fondamentale della professione infermieristica, secondo alcuni studi può diventare un momento di cura per tutti i soggetti coinvolti. In questo modo il processo di elaborazione del lutto verrebbe facilitato sia per il famigliare sia per il professionista, in particolare nel momento che segue la morte del proprio caro/assistito. Obiettivo: Indagare la percezione e il vissuto di infermieri e Oss degli Hospice riguardo il coinvolgimento dei famigliari nella cura del corpo del proprio caro nel fine vita, quale possibile strumento utile al processo di elaborazione del lutto. Materiali e metodi: Il disegno dello studio è di tipo descrittivo osservazionale; sono stati coinvolti gli infermieri e gli Oss che lavorano presso due Hospice, uno nella provincia di Treviso e uno nella provincia di Bergamo, mediante la somministrazione di un'intervista semi-strutturata composta da tre domande aperte. Le interviste sono state poi analizzate mediante un sistema di codifica che ha permesso di categorizzare le risposte. Risultati: Hanno aderito all'indagine 13 professionisti: 9 infermieri e 4 Oss. I famigliari/caregiver che partecipano maggiormente sono quelli che hanno un particolare rapporto di vicinanza col paziente, che lo assistono da lungo tempo, che appartengono a religioni e culture diverse da quella occidentale. Il professionista spesso li coinvolge proponendo gesti semplici o la sola presenza in stanza, avendo cura di far vivere al famigliare un'esperienza positiva anche mediante strumenti quali la musica o un profumo, e tutelando coloro che invece necessitano di prendersi del tempo per sé stessi dato il carico dell'assistenza. Spesso infatti i famigliari si sentono ospiti all'interno dell'Hospice, a differenza del domicilio. Le influenze socio-culturali e la mancanza di tempo influiscono sulla partecipazione del famigliare alla cura. Con le dovute accortezze del caso, l'accudimento del corpo della persona malata contribuisce al processo di elaborazione del lutto, permette al famigliare di sentirsi utile e di fare l'ultimo saluto e al professionista di chiudere il proprio percorso di cura. Discussione: Dallo studio emerge che il modo in cui l'Hospice viene percepito dai famigliari, la mancanza di tempo da parte del professionista e i cambiamenti socio-culturali degli ultimi anni possono aver influito negativamente sul coinvolgimento del famigliare/caregiver alla cura del corpo; diversamente succede, invece, quando la famiglia appartiene ad altri credi religiosi. È emerso inoltre che la principale modalità con cui i famigliari partecipano è attraverso piccoli gesti di cura, oppure semplicemente rimanendo in stanza. Mediante questo studio è possibile affermare che il coinvolgimento del famigliare/caregiver consente allo stesso di: farsi vicino, sentirsi utile, fare un ultimo saluto, chiudere un percorso; anche per il professionista diventa l'occasione per "chiudere il cerchio". Conclusione: Mediante questo studio è stato possibile approfondire e confermare che la cura del corpo nel fine vita è riconosciuta dai professionisti come strumento utile al processo di elaborazione del lutto, se svolto con le dovute accortezze e nonostante le difficoltà nel coinvolgimento dei famigliari a questo processo.
2023
Body care as a grief processing strategy: the perception and experience of nurses and healthcare workers in the context of Palliative Care
cura
corpo
cure palliative
lutto
hospice
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/80810