Studio clinico retrospettivo sul rapporto tra autolesionismo ed esperienze psicotiche in adolescenti ricoverati in neuropsichiatria infantile

Background: Self-harm in adolescence represents a complex and multifactorial phenomenon, associated with several psychopathological conditions. Psychotic experiences (PLE) have been found to be very frequent in the adolescent population and have recently been identified as possible risk factors for self-injurious behaviors, both suicidal and nonsuicidal. However, the relationship between self-harm and PLE in adolescents remains poorly explored. Objectives and Methods: This retrospective observational study analyzed the sociodemographic, clinical, and psychopathological characteristics of a sample of 311 adolescents admitted to the Child Neuropsychiatry of the Hospital-University of Padua between 2015 and 2023 for self-injurious behaviors. Two groups of patients were compared: those who presented with psychotic experiences (PLE+) and those who did not report them (PLE-), assessing any differences in self-harm severity, psychiatric comorbidities, and treatments received. In addition, PLE+ patients were divided according to the severity of self-harm along a continuum including NSSI, suicidal ideation, and suicide attempt. Results: Sample analysis showed a prevalence of the female gender (81%) with a mean age of 14.7 years. Most patients came from problematic family backgrounds and had mood and anxiety disorders. Psychotic experiences were present in 79% of patients with self-harm, with a higher incidence of relationship difficulties, emotional dysregulation and anxiety-depressive symptoms in the PLE+ group. PLE+ patients also showed a higher number of re-hospitalizations, a longer length of stay, and a greater need for pharmacological treatment than PLE-. Then comparing PLE+ patients among different grades of self-injury, no significant differences were found, with the exception of emotional dysregulation and sleep disorders, which in particular were prevalent in patients with suicidal self-injury. Conclusions: The study confirms that psychotic experiences are frequent in adolescents with self-injury and are associated with a more severe psychopathological picture. However, the presence of PLE does not seem to directly lead to greater severity of self-injury, but rather greater psychopathological vulnerability. The findings underscore the importance of early prevention strategies, with a focus on emotional regulation and treatment of relationship difficulties and sleep disorders. The identification of PLE in adolescents with self-injurious behaviors could be an important indicator of psychopathological vulnerability, useful for modulating therapeutic interventions and reducing the risk of recidivism and suicidality.

Background: L’autolesionismo in adolescenza rappresenta un fenomeno complesso e multifattoriale, associato a diverse condizioni psicopatologiche. Le esperienze psicotiche (PLE) sono risultate molto frequenti nella popolazione adolescenziale e sono state recentemente identificate come possibili fattori di rischio per comportamenti autolesivi, sia suicidari che non suicidari. Tuttavia, la relazione tra autolesionismo e PLE negli adolescenti rimane ancora poco esplorata. Obiettivi e metodi: Questo studio retrospettivo osservazionale ha analizzato le caratteristiche sociodemografiche, cliniche e psicopatologiche di un campione di 311 adolescenti ricoverati presso la Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedale-Università di Padova tra il 2015 e il 2023 per comportamenti autolesivi. Sono stati confrontati due gruppi di pazienti: coloro che presentavano esperienze psicotiche (PLE+) e coloro che non le avevano riferite (PLE-), valutando eventuali differenze nella gravità dell’autolesionismo, nelle comorbidità psichiatriche e nei trattamenti ricevuti. Inoltre, i pazienti PLE+ sono stati suddivisi in base alla severità dell’autolesionismo lungo un continuum che comprende l’NSSI, l’ideazione suicidaria e il tentativo di suicidio. Risultati: L’analisi del campione ha evidenziato una prevalenza del genere femminile (81%) con un’età media di 14,7 anni. La maggior parte dei pazienti proveniva da contesti familiari problematici e presentava disturbi dell’umore e dell’ansia. Le esperienze psicotiche erano presenti nel 79% dei pazienti con autolesionismo, con una maggiore incidenza di difficoltà relazionali, disregolazione emotiva e sintomatologia ansioso-depressiva nel gruppo PLE+. I pazienti PLE+ hanno inoltre mostrato un maggior numero di recidive, una durata di ricovero più lunga e una maggiore necessità di trattamento farmacologico rispetto ai PLE-. Confrontando poi i pazienti PLE+ tra i diversi gradi di autolesionismo, non sono state riscontrate differenze significative, a eccezione della disregolazione emotiva e dei disturbi del sonno, i quali in particolare erano prevalenti nei pazienti con autolesionismo suicidario. Conclusioni: Lo studio conferma che le esperienze psicotiche sono frequenti negli adolescenti con autolesionismo e si associano a un quadro psicopatologico più severo. Tuttavia, la presenza di PLE non sembra determinare direttamente una maggiore gravità dell’autolesionismo, quanto piuttosto maggiore vulnerabilità psicopatologica. I risultati sottolineano l’importanza di strategie di prevenzione precoce, con particolare attenzione alla regolazione emotiva e al trattamento delle difficoltà relazionali e dei disturbi del sonno. L’identificazione delle PLE negli adolescenti con comportamenti autolesivi potrebbe rappresentare un importante indicatore di vulnerabilità psicopatologica, utile per modulare gli interventi terapeutici e ridurre il rischio di recidive e suicidalità.