In questa tesi si affronta il tema della violenza maschile contro le donne da un punto di vista ancora poco diffuso, ossia i programmi di intervento rivolti agli uomini autori di violenza, al di fuori del sistema penale. Si propone una lettura della violenza di genere di stampo femminista e un cambio di prospettiva, basandosi sugli studi che affrontano tale fenomeno a partire dal versante maschile. La violenza viene considerata come un comportamento appreso e pur mantenendo sempre prioritaria la sicurezza delle donne si individuano negli uomini le figure centrali degli interventi di prevenzione della violenza. Inoltre, si riflette sul ruolo del sistema penale, considerato nell’immaginario collettivo come soluzione principale per il contrasto delle ingiustizie, per esplorare altre possibili soluzioni attraverso alcune correnti del movimento femminista. A tal proposito si propone un confronto tra il pensiero del femminismo punitivo e quello abolizionista rispetto al carcere, approfondendo infine la prospettiva alternativa della giustizia trasformativa. Si prosegue focalizzando l’attenzione sui programmi di trattamento per gli autori di violenza e sulle strategie tipiche di questi interventi, partendo da un excursus storico e internazionale per poi concentrarsi sul contesto italiano. Si desidera comprendere se questi programmi conducano a risultati significativi in termini di eliminazione della violenza e di prevenzione della recidiva. Si conclude con una ricerca svolta attraverso una serie di interviste al personale di quattro Centri per uomini autori di violenza situati in diverse regioni italiane, riportando la loro prospettiva ed esperienza nel lavoro con gli autori di maltrattamenti di genere.
La violenza maschile contro le donne: il versante dei programmi di trattamento per gli autori di violenza
CAODURO, MADDALENA
2024/2025
Abstract
In questa tesi si affronta il tema della violenza maschile contro le donne da un punto di vista ancora poco diffuso, ossia i programmi di intervento rivolti agli uomini autori di violenza, al di fuori del sistema penale. Si propone una lettura della violenza di genere di stampo femminista e un cambio di prospettiva, basandosi sugli studi che affrontano tale fenomeno a partire dal versante maschile. La violenza viene considerata come un comportamento appreso e pur mantenendo sempre prioritaria la sicurezza delle donne si individuano negli uomini le figure centrali degli interventi di prevenzione della violenza. Inoltre, si riflette sul ruolo del sistema penale, considerato nell’immaginario collettivo come soluzione principale per il contrasto delle ingiustizie, per esplorare altre possibili soluzioni attraverso alcune correnti del movimento femminista. A tal proposito si propone un confronto tra il pensiero del femminismo punitivo e quello abolizionista rispetto al carcere, approfondendo infine la prospettiva alternativa della giustizia trasformativa. Si prosegue focalizzando l’attenzione sui programmi di trattamento per gli autori di violenza e sulle strategie tipiche di questi interventi, partendo da un excursus storico e internazionale per poi concentrarsi sul contesto italiano. Si desidera comprendere se questi programmi conducano a risultati significativi in termini di eliminazione della violenza e di prevenzione della recidiva. Si conclude con una ricerca svolta attraverso una serie di interviste al personale di quattro Centri per uomini autori di violenza situati in diverse regioni italiane, riportando la loro prospettiva ed esperienza nel lavoro con gli autori di maltrattamenti di genere.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/83646