La valutazione della composizione chimica e della qualità nutrizionale degli alimenti di interesse zootecnico è essenziale per ottimizzare le produzioni e garantire la salute degli animali. Tuttavia, i metodi tradizionali di analisi di laboratorio presentano diverse limitazioni, tra cui la generazione di residui, lunghi tempi di analisi, costi elevati legati ai reagenti, alle attrezzature e alla manodopera. Per superare queste problematiche, negli ultimi anni sono emerse tecniche innovative non distruttive e più rapide. Tra queste, la spettroscopia nel vicino infrarosso (NIRS) consente di ottenere numerosi dati su campioni complessi come l’unifeed o il silomais con una singola analisi. La fluorescenza a raggi X (XRF) offre un’alternativa per la determinazione di elementi chimici. Il naso elettronico è in grado di rilevare composti volatili, mentre la termografia a infrarossi permette di valutare la temperatura e la distribuzione del calore nei campioni alimentari. Infine, strumenti specifici per la misurazione delle emissioni di metano (CH₄) contribuiscono a monitorare l’impatto ambientale delle produzioni zootecniche. L’obiettivo di questa tesi è analizzare l’efficacia di tali metodologie innovative, evidenziando vantaggi, limiti e possibilità di utilizzo pratico. Nonostante le promettenti potenzialità di queste tecniche, è comunque necessario ricorrere a metodi tradizionali per la costruzione delle curve di calibrazione, garantendo così l’affidabilità dei risultati.
Tecniche innovative per la valutazione della composizione chimica e della qualità nutrizionale degli alimenti di interesse zootecnico
MANFERDINI, FRANCESCA
2024/2025
Abstract
La valutazione della composizione chimica e della qualità nutrizionale degli alimenti di interesse zootecnico è essenziale per ottimizzare le produzioni e garantire la salute degli animali. Tuttavia, i metodi tradizionali di analisi di laboratorio presentano diverse limitazioni, tra cui la generazione di residui, lunghi tempi di analisi, costi elevati legati ai reagenti, alle attrezzature e alla manodopera. Per superare queste problematiche, negli ultimi anni sono emerse tecniche innovative non distruttive e più rapide. Tra queste, la spettroscopia nel vicino infrarosso (NIRS) consente di ottenere numerosi dati su campioni complessi come l’unifeed o il silomais con una singola analisi. La fluorescenza a raggi X (XRF) offre un’alternativa per la determinazione di elementi chimici. Il naso elettronico è in grado di rilevare composti volatili, mentre la termografia a infrarossi permette di valutare la temperatura e la distribuzione del calore nei campioni alimentari. Infine, strumenti specifici per la misurazione delle emissioni di metano (CH₄) contribuiscono a monitorare l’impatto ambientale delle produzioni zootecniche. L’obiettivo di questa tesi è analizzare l’efficacia di tali metodologie innovative, evidenziando vantaggi, limiti e possibilità di utilizzo pratico. Nonostante le promettenti potenzialità di queste tecniche, è comunque necessario ricorrere a metodi tradizionali per la costruzione delle curve di calibrazione, garantendo così l’affidabilità dei risultati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/81955