Con il presente elaborato si intende presentare una ricerca condotta presso il Liceo Scienze Umane Marco Casagrande di Pieve di Soligo, Treviso. La ricerca è stata condotta con l’obiettivo di chiedersi che cosa accada nelle sessioni di Philosophy for Children nelle comunità di ricerca “giovani” quando si modifica il ruolo del facilitatore. L’obiettivo sarà quello, dando voce ai dati raccolti, di avere la possibilità di creare un materiale originale che funga da vademecum di suggerimento per i nuovi facilitatori. Nel primo capitolo si ripercorreranno i passi dell’ideatore della Philosophy for Children Matthew Lipman e si esplicheranno le modalità di una sessione di Philosophy for Children. Considerata come una pratica educativa versatile, adatta a tutte le età e contesti. Questo approccio non solo incoraggia i bambini a esplorare le loro curiosità, ma invita anche gli adulti a riscoprire il loro spirito di ricerca e meraviglia. Il secondo capitolo offrirà una panoramica sul ruolo del pedagogista come progettista e sull'importanza della progettazione in contesti educativi e comunitari. Partendo dalla legge che inquadra il ruolo del pedagogista, la recente Legge 15 Aprile 2024, per vedere come è stato definito in modo il ruolo del pedagogista, evidenziando il suo ruolo nella progettazione, gestione e valutazione di interventi educativi. Nel terzo capitolo si propone il progetto che è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori e docenti dell'Università di Padova che coinvolge diverse scuole del Veneto. Il progetto ha come obiettivo principale quello di promuovere il pensiero critico e la creazione di comunità di ricerca tra gli studenti, offrendo loro strumenti per affrontare questioni complesse in modo collaborativo. Durante questo progetto è stata inserita l'osservazione e la raccolta dati relativa al progetto di tesi che si intende riportare nel presente elaborato. Da ciò emergerà il carattere estremamente affascinante di questa pratica che sa influenzare non solo le competenze argomentative degli studenti, ma anche il loro modo di relazionarsi e collaborare all'interno di un gruppo. Nell’ultimo capitolo verrà proposto un vademecum di suggerimenti per il giovane facilitatore. Si sottolineerà l'importanza di creare un ambiente inclusivo e collaborativo per favorire il pensiero collaborativo. È fondamentale che il facilitatore promuova relazioni sane e aperte, incoraggiando la partecipazione attiva di tutti i membri.
P4C e comunità di ricerca "giovani". Osservazioni pedagogiche per dare valore al pensiero comunitario
CERULLI, ALESSANDRA
2024/2025
Abstract
Con il presente elaborato si intende presentare una ricerca condotta presso il Liceo Scienze Umane Marco Casagrande di Pieve di Soligo, Treviso. La ricerca è stata condotta con l’obiettivo di chiedersi che cosa accada nelle sessioni di Philosophy for Children nelle comunità di ricerca “giovani” quando si modifica il ruolo del facilitatore. L’obiettivo sarà quello, dando voce ai dati raccolti, di avere la possibilità di creare un materiale originale che funga da vademecum di suggerimento per i nuovi facilitatori. Nel primo capitolo si ripercorreranno i passi dell’ideatore della Philosophy for Children Matthew Lipman e si esplicheranno le modalità di una sessione di Philosophy for Children. Considerata come una pratica educativa versatile, adatta a tutte le età e contesti. Questo approccio non solo incoraggia i bambini a esplorare le loro curiosità, ma invita anche gli adulti a riscoprire il loro spirito di ricerca e meraviglia. Il secondo capitolo offrirà una panoramica sul ruolo del pedagogista come progettista e sull'importanza della progettazione in contesti educativi e comunitari. Partendo dalla legge che inquadra il ruolo del pedagogista, la recente Legge 15 Aprile 2024, per vedere come è stato definito in modo il ruolo del pedagogista, evidenziando il suo ruolo nella progettazione, gestione e valutazione di interventi educativi. Nel terzo capitolo si propone il progetto che è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori e docenti dell'Università di Padova che coinvolge diverse scuole del Veneto. Il progetto ha come obiettivo principale quello di promuovere il pensiero critico e la creazione di comunità di ricerca tra gli studenti, offrendo loro strumenti per affrontare questioni complesse in modo collaborativo. Durante questo progetto è stata inserita l'osservazione e la raccolta dati relativa al progetto di tesi che si intende riportare nel presente elaborato. Da ciò emergerà il carattere estremamente affascinante di questa pratica che sa influenzare non solo le competenze argomentative degli studenti, ma anche il loro modo di relazionarsi e collaborare all'interno di un gruppo. Nell’ultimo capitolo verrà proposto un vademecum di suggerimenti per il giovane facilitatore. Si sottolineerà l'importanza di creare un ambiente inclusivo e collaborativo per favorire il pensiero collaborativo. È fondamentale che il facilitatore promuova relazioni sane e aperte, incoraggiando la partecipazione attiva di tutti i membri.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/83649