Il rito di passaggio tra antropologia e performance art

The main theme I wish to focus on in my thesis is the rite of passage, particularly the theoretical and pragmatic connections between anthropology and theatre, which can be identified when analyzing the phenomenon of the rite of passage, both as a "social drama" on one hand, and as an artistic theatrical representation on the other. Through a comparative and multidisciplinary analysis, I will consider the work of anthropologists Victor Turner and Arnold Van Gennep to investigate the ritual dimension in its main characteristics: "liminality," the representation of the individual and the reality, its performative, "anti-structural," and creative nature, the relationship between performer and audience, and the value of the ritual within the culture and social organization of a community. These thematic connections will also be explored through an anthropological field study on the Venetian Carnival, as well as an interview with choreographer and performer Francesco Marilungo, who, for the creation of his performance Stuporosa (2024), was inspired by Ernesto de Martino's work "Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria" (2021). To understand how a rite of passage can become a performative artistic device, I intend to primarily focus on the unsettling "performance art" of the 1970s, particularly that of Marina Abramović, who embodied her concept of the artist as a mirror of society, and of art as a communal ritual, through a re-semantization of Western cultural values and her Balkan origins. The theme of death, fundamental in the anthropological discussion around the rite of passage and in Abramović's "transformative" art, is also present in Marilungo's works and in the performance "Carmen" (2024) by my performative collective Primo Amore. Alongside the thesis, I may also conceive an original performative act to be presented during the exam. This small performance could draw inspiration from the rituals of non-Western populations and involve objects, as well as the participation of the audience, who will evaluate or witness the exam, in order to bring my theoretical and performative research into a practical and concrete context.

Il tema principale su cui voglio concentrare la mia tesi è il rito di passaggio, in particolare le connessioni teoriche e pragmatiche, tra antropologia e teatro, che si possono individuare quando viene analizzato il fenomeno del rito di passaggio come “dramma sociale” da un lato, e come rappresentazione teatrale artistica dall’altro. Attraverso un’analisi comparatista e multidisciplinare, prenderò in considerazione il pensiero degli antropologi Victor Turner ed Arnold Van Gennep per indagare la dimensione del rituale nelle sue caratteristiche principali: la “liminalità”, la rappresentazione dell’individuo e della realtà, il suo carattere performativo, “anti-strutturale” e creativo, il rapporto tra performer e pubblico, il valore del rituale all’interno della cultura e dell’organizzazione sociale di una comunità. Questi snodi tematici verranno approfonditi anche attraverso un’indagine antropologica sul campo intorno al carnevale veneziano, ed un’intervista al coreografo e performer Francesco Marilungo, che per l’ideazione del suo spettacolo "Stuporosa" (2024), ha preso ispirazione dall’opera Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria (2021) di Ernesto de Martino. Per comprendere come un rituale di passaggio può diventare un dispositivo performativo artistico, ho intenzione di focalizzarmi principalmente sulla perturbante "performance art" degli anni ’70, in particolare quella di Marina Abramović, che metteva in pratica la propria concezione di artista come specchio della società, e dell’arte come rito comunitario, attraverso una risemantizzazione dei valori culturali occidentali e delle proprie origini balcaniche. Il tema della morte, fondamentale nella discussione antropologica intorno al rito di passaggio e nell’arte “trasformativa” di Abramović, viene trattato anche nelle opere di Marilungo e nella performance "Carmen" (2024), del mio collettivo performativo Primo Amore. In contemporanea alla tesi, potrei ideare un inedito atto performativo da realizzare in sede d’esame. Questa piccola performance potrebbe prendere ispirazione dai rituali di popolazioni extra-occidentali, e fare uso di oggetti, oltre che dell’aiuto del pubblico che valuterà o assisterà alla mia prova d’esame, al fine di portare sul piano pratico e concreto la mia ricerca teorica e performativa.