Il potere educativo dell'allenatore sportivo nel contesto adolescenziale

From an educational point of view, team sports activity, especially when practiced in preadolescence and adolescence when personal identity is being formed, is an important and complementary moment to other educational experiences. This is because it allows the development and consolidation of emotional and relational dynamics that are very important not only for the athlete, but for the person the athlete will be. The development of increased self-confidence, improved concentration, self-control, assertiveness, the ability to work as a team and in a focused manner, and the management of frustration are just some of the opportunities that being part of a team offers. And at this time in history, post Covid, it is certainly not an insignificant opportunity for growth. However, sports activity, especially practiced at a competitive level, after the athlete's age 12, is not always a harbinger of positive benefits. Problematic aspects to be evaluated include intensive training, performance-related pressures, hypercompetitiveness, relationships with teammates, and the often unrealizable expectations of parents. These are all issues that can cause undue stress, discomfort, and even major problems for the growing boy, jeopardizing his emotional well-being and affecting other aspects of his life. The first chapter of this paper will be precisely devoted to introducing the needs and characteristics of today's kids from the analysis of some essays in psychology and psychopathology. I will then delve into the social skills that sports could teach. One of the indispensable conditions for the educational success of sports is undoubtedly the presence of a coach, an educator capable of being more than just a technician who transfers skills to the athletes entrusted to him or her. In this contribution I will specifically explore the key role of the coach of a basketball team, a sport I know closely from having played it for many years. I will focus on the male gender since the characteristics of the girl and young athlete who play the team sport that is the subject of my study are different. I will try to understand not so much the technical skills she must possess to venture into coaching as the social and educational skills inherent in this role. Is sports pedagogy in the Italian context taught in the training of future coaches? What do the programs of sports clubs in particular basketball provide? Is this training being updated? What do coaches promise parents at an early stage when they enroll their children? I will proceed by interviewing long-time coaches to understand the difficulties of this task, the satisfactions, but I will try to grasp with targeted questions, their possible suggestions to make sure that the hours spent in the gym are building blocks of growth for the boys. The figure of the coach-educator finds its space for action in collaboration with other educational agencies especially with the young athlete's family. I will therefore turn to parents who have had experience in this field to understand what has worked and what has been lacking in the coach's educational action. Finally, I will turn to a group of young athletes and former athletes, now young men, to understand their point of view. In conclusion, I will illustrate whether indeed the educational interventions given within a basketball team were positive and effective, whether they were only occasional or even absent or counterproductive. This is to understand whether the practice of a sport at a young age is indeed an added value in the construction of the person and under what conditions.

Da un punto di vista educativo, l’attività sportiva di squadra, soprattutto se praticata in età preadolescenziale e adolescenziale quando l’identità personale si va formando, costituisce un momento importante e complementare ad altre esperienze educative. Questo perché permette lo sviluppo e il consolidamento di dinamiche emotive e relazionali importantissime non soltanto per l’atleta, ma per la persona che l’atleta sarà. Lo sviluppo di una maggior fiducia in sé stessi, un miglioramento della concentrazione, dell’autocontrollo, dell’assertività, la capacità di lavorare in gruppo e in modo mirato, la gestione della frustrazione, sono solo alcune opportunità che il far parte di una squadra offre. E in questo momento storico, post Covid, non è sicuramente un’opportunità di crescita trascurabile. Tuttavia, l’attività sportiva, specialmente praticata a livelli agonistici, dopo i 12 anni d’età dell’atleta, non è sempre foriera di benefici positivi. Gli aspetti problematici da valutare includono l'allenamento intensivo, le pressioni legate alle prestazioni, l’ipercompetitività, i rapporti con i compagni di squadra, le aspettative, spesso irrealizzabili, dei genitori. Sono tutti aspetti che possono causare stress eccessivo, disagi e anche problematiche importanti al ragazzo in crescita mettendo a repentaglio il suo benessere emotivo e andando a inficiare su altri aspetti della sua vita. Il primo capitolo di questo lavoro sarà proprio dedicato a introdurre i bisogni e le caratteristiche dei ragazzi di oggi a partire dall’analisi di alcuni saggi di psicologia e di psicopatologia. Approfondirò, quindi, le abilità sociali che lo sport potrebbe insegnare. Una delle condizioni imprescindibili per il successo formativo dello sport è senz’altro la presenza di un allenatore, un educatore capace di essere non solo un tecnico che trasferisce abilità agli atleti che gli sono affidati. In questo contributo esplorerò in particolare il ruolo chiave dell’allenatore di una squadra di basket, sport che conosco da vicino per averlo praticato per molti anni. Mi concentrerò sul genere maschile in quanto le caratteristiche della ragazza e della giovane atleta che pratica lo sport di squadra che è oggetto del mio studio, sono differenti. Cercherò di comprendere non tanto le competenze tecniche che deve possedere per avventurarsi ad allenare quanto le abilità sociali ed educative insite in questo ruolo. La pedagogia dello sport nel contesto italiano viene insegnata in fase di formazione dei futuri allenatori? Che cosa prevedono i programmi delle società sportive in particolare del basket? Questa formazione viene aggiornata? Che cosa promettono gli allenatori ai genitori in fase iniziale quando iscrivono i loro figli? Procederò intervistando allenatori di lungo corso per capire le difficoltà di questo compito, le soddisfazioni, ma cercherò di cogliere con domande mirate, i loro possibili suggerimenti per fare in modo che le ore passate in palestra siano tasselli di crescita per i ragazzi. La figura del coach educatore trova il suo spazio d’azione in collaborazione con le altre agenzie educative soprattutto con la famiglia del giovane atleta. Mi rivolgerò quindi a genitori che hanno avuto esperienza in questo campo per comprendere cosa ha funzionato e cosa invece è stato deficitario nell’azione educativa del coach. Per finire mi rivolgerò ad un gruppo di giovani atleti ed ex atleti, ormai giovani uomini, per comprendere il loro punto di vista. In conclusione, illustrerò se effettivamente sono risultati positivi ed efficaci gli interventi educativi dati all’interno di una squadra di basket, se siano stati solo occasionali oppure addirittura assenti o controproducenti. Questo per capire se la pratica di uno sport in età giovanile sia effettivamente un valore aggiunto nella costruzione della persona e a quali condizioni.