Il tema del doppio nella letteratura del XIX secolo. Origini folkloriche, motivi narrativi, risvolti psicoanalitici

The theme of the double, intended both as a shadow or human reflection, and as a double or other than oneself, is a theme of remote origin, rooted in the folkloric, superstitious and religious customs of peoples far and wide. An analysis of the studies that psychoanalysis has devoted to the subject, in particular Freud's reflections on the Doppelgänger and Rank's essay on the double, reveals a correlation with the human condition, which seems to be characterized by an innate, conflicting duplicity; the newborn cinema immediately used the theme of the double, exploiting its enormous powers of visualization, beginning with the expressionist masterpiece Der Student von Prag in 1913. Literature has been concerned with the subject from the very beginning, since the term «sosia» derives directly from the first character in the Western tradition to clash with his own double, the slave Sosia in Plauto’s Amphitruo. However, it is in the culture of the nineteenth and twentieth centuries that the theme becomes pervasive, treated in both psychoanalytic and fantastical terms. In my research, I have attempted to analyse both the anthropological and cultural origins of the theme, as well as its psychoanalytic correlates, and I have considered the readings of three major nineteenth-century authors, Dostoevskij, Stevenson and Maupassant, who used the literary device of the double in some of their works.

Il tema del doppio, inteso sia come ombra o riflesso umano, sia come sosia o altro da sé, è un argomento di origine remota, che trova radici nelle usanze di matrice folklorica, superstiziosa e religiosa dei popoli più lontani nel tempo, e distanti tra di loro. Analizzando lo studio che la psicoanalisi ha dedicato all’argomento, in special modo la riflessione di Freud sul Doppelgänger, e il saggio di Rank, ne emerge la correlazione con la condizione umana, che sembra essere caratterizzata da una duplicità conflittuale innata; il cinema nascente si appropria immediatamente del tema del doppio, sfruttando i propri enormi poteri di visualizzazione, a partire dal capolavoro espressionista Der Student von Prag, del 1913. La letteratura si è confrontata con questo tema fin dai suoi albori, basti pensare che il termine «sosia» deriva direttamente dal primo personaggio che nella tradizione occidentale si scontra con il proprio doppio, lo schiavo Sosia nell’Anfitrione di Plauto. È però nella cultura otto-novecentesca che l’argomento diviene pervasivo, e viene trattato sia in chiave psicoanalitica, sia fantastica. Nella mia ricerca ho cercato di analizzare sia le origini antropologiche e culturali del tema, sia i correlati psicoanalitici, per soffermarmi nella lettura di tre significativi autori del XIX secolo, Dostoevskij, Stevenson e Maupassant, che hanno utilizzato in alcune loro opere, l’espediente letterario del doppio.