L’ Alterità attraverso gli occhi dei bambini. Tra diversità ed esclusione. Analisi e riflessione critica.

This contribution investigates the children’s vision of alterity through skin colour, with particular attention to feeling different and excluded because of the skin pigmentation. It is in fact the latter, the focus of research in depth and analyzed in this critical reflection, which is inserted in the survey conducted by researchers Agostinetto, Bugno and Moretto (2023). This study is inspired by the pioneering research La Pelle Giusta (1997) carried out by Paola Tabet; other studies have started, including the one presented here. Starting from a qualitative data analysis of the research conducted by researchers Agostinetto, Bugno e Moretto (2023), this dissertation proceeds with a deep search of children's opinions. This exploration aims to identify the forms in which the idea of Otherness and skin colour is expressed in children and their manuscripts. Critical consideration, sustained by surveys and research of eminent scholars, has allowed us to probe the intercultural matter and the meeting with Otherness, leading to debate about the perception of skin colour. This last has given access to face the theme of racism, describing it through colorism. The empirical part has been done by reading and analyzing the emotional answers characterized by the code "feeling different and excluded". The aim was to identify the theories and the connections inside the extract written by the children. As a result, it was possible to conduct a critical conclusion, supported by scientific and pedagogical literature, regarding the focus: black skin colour. The results contribute to a better understanding of a «diversity» that, while made concrete and tangible for children, in reality, in most cases strives for inclusion.

Il presente contributo indaga la visione che i bambini possiedono riguardo l’alterità percepita attraverso il colore della pelle, focalizzandosi, in particolare, sul sentimento legato al sentirsi diversi ed esclusi a causa della pigmentazione melaninica. È infatti quest'ultimo, il focus di ricerca approfondito e analizzato in questa riflessione critica, la quale si innesta nell'ambito dell’indagine condotta dai ricercatori Agostinetto, Bugno e Moretto (2023). Tale studio si ispira alla ricerca pionieristica effettuata da Paola Tabet, intitolata La Pelle Giusta (1997), dalla quale hanno preso avvio ulteriori indagini tra cui quella illustrata in queste pagine. Partendo da un’analisi qualitativa dei dati raccolti all'interno della ricerca condotta dai ricercatori Agostinetto, Bugno e Moretto (2023), si è proceduto ad un’ approfondita esplorazione delle opinioni dei bambini, con lo scopo di individuare le forme attraverso cui si esprime il pensiero sull'alterità e sul colore della pelle nei bambini e in come si può ritrovare negli scritti di quest’ultimi. La riflessione critica, supportata da indagini e ricerche effettuate da importanti studiosi, ha permesso di addentrarsi nella questione interculturale e nell'incontro con l’alterità per poi trattare il tema legato alla percezione del colore della pelle. Quest’ultimo ha dato accesso alla possibilità di affrontare un ulteriore tema, ovvero, il razzismo descrivendolo anche, per mezzo del colorismo. La parte empirica è stata svolta attraverso la lettura e la selezione delle risposte emotive caratterizzate dal codice “sentirsi diversi ed esclusi” per poi analizzarle, ponendosi come obiettivo l’individuare le teorie e le connessioni presenti all'interno delle porzioni di testo scritte dai bambini e dedicate a questo codice. Di conseguenza è stato possibile condurre una ricognizione critica supportata dalla teoria scientifica e pedagogica, riguardante il focus e nello specifico, la pelle nera. I risultati ottenuti contribuiscono ad una migliore comprensione di una «diversità» che se pur resa concreta e tangibile agli occhi dei bambini, in realtà nella maggior parte dei casi, aspira all'inclusione.