Libertà e democrazia nel pensiero politico di Rosa Luxemburg

This thesis aims to investigate the role that the crucial directions of liberty and democracy played in the overall political thought of the Polish Jewish revolutionary militant Rosa Luxemburg (1871-1919). The starting point, first of all, is to be found in her intellectual biography, highlighting the essential stages that marked the development of her formative path. Subsequently, the thesis proposes an analysis of the founding roots of the complex dialogical relationship she developed with regard to Karl Marx, Eduard Bernstein and Karl Kautsky, thus allowing light to be shed, respectively, on the thematic cores of the critique of political economy, the relationship between reform and revolution and the revolutionary dialectic, as well as – more generally – to outline the essential points of the antidogmatic confrontation she engaged with regard to Marxism as a whole. The thesis then attempts to grasp the political underpinnings of the articulation Luxemburg provided with respect to the theme of the crisis of capitalism: juxtaposed against scenarios of brutal exploitation and imperialist domination, the distortions inherent in this system would eventually give way – she was unwaveringly convinced of this – to the establishment of a socialist democracy, along the lines, therefore, of the fundamental dualism she discerned between «socialism or barbarism», conceived as two opposing and irreconcilable paths. Furthermore, the thesis also sheds light on the inextricable link between the creative action of the working masses and the construction of democracy itself; specific emphasis is placed, in this regard, on the dimension of revolutionary spontaneity, especially in its possible affinities with respect to anarchism. Particular attention is then given to the essential nodes of the wide-ranging and protracted intellectual debate that took place between the political vision of the Polish Jewish militant and that of Vladimir Lenin; the aspects of centralism, the dictatorship of the proletariat and, finally, the national question are explored in depth. Investigating the political program of the Spartacus League, moreover, the crucial role embodied by the working masses in the realization of the socialist revolution and the construction of democracy is especially underlined, exploring, in this sense, the complex relationship inherent between the dimensions of war and that of liberty. Finally, an attempt is made to juxtapose the conception of the theme of liberty in Luxemburg with the claims for equality and autonomy expressed by women's movements. While the salient feature of the question of liberty and democracy within the political thought of Luxemburg might thus ultimately lie in the faith that the thinker seems to express, in many passages, in the free creative capacity of the masses, invested with the historical task of building democracy itself, it undoubtedly remains crucial to frame this dimension within a broader framework. This perspective, enriched with a clear dialogical willingness and a marked sensitivity, is indeed to be connected to the analysis of multiple other essential elements – such as anti-militarism, the national question, the critique of political economy, the conception of violence, feminism and anarchist affinities – while, at the same time, maintaining as a constant feature a pragmatic and concrete perspective, within an ideological framework in each case characterized by adherence to Marxist ideology.

Il presente elaborato si propone di indagare il ruolo che le direttrici cruciali della libertà e della democrazia rivestirono nel pensiero politico globale della militante rivoluzionaria ebreo-polacca Rosa Luxemburg (1871-1919). L’elaborato prende le mosse, innanzitutto, dalla sua biografia intellettuale, evidenziando le tappe essenziali che scandirono lo sviluppo del suo percorso formativo. Sono successivamente prese in analisi le radici fondanti del complesso rapporto dialogico sviluppato nei riguardi del pensiero di Karl Marx, Eduard Bernstein e Karl Kautsky, permettendo in questo modo di gettare luce, rispettivamente, sui nuclei tematici della critica dell’economia politica, del rapporto tra riforma e rivoluzione e della dialettica rivoluzionaria, nonché – più in generale – di tracciare le linee essenziali dell’antidogmatico confronto avviato nei riguardi del marxismo nel suo complesso. L’elaborato tenta poi di cogliere le fondamenta politiche dell’articolazione da Luxemburg fornita rispetto al tema della crisi del capitalismo: accostate a scenari di brutale sfruttamento e di dominazione imperialistica, le storture insite in questo sistema avrebbero infine ceduto il passo – la pensatrice ne era incrollabilmente convinta – all’instaurazione della democrazia socialista, sulla falsariga, pertanto, del dualismo fondamentale tra «socialismo o barbarie», ritenute vie opposte e inconciliabili. Inoltre, l’elaborato getta luce sull’inestricabile legame insito tra l’azione creativa delle masse lavoratrici e la stessa costruzione della democrazia; specifica enfasi è posta, in questo senso, sulla dimensione della spontaneità rivoluzionaria, in special modo nelle sue possibili affinità rispetto all’anarchismo. Particolare attenzione viene poi attribuita ai nodi essenziali dell’ampio e prolungato dibattito intellettuale che si instaurò tra la visione politica della militante ebreo-polacca e quella di Vladimir Lenin. Sono approfonditi, più nello specifico, gli aspetti del centralismo, della dittatura del proletariato e, infine, della questione nazionale. Indagando poi le principali linee di progettualità politica insite nel programma della Lega di Spartaco, viene messo in evidenza il ruolo cruciale incarnato dalle masse lavoratrici nella realizzazione della rivoluzione socialista e nella costruzione della democrazia, approfondendo, in questo senso, il complesso rapporto insito tra la dimensione della guerra e quella della libertà. Si tenta, infine, di accostare la concezione luxemburghiana del tema della libertà alle rivendicazioni di parità e autonomia espresse dai movimenti delle donne. Se il tratto saliente della questione della libertà e della democrazia all’interno del pensiero politico luxemburghiano potrebbe dunque risiedere, in ultima analisi, nella fiducia che la pensatrice sembra esprimere in molti passi nella libera capacità creativa delle masse, investite del compito storico di costruzione della democrazia stessa, rimane senz’altro cruciale inquadrare questa dimensione all’interno di un più ampio quadro. Questa prospettiva, impreziosita da una chiara volontà dialogica e da una spiccata sensibilità, va in effetti connessa all’analisi di molteplici altri elementi essenziali – quali ad esempio l’antimilitarismo, la questione nazionale, la critica dell’economia politica, la concezione della violenza, il femminismo e le affinità anarchiche – mantenendo come caratteristica costante una prospettiva pragmatica e concreta, all’interno di un quadro ideologico in ogni caso fedele all’adesione all’ideologia marxista.