Lo scopo del presente lavoro è quello di indagare e analizzare la critica dello Hegel jenese al diritto naturale di Fichte, con specifico riferimento all’opera intitolata Fondamento del diritto naturale secondo i principi della dottrina della scienza (1796-97). Ci si appoggerà soprattutto ai testi redatti dal filosofo svevo tra il 1801 e il 1805, anche se non mancheranno riferimenti puntuali ai manoscritti e alle successive opere, qualora ciò permetterà di evidenziare una linea di continuità nel pensiero hegeliano. Nel complesso, si cercherà di mettere in evidenza l’incapacità fichtiana di superare le scissioni intellettualistiche interne al suo sistema del diritto e, soprattutto, di poter pensare una comunità degli uomini non più scissa e meccanica, bensì eticamente viva e unitaria. Nel primo capitolo si fornirà un prontuario di concetti teoretici fondamentali per comprendere in tutta la sua complessità la critica hegeliana al giusnaturalismo fichtiano. Nel secondo capitolo, invece, si porrà in evidenza il problema epistemico-epistemologico posto dal saggio Le maniere scientifiche di trattare il diritto naturale (1802-03), all’interno del quale è presente una prima formalizzazione critica della maniera formale, ovvero kantiano-fichtiana, di trattare il diritto naturale. Infine, nel terzo capitolo, a partire dalla messa in luce delle scissioni rinvenute da Hegel nella deduzione fichtiana sin dal suo cominciamento, si analizzerà la problematizzazione hegeliana dell’eforato, un concetto innovativo e specifico del diritto naturale di Fichte. Al riguardo, si mostrerà come questa istituzione, seppur appaia epistemicamente necessaria per conciliare libertà universale e individuale, non possa che produrre, come esito, l’accentuazione della scissione sistematica e l’impossibilità di ogni concreta mediazione politica. Non solo la sua introduzione conduce a una impasse difficilmente superabile a partire dalle premesse del discorso fichtiano, ma la sua stessa aporeticità non può che produrre la sostanziale negazione della libertà individuale e il necessario ricorso alla coazione meccanica come strumento di coesione sociale.
La scissione come problema di mediazione politica. La critica hegeliana al diritto naturale di Fichte
FERELLA, CRISTIAN
2024/2025
Abstract
Lo scopo del presente lavoro è quello di indagare e analizzare la critica dello Hegel jenese al diritto naturale di Fichte, con specifico riferimento all’opera intitolata Fondamento del diritto naturale secondo i principi della dottrina della scienza (1796-97). Ci si appoggerà soprattutto ai testi redatti dal filosofo svevo tra il 1801 e il 1805, anche se non mancheranno riferimenti puntuali ai manoscritti e alle successive opere, qualora ciò permetterà di evidenziare una linea di continuità nel pensiero hegeliano. Nel complesso, si cercherà di mettere in evidenza l’incapacità fichtiana di superare le scissioni intellettualistiche interne al suo sistema del diritto e, soprattutto, di poter pensare una comunità degli uomini non più scissa e meccanica, bensì eticamente viva e unitaria. Nel primo capitolo si fornirà un prontuario di concetti teoretici fondamentali per comprendere in tutta la sua complessità la critica hegeliana al giusnaturalismo fichtiano. Nel secondo capitolo, invece, si porrà in evidenza il problema epistemico-epistemologico posto dal saggio Le maniere scientifiche di trattare il diritto naturale (1802-03), all’interno del quale è presente una prima formalizzazione critica della maniera formale, ovvero kantiano-fichtiana, di trattare il diritto naturale. Infine, nel terzo capitolo, a partire dalla messa in luce delle scissioni rinvenute da Hegel nella deduzione fichtiana sin dal suo cominciamento, si analizzerà la problematizzazione hegeliana dell’eforato, un concetto innovativo e specifico del diritto naturale di Fichte. Al riguardo, si mostrerà come questa istituzione, seppur appaia epistemicamente necessaria per conciliare libertà universale e individuale, non possa che produrre, come esito, l’accentuazione della scissione sistematica e l’impossibilità di ogni concreta mediazione politica. Non solo la sua introduzione conduce a una impasse difficilmente superabile a partire dalle premesse del discorso fichtiano, ma la sua stessa aporeticità non può che produrre la sostanziale negazione della libertà individuale e il necessario ricorso alla coazione meccanica come strumento di coesione sociale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/81798