La danzaterapia è una forma di arteterapia affermatasi a partire dagli anni Quaranta del Novecento in America che utilizza il movimento, l’espressione corporea e la musica come strumenti terapeutici, e affronta disturbi fisici, cognitivi, emotivi e comportamentali. Al giorno d’oggi, tale pratica terapeutica viene utilizzata in diversi ambiti: medico, educativo, scolastico, detentivo e riabilitativo. Il presente lavoro di tesi cerca di dimostrare che la danzaterapia è una pratica profondamente educativa che si può integrare facilmente nei progetti pedagogici di diversi enti. Tale forma d’arteterapia, infatti, è praticabile da ogni persona e, grazie alla propria versatilità, si può adattare con semplicità all’utenza e al contesto di utilizzo, a seconda delle necessità e dei bisogni degli individui. Inoltre, contenendo in sé un impianto pedagogico, la danzaterapia si prefigge, tra gli altri, gli obiettivi di donare benessere psicofisico alle persone, aiutare gli individui a sviluppare le proprie capacità personali, esprimere le emozioni e i conflitti interiori, nonché favorire la comunicazione e lo sviluppo delle abilità sociali. Il presente lavoro di tesi si compone di tre capitoli, nel primo dei quali è presente un excursus dell’evoluzione dell’arte della danza: passando in rassegna, in primis, alcuni valori, significati e funzioni terapeutiche della danza nell’antichità, ci si sofferma, poi, brevemente sulla danza accademica, per approdare, infine, alla modern dance. Considerata la grande importanza di tale disciplina artistica per la nascita della danzaterapia, il primo capitolo pone l’attenzione sui precursori della modern dance. Infine, vengono prese in esame le prime danzaterapeute, le quali, grazie alle proprie intuizioni e alle prime applicazioni della danza in ambito medico e psichiatrico, hanno messo in luce le funzioni terapeutiche di tale forma d’arte, favorendo la nascita della danzaterapia. Il secondo capitolo si addentra più approfonditamente nel campo delle metodologie danzaterapeutiche, degli obiettivi e degli strumenti principali della danzaterapia, successivamente, viene analizzata la figura del danzaterapeuta. A conclusione del capitolo, allo scopo di dimostrare la versatilità e l’efficacia della danzaterapia, ne vengono indagati alcuni ambiti applicativi, ovvero quelli che, in particolare, afferiscono al contesto educativo. Il terzo capitolo, infine, approfondisce il metodo Fux, originato dagli studi e dal lavoro di Maria Fux, danzatrice dalla grande sensibilità che desidera rendere la danza accessibile a tutti e aiutare chiunque ad esprimersi e a comunicare attraverso il corpo, soprattutto coloro che non sono in grado di comunicare verbalmente, come, ad esempio, le persone con ipoacusia. Tale metodo è particolarmente adatto a dimostrare l’efficacia dell’utilizzo della danza in ambito educativo grazie agli aspetti pedagogici che lo caratterizzano, alla sottesa tendenza alla valorizzazione dell’unicità di ogni persona e all’evidente, forte spinta all’integrazione e all’inclusione.
Origini, sviluppi e peculiarità della danzaterapia. Un approfondimento sul metodo di Maria Fux
MAZZARO, ILARIA
2024/2025
Abstract
La danzaterapia è una forma di arteterapia affermatasi a partire dagli anni Quaranta del Novecento in America che utilizza il movimento, l’espressione corporea e la musica come strumenti terapeutici, e affronta disturbi fisici, cognitivi, emotivi e comportamentali. Al giorno d’oggi, tale pratica terapeutica viene utilizzata in diversi ambiti: medico, educativo, scolastico, detentivo e riabilitativo. Il presente lavoro di tesi cerca di dimostrare che la danzaterapia è una pratica profondamente educativa che si può integrare facilmente nei progetti pedagogici di diversi enti. Tale forma d’arteterapia, infatti, è praticabile da ogni persona e, grazie alla propria versatilità, si può adattare con semplicità all’utenza e al contesto di utilizzo, a seconda delle necessità e dei bisogni degli individui. Inoltre, contenendo in sé un impianto pedagogico, la danzaterapia si prefigge, tra gli altri, gli obiettivi di donare benessere psicofisico alle persone, aiutare gli individui a sviluppare le proprie capacità personali, esprimere le emozioni e i conflitti interiori, nonché favorire la comunicazione e lo sviluppo delle abilità sociali. Il presente lavoro di tesi si compone di tre capitoli, nel primo dei quali è presente un excursus dell’evoluzione dell’arte della danza: passando in rassegna, in primis, alcuni valori, significati e funzioni terapeutiche della danza nell’antichità, ci si sofferma, poi, brevemente sulla danza accademica, per approdare, infine, alla modern dance. Considerata la grande importanza di tale disciplina artistica per la nascita della danzaterapia, il primo capitolo pone l’attenzione sui precursori della modern dance. Infine, vengono prese in esame le prime danzaterapeute, le quali, grazie alle proprie intuizioni e alle prime applicazioni della danza in ambito medico e psichiatrico, hanno messo in luce le funzioni terapeutiche di tale forma d’arte, favorendo la nascita della danzaterapia. Il secondo capitolo si addentra più approfonditamente nel campo delle metodologie danzaterapeutiche, degli obiettivi e degli strumenti principali della danzaterapia, successivamente, viene analizzata la figura del danzaterapeuta. A conclusione del capitolo, allo scopo di dimostrare la versatilità e l’efficacia della danzaterapia, ne vengono indagati alcuni ambiti applicativi, ovvero quelli che, in particolare, afferiscono al contesto educativo. Il terzo capitolo, infine, approfondisce il metodo Fux, originato dagli studi e dal lavoro di Maria Fux, danzatrice dalla grande sensibilità che desidera rendere la danza accessibile a tutti e aiutare chiunque ad esprimersi e a comunicare attraverso il corpo, soprattutto coloro che non sono in grado di comunicare verbalmente, come, ad esempio, le persone con ipoacusia. Tale metodo è particolarmente adatto a dimostrare l’efficacia dell’utilizzo della danza in ambito educativo grazie agli aspetti pedagogici che lo caratterizzano, alla sottesa tendenza alla valorizzazione dell’unicità di ogni persona e all’evidente, forte spinta all’integrazione e all’inclusione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/82940