Background: Con il termine “violenza di genere” si identifica la presenza di atti dannosi compiuti verso una persona o un gruppo di persone a causa del loro genere (Convenzione di Istanbul,2011). Il fenomeno della “violenza di genere” è molto diffuso anche in Italia con il coinvolgimento tra gli altri del Sistema Sanitario. Per fare fronte a questa problematica, nel 2016 la Regione Toscana ha istituito la “Rete Regionale Codice Rosa”, un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza. Questo protocollo è stato successivamente adottato dalla regione Veneto a partire dal 2017. Nella maggior parte dei casi, l’infermiere è la prima figura professionale che si approccia alla vittima durante il momento del triage e nella presa in carico immediatamente successiva. Nonostante la violenza di genere sia attualmente un fenomeno in larga scala, non sempre l’argomento viene trattato durante la formazione universitaria di base, determinando così possibili difficoltà nella sua gestione. Obiettivo: Lo scopo di questo studio è quello di andare a valutare, attraverso la ricerca di letteratura, se un’adeguata formazione a livello assistenziale nell’ambito della violenza di genere possa portare ad esiti positivi nella gestione della situazione assistenziale e quali modalità di formazione risultano le più efficaci. Materiali e metodi: La ricerca è stata condotta consultando la banca dati PubMed durante il periodo compreso tra Giugno 2024 e Agosto 2024, utilizzando il metodo PICO, procedendo con il metodo PRISMA per selezionare gli articoli utili allo studio. Inizialmente sono stati reperiti un totale di 170 articoli e in seguito alla selezione sono stati inclusi 13 articoli. Risultati: Lo studio ha evidenziato come, coloro che hanno ricevuto una formazione incentrata sul tema della “violenza di genere”, sia a livello universitario che in ambito professionale, siano maggiormente consapevoli sulla corretta modalità di presa in carico infermieristica grazie all’aumento delle conoscenze, dell’autostima e delle abilità pratiche e relazionali. Lo studio ha inoltre permesso di valutare le percezioni di studenti e infermieri riguardo al tema della violenza di genere, identificandolo come di difficile gestione a causa delle scarse conoscenze e della complessità dell’argomento stesso. La letteratura evidenzia modalità alternative di formazione, oltre alla lezione frontale, che hanno portato ad esiti positivi, quali: l’utilizzo della teoria del comportamento pianificato; un modello universitario svedese nominato “Dare to Ask”; l’utilizzo della metodica della peer education; l’esecuzione della pedagogia teatrale; la pratica delle simulazioni attraverso l’utilizzo di video ad alta fedeltà. Conclusioni: Durante un periodo storico come il nostro, nel quale la cronaca italiana viene macchiata quasi quotidianamente da numerosi episodi di violenza di genere, è importante che l’infermiere sia adeguatamente formato per riconoscere precocemente i segni di violenza e sia in grado di approcciarsi in modo adeguato alla vittima stessa in modo da fornire un percorso di cura adeguato alle sue esigenze. Una formazione specifica riguardante il tema della violenza di genere dovrebbe quindi essere fornita già dalla formazione di base infermieristica, quindi durante il triennio universitario, con successivi master e corsi di aggiornamento durante la vita professionale per mantenere aggiornate le conoscenze sul fenomeno.

L'importanza della formazione infermieristica nella gestione di un "Codice Rosa"

PERIN, ELEONORA
2023/2024

Abstract

Background: Con il termine “violenza di genere” si identifica la presenza di atti dannosi compiuti verso una persona o un gruppo di persone a causa del loro genere (Convenzione di Istanbul,2011). Il fenomeno della “violenza di genere” è molto diffuso anche in Italia con il coinvolgimento tra gli altri del Sistema Sanitario. Per fare fronte a questa problematica, nel 2016 la Regione Toscana ha istituito la “Rete Regionale Codice Rosa”, un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza. Questo protocollo è stato successivamente adottato dalla regione Veneto a partire dal 2017. Nella maggior parte dei casi, l’infermiere è la prima figura professionale che si approccia alla vittima durante il momento del triage e nella presa in carico immediatamente successiva. Nonostante la violenza di genere sia attualmente un fenomeno in larga scala, non sempre l’argomento viene trattato durante la formazione universitaria di base, determinando così possibili difficoltà nella sua gestione. Obiettivo: Lo scopo di questo studio è quello di andare a valutare, attraverso la ricerca di letteratura, se un’adeguata formazione a livello assistenziale nell’ambito della violenza di genere possa portare ad esiti positivi nella gestione della situazione assistenziale e quali modalità di formazione risultano le più efficaci. Materiali e metodi: La ricerca è stata condotta consultando la banca dati PubMed durante il periodo compreso tra Giugno 2024 e Agosto 2024, utilizzando il metodo PICO, procedendo con il metodo PRISMA per selezionare gli articoli utili allo studio. Inizialmente sono stati reperiti un totale di 170 articoli e in seguito alla selezione sono stati inclusi 13 articoli. Risultati: Lo studio ha evidenziato come, coloro che hanno ricevuto una formazione incentrata sul tema della “violenza di genere”, sia a livello universitario che in ambito professionale, siano maggiormente consapevoli sulla corretta modalità di presa in carico infermieristica grazie all’aumento delle conoscenze, dell’autostima e delle abilità pratiche e relazionali. Lo studio ha inoltre permesso di valutare le percezioni di studenti e infermieri riguardo al tema della violenza di genere, identificandolo come di difficile gestione a causa delle scarse conoscenze e della complessità dell’argomento stesso. La letteratura evidenzia modalità alternative di formazione, oltre alla lezione frontale, che hanno portato ad esiti positivi, quali: l’utilizzo della teoria del comportamento pianificato; un modello universitario svedese nominato “Dare to Ask”; l’utilizzo della metodica della peer education; l’esecuzione della pedagogia teatrale; la pratica delle simulazioni attraverso l’utilizzo di video ad alta fedeltà. Conclusioni: Durante un periodo storico come il nostro, nel quale la cronaca italiana viene macchiata quasi quotidianamente da numerosi episodi di violenza di genere, è importante che l’infermiere sia adeguatamente formato per riconoscere precocemente i segni di violenza e sia in grado di approcciarsi in modo adeguato alla vittima stessa in modo da fornire un percorso di cura adeguato alle sue esigenze. Una formazione specifica riguardante il tema della violenza di genere dovrebbe quindi essere fornita già dalla formazione di base infermieristica, quindi durante il triennio universitario, con successivi master e corsi di aggiornamento durante la vita professionale per mantenere aggiornate le conoscenze sul fenomeno.
2023
The importance of nursing education in the management of a "Pink Code"
Codice rosa
Infermieri
Formazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/80826