Parlare di libera professione per l'assistente sociale può sembrare essere un argomento molto lontano dalla realtà che si conosce. Questa professione, infatti, nasce e si sviluppa prevalentemente in ambiti pubblici e mediante l'erogazione di prestazioni gratuite per l'utente. Oggi, però, a seguito dei cambiamenti del welfare (che da pubblico diventa sempre più di mercato) e della necessità di uscire da quell'ottica di lavoro troppo spesso burocratizzata e standardizzata, aumenta la possibilità anche per l'assistente sociale di aprire la Partita IVA. In questa tesi, dunque, sarà trattato il tema dell'assistente sociale libero professionista. Per farlo, il primo capitolo illustrerà i principali sviluppi storici e normativi della professione, fino ad arrivare alle specifiche del regime libero professionale. Per quest’ultimo saranno esplicate le modalità e le procedure mediante le quali è possibile aprire la Partita IVA, esaminando alcune normative, i regimi fiscali che possono essere adottati e quali sono gli obblighi e i diritti che in tal modo vengono acquisiti. Oltre a questo, saranno evidenziati alcuni aspetti professionali, oltre che personali, ai quali un assistente sociale che intraprende la strada libero professionale deve prestare attenzione come, ad esempio, la formazione continua, il lavoro di rete e lo spirito di autoimprenditoria. Inoltre, la trattazione del tema proseguirà attraverso alcuni esempi specifici di quali possono essere gli ambiti occupazionali per l’assistente sociale libero professionista. L’elaborato, poi, proseguirà riportando alcune interviste fatte a tre assistenti sociali che lavorano in libera professione, oltre ad un’esperienza che ben potrebbe conciliarsi con la professione intesa in tal senso. Questo capitolo vuole concretizzare quanto nel primo definito, essendo ad oggi una modalità poco conosciuta di esercitare la professione, nonché per mettere in risalto quanto questa possa trovare spazio nel mercato del lavoro. Infine, l’ultimo capitolo esaminerà la realtà del Cadore, riportando quali, attualmente, sono i servizi sociali presenti nel territorio e come la libera professione potrebbe arricchirne l’offerta, offrendo nuove e diversificate prestazioni alla popolazione locale. L’obiettivo, dunque, è quello di dare voce a questa modalità nascente di intendere la professione che, benché sia ricca di sfide, può permettere lo sviluppo di servizi nuovi e specializzati, oltre a mettere in risalto l’autonomia tecnico-professionale dell’assistente sociale, per fare in modo che questa professione venga valorizzata e che ogni professionista possa, grazie ad adeguate competenze e formazione, esplorare diverse modalità di lavoro efficaci ed efficienti che escano dagli standard comuni.
Sfide e opportunità della libera professione per l'assistente sociale. Una nuova prospettiva anche per il Cadore.
CIOTTI, CRISTINA
2024/2025
Abstract
Parlare di libera professione per l'assistente sociale può sembrare essere un argomento molto lontano dalla realtà che si conosce. Questa professione, infatti, nasce e si sviluppa prevalentemente in ambiti pubblici e mediante l'erogazione di prestazioni gratuite per l'utente. Oggi, però, a seguito dei cambiamenti del welfare (che da pubblico diventa sempre più di mercato) e della necessità di uscire da quell'ottica di lavoro troppo spesso burocratizzata e standardizzata, aumenta la possibilità anche per l'assistente sociale di aprire la Partita IVA. In questa tesi, dunque, sarà trattato il tema dell'assistente sociale libero professionista. Per farlo, il primo capitolo illustrerà i principali sviluppi storici e normativi della professione, fino ad arrivare alle specifiche del regime libero professionale. Per quest’ultimo saranno esplicate le modalità e le procedure mediante le quali è possibile aprire la Partita IVA, esaminando alcune normative, i regimi fiscali che possono essere adottati e quali sono gli obblighi e i diritti che in tal modo vengono acquisiti. Oltre a questo, saranno evidenziati alcuni aspetti professionali, oltre che personali, ai quali un assistente sociale che intraprende la strada libero professionale deve prestare attenzione come, ad esempio, la formazione continua, il lavoro di rete e lo spirito di autoimprenditoria. Inoltre, la trattazione del tema proseguirà attraverso alcuni esempi specifici di quali possono essere gli ambiti occupazionali per l’assistente sociale libero professionista. L’elaborato, poi, proseguirà riportando alcune interviste fatte a tre assistenti sociali che lavorano in libera professione, oltre ad un’esperienza che ben potrebbe conciliarsi con la professione intesa in tal senso. Questo capitolo vuole concretizzare quanto nel primo definito, essendo ad oggi una modalità poco conosciuta di esercitare la professione, nonché per mettere in risalto quanto questa possa trovare spazio nel mercato del lavoro. Infine, l’ultimo capitolo esaminerà la realtà del Cadore, riportando quali, attualmente, sono i servizi sociali presenti nel territorio e come la libera professione potrebbe arricchirne l’offerta, offrendo nuove e diversificate prestazioni alla popolazione locale. L’obiettivo, dunque, è quello di dare voce a questa modalità nascente di intendere la professione che, benché sia ricca di sfide, può permettere lo sviluppo di servizi nuovi e specializzati, oltre a mettere in risalto l’autonomia tecnico-professionale dell’assistente sociale, per fare in modo che questa professione venga valorizzata e che ogni professionista possa, grazie ad adeguate competenze e formazione, esplorare diverse modalità di lavoro efficaci ed efficienti che escano dagli standard comuni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/83745