Il morbo di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa cronica, progressiva e irreversibile, responsabile di circa due terzi dei casi di demenza negli individui di età superiore ai 65 anni. La malattia si manifesta con un declino progressivo delle funzioni cognitive, interferendo significativamente con le attività quotidiane. Nonostante l’incidenza crescente, attribuibile anche all’aumento della longevità, l’eziologia della malattia rimane complessa e multifattoriale. Attualmente, la ricerca si concentra sull'asse microbiota-intestino-cervello, un sistema di comunicazione bidirezionale tra il tratto gastrointestinale e il sistema nervoso centrale. Studi recenti evidenziano come alcuni metaboliti microbici e neurotrasmettitori prodotti dal microbiota possano ridurre l'infiammazione, modulando la risposta delle cellule immunitarie e il rilascio di citochine proinfiammatorie. Poiché la neuroinfiammazione è riconosciuta come un fattore chiave nella patogenesi dell’Alzheimer, il microbiota rappresenta un potenziale bersaglio per nuovi approcci terapeutici. Questa tesi fornisce una panoramica sulla fisiopatologia del morbo di Alzheimer e sulle attuali strategie terapeutiche, approfondendo il ruolo del microbiota intestinale e dei suoi metaboliti nella patogenesi della malattia, con un focus sui nuovi sviluppi in ambito terapeutico.
Implicazioni dell’asse intestino-cervello nella malattia di Alzheimer
ROSSI, ELEONORA
2024/2025
Abstract
Il morbo di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa cronica, progressiva e irreversibile, responsabile di circa due terzi dei casi di demenza negli individui di età superiore ai 65 anni. La malattia si manifesta con un declino progressivo delle funzioni cognitive, interferendo significativamente con le attività quotidiane. Nonostante l’incidenza crescente, attribuibile anche all’aumento della longevità, l’eziologia della malattia rimane complessa e multifattoriale. Attualmente, la ricerca si concentra sull'asse microbiota-intestino-cervello, un sistema di comunicazione bidirezionale tra il tratto gastrointestinale e il sistema nervoso centrale. Studi recenti evidenziano come alcuni metaboliti microbici e neurotrasmettitori prodotti dal microbiota possano ridurre l'infiammazione, modulando la risposta delle cellule immunitarie e il rilascio di citochine proinfiammatorie. Poiché la neuroinfiammazione è riconosciuta come un fattore chiave nella patogenesi dell’Alzheimer, il microbiota rappresenta un potenziale bersaglio per nuovi approcci terapeutici. Questa tesi fornisce una panoramica sulla fisiopatologia del morbo di Alzheimer e sulle attuali strategie terapeutiche, approfondendo il ruolo del microbiota intestinale e dei suoi metaboliti nella patogenesi della malattia, con un focus sui nuovi sviluppi in ambito terapeutico.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/81871