La malattia di Alzheimer (AD) è una delle malattie neurodegenerative più diffuse nella popolazione, soprattutto anziana, affetta da demenza. Tale patologia è caratterizzata essenzialmente da una perdita progressiva della memoria e da un importante decadimento delle funzioni cognitive. Ad oggi la diagnosi di AD può essere definita dalla presenza di due strutture macromolecolari aberranti rappresentate da ammassi neurofibrillari intracellulari (NFT) di proteina tau iperfosforilata e da placche di proteina β-amiloide (Aβ) costituite da depositi proteici extracellulari formati conseguentemente ad anomalie di taglio proteolitico di un precursore, la proteina precursore dell’amiloide o APP. In questo progetto di tesi si sono previsti di studiare gli effetti di alcuni eteropolicicli analoghi del 2-(fenilammino)-7,8-diiidrochinazolin-5(6H)-one in un modello cellulare di AD ottenuto trattando con acido okadaico cellule di neuroblastoma umano, SH-SY5Y, in accordo con quanto riportato in letteratura. Studi svolti in precedenza avevano dimostrato per alcuni di tali derivati assenza di citotossicità e la capacità di inibire in modo significativo la monoammino ossidasi B e, più debolmente, la chinasi GSK3β, enzimi entrambi coinvolti in processi neurodegenerativi correlati ad AD. L’acido okadaico è una biotossina di origine marina a potente attività inibitoria nei confronti delle protein fosfatasi seriniche/ treoniniche umane. In virtù di questa sua proprietà, in letteratura è riportato come un agente in grado di riprodurre un modello di AD: esso infatti induce un aumento dei livelli di proteina tau fosforilata, principale costituente degli NFT che caratterizzano il tessuto cerebrale dei pazienti affetti da AD. Dai risultati riportati in questo lavoro di tesi emerge come, il co-trattamento con acido okadaico e i derivati eteropoliciclici precedentemente studiati, induca un marcato effetto citotossico nelle cellule di neuroblastoma. Partendo da questa osservazione sperimentale, scopo di questa tesi è stato cercare di indagare gli eventi molecolari che sottendono a questo effetto. Pertanto, si è esaminato il quadro fosforilativo delle cellule in seguito al trattamento e in particolare si è focalizzata l’attenzione su enzimi ad attività chinasica e non, coinvolti in vie metaboliche cruciali per la cellula.

Valutazione degli effetti di derivati del 2-(fenilammino)-7,8-di-idrochinazolin-5(6H)-one in cellule di neuroblastoma umano trattate con acido okadaico

MORETTI, CHIARA
2024/2025

Abstract

La malattia di Alzheimer (AD) è una delle malattie neurodegenerative più diffuse nella popolazione, soprattutto anziana, affetta da demenza. Tale patologia è caratterizzata essenzialmente da una perdita progressiva della memoria e da un importante decadimento delle funzioni cognitive. Ad oggi la diagnosi di AD può essere definita dalla presenza di due strutture macromolecolari aberranti rappresentate da ammassi neurofibrillari intracellulari (NFT) di proteina tau iperfosforilata e da placche di proteina β-amiloide (Aβ) costituite da depositi proteici extracellulari formati conseguentemente ad anomalie di taglio proteolitico di un precursore, la proteina precursore dell’amiloide o APP. In questo progetto di tesi si sono previsti di studiare gli effetti di alcuni eteropolicicli analoghi del 2-(fenilammino)-7,8-diiidrochinazolin-5(6H)-one in un modello cellulare di AD ottenuto trattando con acido okadaico cellule di neuroblastoma umano, SH-SY5Y, in accordo con quanto riportato in letteratura. Studi svolti in precedenza avevano dimostrato per alcuni di tali derivati assenza di citotossicità e la capacità di inibire in modo significativo la monoammino ossidasi B e, più debolmente, la chinasi GSK3β, enzimi entrambi coinvolti in processi neurodegenerativi correlati ad AD. L’acido okadaico è una biotossina di origine marina a potente attività inibitoria nei confronti delle protein fosfatasi seriniche/ treoniniche umane. In virtù di questa sua proprietà, in letteratura è riportato come un agente in grado di riprodurre un modello di AD: esso infatti induce un aumento dei livelli di proteina tau fosforilata, principale costituente degli NFT che caratterizzano il tessuto cerebrale dei pazienti affetti da AD. Dai risultati riportati in questo lavoro di tesi emerge come, il co-trattamento con acido okadaico e i derivati eteropoliciclici precedentemente studiati, induca un marcato effetto citotossico nelle cellule di neuroblastoma. Partendo da questa osservazione sperimentale, scopo di questa tesi è stato cercare di indagare gli eventi molecolari che sottendono a questo effetto. Pertanto, si è esaminato il quadro fosforilativo delle cellule in seguito al trattamento e in particolare si è focalizzata l’attenzione su enzimi ad attività chinasica e non, coinvolti in vie metaboliche cruciali per la cellula.
2024
Effects of 2-(phenylamino)-7,8-dihydroquinazolin-5(6H)-one derivatives in human neuroblastoma cells treated with okadaic acid
Alzheimer
acido okadaico
SH-SY5Y
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/81868