Cranial Guitars: Black Music and the Beats in the work of Bob Kaufman

Borrowing concepts from black authors such as Baraka, Hughes, Baldwin and Du Bois, I tried to identify the most musical and typically black aspects of Bob Kaufman's poetry by evidencing the connections between his poetics and the vocal origins of African American music; then I collocated his work in the context of the predominantly white Beat scene of the 1950's with its tight and often ambiguous relationship with jazz music and black culture; finally, I attempted to highlight the differences, in both life and poetics, between Kaufman and the white Beat poets, as well as the influence that the former had on the latter in their subsequent development of a more mature political consciousness. Through these multiple lenses, I tried to examine Kaufman's peculiar position within the Beat environment and his special relationship with black music, which frequently takes one simultaneously spiritual, political and revolutionary traits, unlike the more aesthetic and ecstatic value attributed to jazz by many of the white Beats.

Partendo dalle analisi di autori neri quali Baraka, Hughes, Baldwin e Du Bois, ho cercato di identificare nella poesia di Bob Kaufman gli aspetti più tipicamente afroamericani e musicali della sua poetica, evidenziando le connessioni con le origini vocali della musica afro-americana; poi di collocare la sua opera nel contesto della scena Beat prevalentemente bianca degli anni Cinquanta e della sua stretta e spesso ambigua relazione con il jazz e la "black culture"; infine di evidenziare le differenze, sia nella vita che nella poetica, tra Kaufman e i poet Beat bianchi, e l'influenza che il primo ebbe sui secondi nel loro sviluppo di una più matura coscienza politica. Attraverso queste lenti ho esaminato la posizione particolare di Kaufman nella scena Beat e la sua speciale relazione con la "black music", che spesso assume al contempo tratti spirituali, politici e rivoluzionari, al contrario del valore più strettamente estetico ed estatico attribuito al jazz da molti dei Beat bianchi.