Dal 1971, anno in cui ha acquisito il seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU, la Cina è diventata un attore chiave nella politica internazionale. Questo seggio le conferisce potere di veto, permettendole di influenzare le risoluzioni sulle questioni di sicurezza globale. Attraverso l’ONU, la Cina contribuisce a programmi di sviluppo in particolare nei Paesi africani e in via di sviluppo, con interventi in sanità, istruzione, infrastrutture e riduzione della povertà. Inoltre, è un importante contributore alle missioni di peacekeeping, fornendo personale e finanziamenti per il mantenimento della pace in diverse regioni. Nonostante questi contributi, la Cina è spesso criticata per le sue politiche sui diritti umani, in particolare per la gestione delle minoranze etniche e le restrizioni alla libertà di espressione. L'elaborato analizza il caso studio degli Uiguri, una minoranza turcofona musulmana concentrata nella regione autonoma dello Xinjiang. Il trattamento riservato a questa comunità è oggetto di forte attenzione internazionale, con accuse rivolte al governo cinese di attuare gravi violazioni dei diritti umani, inclusi detenzioni arbitrarie di massa, torture, lavoro forzato e sorveglianza di massa. Il caso degli uiguri è emblematico delle tensioni tra la politica interna della Cina e i suoi obblighi internazionali sui diritti umani.
il ruolo della Cina nel Consiglio dei Diritti Umani: il caso studio degli Uiguri nella regione dello Xinjiang
BOARETTO, ELISA
2024/2025
Abstract
Dal 1971, anno in cui ha acquisito il seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU, la Cina è diventata un attore chiave nella politica internazionale. Questo seggio le conferisce potere di veto, permettendole di influenzare le risoluzioni sulle questioni di sicurezza globale. Attraverso l’ONU, la Cina contribuisce a programmi di sviluppo in particolare nei Paesi africani e in via di sviluppo, con interventi in sanità, istruzione, infrastrutture e riduzione della povertà. Inoltre, è un importante contributore alle missioni di peacekeeping, fornendo personale e finanziamenti per il mantenimento della pace in diverse regioni. Nonostante questi contributi, la Cina è spesso criticata per le sue politiche sui diritti umani, in particolare per la gestione delle minoranze etniche e le restrizioni alla libertà di espressione. L'elaborato analizza il caso studio degli Uiguri, una minoranza turcofona musulmana concentrata nella regione autonoma dello Xinjiang. Il trattamento riservato a questa comunità è oggetto di forte attenzione internazionale, con accuse rivolte al governo cinese di attuare gravi violazioni dei diritti umani, inclusi detenzioni arbitrarie di massa, torture, lavoro forzato e sorveglianza di massa. Il caso degli uiguri è emblematico delle tensioni tra la politica interna della Cina e i suoi obblighi internazionali sui diritti umani.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/84013