Il disturbo depressivo maggiore è un disturbo mentale ampiamente diffuso e debilitante, classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la quarta causa di disabilità a livello globale. Questa condizione è spesso associata a disfunzioni dei ritmi circadiani, i quali regolano processi fondamentali come il ciclo sonno-veglia e la secrezione ormonale. Negli individui con depressione, tali ritmi risultano frequentemente alterati, contribuendo ad aggravare il decorso della malattia e aumentando il rischio di ricadute. L’insonnia, in particolare, non rappresenta solo un sintomo comune della depressione, ma anche un fattore di rischio per il suo sviluppo. Diversi studi hanno evidenziato il legame tra la regolazione dei ritmi circadiani e la sintomatologia depressiva, suggerendo che il riequilibrio dei ritmi interni possa rappresentare un target terapeutico efficace. A tal fine, trattamenti come la terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I) e altri interventi cronoterapeutici hanno mostrato benefici sia sulla qualità del sonno sia sulla sintomatologia depressiva. Nello specifico, un approccio terapeutico integrato che combini trattamenti psicologici e farmacologici, sembra particolarmente vantaggioso per i pazienti con depressione e insonnia, migliorando il benessere complessivo e riducendo il rischio di recidive. Tuttavia, la letteratura attuale presenta alcune limitazioni, tra cui campioni di dimensioni ridotte, una scarsa diversità dei partecipanti e un’insufficiente standardizzazione delle misure di valutazione e di trattamento. Inoltre, sono necessari studi a lungo termine per valutare la stabilità degli effetti terapeutici nel tempo.
Il legame tra ritmi circadiani e depressione: un target terapeutico efficace?
GRIZZO, MARIANNA
2023/2024
Abstract
Il disturbo depressivo maggiore è un disturbo mentale ampiamente diffuso e debilitante, classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la quarta causa di disabilità a livello globale. Questa condizione è spesso associata a disfunzioni dei ritmi circadiani, i quali regolano processi fondamentali come il ciclo sonno-veglia e la secrezione ormonale. Negli individui con depressione, tali ritmi risultano frequentemente alterati, contribuendo ad aggravare il decorso della malattia e aumentando il rischio di ricadute. L’insonnia, in particolare, non rappresenta solo un sintomo comune della depressione, ma anche un fattore di rischio per il suo sviluppo. Diversi studi hanno evidenziato il legame tra la regolazione dei ritmi circadiani e la sintomatologia depressiva, suggerendo che il riequilibrio dei ritmi interni possa rappresentare un target terapeutico efficace. A tal fine, trattamenti come la terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I) e altri interventi cronoterapeutici hanno mostrato benefici sia sulla qualità del sonno sia sulla sintomatologia depressiva. Nello specifico, un approccio terapeutico integrato che combini trattamenti psicologici e farmacologici, sembra particolarmente vantaggioso per i pazienti con depressione e insonnia, migliorando il benessere complessivo e riducendo il rischio di recidive. Tuttavia, la letteratura attuale presenta alcune limitazioni, tra cui campioni di dimensioni ridotte, una scarsa diversità dei partecipanti e un’insufficiente standardizzazione delle misure di valutazione e di trattamento. Inoltre, sono necessari studi a lungo termine per valutare la stabilità degli effetti terapeutici nel tempo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/81098