La NATO (acronimo di North Atlantic Treaty Organization) è un’alleanza politico-militare ed è stata istituita il 4 aprile 1949 con il relativo trattato detto anche Patto Atlantico, firmato a Washington durante una delle più acute crisi della Guerra Fredda: il blocco di Berlino da parte dell’Unione Sovietica durato dal 24 giugno 1948 all’11 maggio 1949. Da allora e fino al 1991 la NATO è stata in chiave difensiva, il braccio armato dell’Occidente contro l’URSS e il blocco sovietico, che il 14 maggio 1955 a loro volta hanno dato vita a una propria struttura di cooperazione militare: il Patto di Varsavia. A seguito della caduta del comunismo tra il 1989 e il 1991 e lo scioglimento dello stesso Patto di Varsavia avvenuto il 1° luglio 1991 la NATO ha visto scomparire il suo tradizionale nemico, modificando la propria struttura e ponendosi nuovi obiettivi strategici (attraverso gli Strategic Concepts, di cui parleremo tra poco), adeguandoli di volta in volta alle mutevoli relazioni internazionali, fino all’invasione russa su larga scala dell’Ucraina lanciata nel 2014. Avremo modo di vedere le motivazioni che hanno allargato la NATO ai confini russi e valuteremo i punti di vista di parte occidentale che di parte russa. Perché la NATO si è espansa nonostante l’accordo (verbale) con la Russia? Perché la Russia non ha potuto opporsi a ciò nonostante non fosse d’accordo? Alla prima domanda potremmo rispondere supportando l’idea che vi furono alcuni paesi che, avendo paura di ulteriori violenze e aggressioni russe, chiesero alla NATO e gli Stati Uniti la protezione americana. Alla seconda invece potremmo rispondere che il nascente stato russo (dalla disgregazione dell’Unione Sovietica nel 1991) era ancora troppo debole economicamente e politicamente per potersi opporre a tutto ciò (volendo citare anche non solo l’espansione dell’alleanza atlantica, ma anche ad esempio al bombardamento di Belgrado della NATO nel 1999), ma avremo modo di poter approfondire al meglio tali ipotesi. Nei seguenti paragrafi avremo modo di analizzare ciò che ci siamo posti attraverso i punti di vista di Mary E. Sarotte e di Sergey Radchenko, due dei più illustri storici che trattano tale argomento; mediante la cronologia evenemenziale offerta da essi, avremo modo di approfondire i principali aspetti noti e anche meno noti alla storiografia contemporanea su tale questione. C’è da chiarire però un punto: la NATO non è un’organizzazione che nasce solo dopo la Seconda Guerra Mondiale o che sia frutto della situazione internazionale post-Guerra Fredda, potrebbe essere il risultato di entrambe le epoche in quanto nell’arco di circa quarant’anni (1949-1989) fino alla caduta del muro di Berlino, l’alleanza nordatlantica stabilirà innanzitutto la sua identità, la sua ragion d’essere mediante continui e radicali cambiamenti interni ad essa. Ciò che Radchenko metterà in evidenza sarà la reazione russa all’espansione NATO, riferendo che per i russi in un primo momento non era minacciosa, cercando solamente la non inclusione della Russia in essa: inizialmente i russi cercarono di entrare nell’alleanza atlantica come forma di accettazione del loro paese dagli occidentali; il loro rifiuto indicherà che la loro adesione non rientrava semplicemente nei programmi americani. Shifrinson invece porrà una delle questioni cruciali del testo: già l’amministrazione Bush voleva l’espansione dell’alleanza per garantire il dominio politico e militare in Europa prevenendo quindi l’Unione Europea e la Russia.
L'ambigua espansione: la NATO dal 1989 al 2004
BATTISTA, EMANUELE
2024/2025
Abstract
La NATO (acronimo di North Atlantic Treaty Organization) è un’alleanza politico-militare ed è stata istituita il 4 aprile 1949 con il relativo trattato detto anche Patto Atlantico, firmato a Washington durante una delle più acute crisi della Guerra Fredda: il blocco di Berlino da parte dell’Unione Sovietica durato dal 24 giugno 1948 all’11 maggio 1949. Da allora e fino al 1991 la NATO è stata in chiave difensiva, il braccio armato dell’Occidente contro l’URSS e il blocco sovietico, che il 14 maggio 1955 a loro volta hanno dato vita a una propria struttura di cooperazione militare: il Patto di Varsavia. A seguito della caduta del comunismo tra il 1989 e il 1991 e lo scioglimento dello stesso Patto di Varsavia avvenuto il 1° luglio 1991 la NATO ha visto scomparire il suo tradizionale nemico, modificando la propria struttura e ponendosi nuovi obiettivi strategici (attraverso gli Strategic Concepts, di cui parleremo tra poco), adeguandoli di volta in volta alle mutevoli relazioni internazionali, fino all’invasione russa su larga scala dell’Ucraina lanciata nel 2014. Avremo modo di vedere le motivazioni che hanno allargato la NATO ai confini russi e valuteremo i punti di vista di parte occidentale che di parte russa. Perché la NATO si è espansa nonostante l’accordo (verbale) con la Russia? Perché la Russia non ha potuto opporsi a ciò nonostante non fosse d’accordo? Alla prima domanda potremmo rispondere supportando l’idea che vi furono alcuni paesi che, avendo paura di ulteriori violenze e aggressioni russe, chiesero alla NATO e gli Stati Uniti la protezione americana. Alla seconda invece potremmo rispondere che il nascente stato russo (dalla disgregazione dell’Unione Sovietica nel 1991) era ancora troppo debole economicamente e politicamente per potersi opporre a tutto ciò (volendo citare anche non solo l’espansione dell’alleanza atlantica, ma anche ad esempio al bombardamento di Belgrado della NATO nel 1999), ma avremo modo di poter approfondire al meglio tali ipotesi. Nei seguenti paragrafi avremo modo di analizzare ciò che ci siamo posti attraverso i punti di vista di Mary E. Sarotte e di Sergey Radchenko, due dei più illustri storici che trattano tale argomento; mediante la cronologia evenemenziale offerta da essi, avremo modo di approfondire i principali aspetti noti e anche meno noti alla storiografia contemporanea su tale questione. C’è da chiarire però un punto: la NATO non è un’organizzazione che nasce solo dopo la Seconda Guerra Mondiale o che sia frutto della situazione internazionale post-Guerra Fredda, potrebbe essere il risultato di entrambe le epoche in quanto nell’arco di circa quarant’anni (1949-1989) fino alla caduta del muro di Berlino, l’alleanza nordatlantica stabilirà innanzitutto la sua identità, la sua ragion d’essere mediante continui e radicali cambiamenti interni ad essa. Ciò che Radchenko metterà in evidenza sarà la reazione russa all’espansione NATO, riferendo che per i russi in un primo momento non era minacciosa, cercando solamente la non inclusione della Russia in essa: inizialmente i russi cercarono di entrare nell’alleanza atlantica come forma di accettazione del loro paese dagli occidentali; il loro rifiuto indicherà che la loro adesione non rientrava semplicemente nei programmi americani. Shifrinson invece porrà una delle questioni cruciali del testo: già l’amministrazione Bush voleva l’espansione dell’alleanza per garantire il dominio politico e militare in Europa prevenendo quindi l’Unione Europea e la Russia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/81729