INTRODUZIONE: la migrazione, fenomeno costante nella storia dell’umanità, interessa da anni l’Europa e l’Italia, con rotte provenienti da Africa, Medio Oriente e Asia. Questo processo coinvolge non solo gli adulti, me registra anche un continuo aumento tra i minori. la migrazione non riguarda solo lo spostamento di persone, ma può favorire anche la circolazione di malattie infettive. È infatti possibile riscontrare nei migranti, la presenza di epatiti B e C, tubercolosi e l’HIV. In Italia, la normativa sulla gestione degli ingressi via mare o terra ha subito modifiche nel tempo, influenzando anche il sistema di accoglienza. Attualmente, è in vigore il SAI, che prevede due livelli di erogazione dei servizi per la popolazione migrante. L’assistenza sanitaria è garantita a chi arriva nel Paese e si articola in tre fasi: primo soccorso, prima accoglienza e seconda accoglienza. Questo sistema è regolato dall’accordo di intesa del 10 luglio 2014 (n. 77/CU) tra Governo, Regioni ed Enti locali. MATERIALI E METODI: lo studio ha coinvolto tutti i soggetti migranti che dall’anno 2022 all’anno 2024 hanno avuto accesso all’ambulatorio Sanità Pubblica dell’Azienda ULSS 3 Serenissima. I dati sono stati estrapolati dall’archivio digitale in uso al SISP e dal Sistema Informativo Anagrafe Vaccinale Regionale del Veneto (SIAVr). Tali dati sono stati organizzati in un file Excel strutturato appositamente per lo studio e successivamente elaborati tramite il medesimo programma. RISULTATI E DISCUSSIONE: il campione dello studio è composto da 1.021 soggetti, suddivisi in 720 adulti, 243 minori e 58 migranti (non rintracciabili nel sistema SIAVr). Gli adulti sono per l’83,3% uomini e il principale paese di provenienza è il Bangladesh (21,4%). È risultato positivo al test Quantiferon il 20% del campione, 17 soggetti risultano HBSAG+, 3 HIV positivi e 1 HCV positivo. I minori sono per l’89,7% maschi e i principali paesi di origine sono Kosovo e Tunisia. Sono risultati positivi al test Quantiferon 19 minori, 3 sono HBSAG+, 1 HIV positivo e nessuno positivo per HCV. Il 27,2% dei minori è giunto in Italia con il certificato vaccinale del paese di origine. CONCLUSIONI: nonostante l’ampia applicazione del protocollo e i suoi risultati positivi nell’individuazione delle malattie infettive e nella somministrazione delle vaccinazioni, ci sono ancora margini di miglioramento. Si propone l’integrazione, nel sistema informatico SIAVr, di una sezione per registrare i motivi della mancata esecuzione di screening e vaccinazioni, così da tracciare il percorso sanitario dei migranti e garantire un migliore monitoraggio. Per migliorare la consapevolezza degli ospiti delle strutture di accoglienza, sarebbe utile distribuire opuscoli informativi multilingue e organizzare incontri formativi per il personale, fornendo linee guida chiare sulla gestione della salute pubblica. Infine, si suggerisce l’introduzione di una figura di raccordo tra le strutture di accoglienza e il SISP, con un Assistente Sanitario dedicato alla gestione delle comunicazioni, degli appuntamenti e al monitoraggio dei percorsi sanitari. Questo migliorerebbe l’organizzazione complessiva e ridurrebbe le criticità attuali, ottimizzando la tutela della salute dei migranti e degli operatori.
VALUTAZIONE DEL PROTOCOLLO REGIONALE MIGRANTI NEGLI ANNI 2022-2024 PRESSO L’AZIENDA ULSS 3 SERENISSIMA
MAGUOLO, IRENE
2023/2024
Abstract
INTRODUZIONE: la migrazione, fenomeno costante nella storia dell’umanità, interessa da anni l’Europa e l’Italia, con rotte provenienti da Africa, Medio Oriente e Asia. Questo processo coinvolge non solo gli adulti, me registra anche un continuo aumento tra i minori. la migrazione non riguarda solo lo spostamento di persone, ma può favorire anche la circolazione di malattie infettive. È infatti possibile riscontrare nei migranti, la presenza di epatiti B e C, tubercolosi e l’HIV. In Italia, la normativa sulla gestione degli ingressi via mare o terra ha subito modifiche nel tempo, influenzando anche il sistema di accoglienza. Attualmente, è in vigore il SAI, che prevede due livelli di erogazione dei servizi per la popolazione migrante. L’assistenza sanitaria è garantita a chi arriva nel Paese e si articola in tre fasi: primo soccorso, prima accoglienza e seconda accoglienza. Questo sistema è regolato dall’accordo di intesa del 10 luglio 2014 (n. 77/CU) tra Governo, Regioni ed Enti locali. MATERIALI E METODI: lo studio ha coinvolto tutti i soggetti migranti che dall’anno 2022 all’anno 2024 hanno avuto accesso all’ambulatorio Sanità Pubblica dell’Azienda ULSS 3 Serenissima. I dati sono stati estrapolati dall’archivio digitale in uso al SISP e dal Sistema Informativo Anagrafe Vaccinale Regionale del Veneto (SIAVr). Tali dati sono stati organizzati in un file Excel strutturato appositamente per lo studio e successivamente elaborati tramite il medesimo programma. RISULTATI E DISCUSSIONE: il campione dello studio è composto da 1.021 soggetti, suddivisi in 720 adulti, 243 minori e 58 migranti (non rintracciabili nel sistema SIAVr). Gli adulti sono per l’83,3% uomini e il principale paese di provenienza è il Bangladesh (21,4%). È risultato positivo al test Quantiferon il 20% del campione, 17 soggetti risultano HBSAG+, 3 HIV positivi e 1 HCV positivo. I minori sono per l’89,7% maschi e i principali paesi di origine sono Kosovo e Tunisia. Sono risultati positivi al test Quantiferon 19 minori, 3 sono HBSAG+, 1 HIV positivo e nessuno positivo per HCV. Il 27,2% dei minori è giunto in Italia con il certificato vaccinale del paese di origine. CONCLUSIONI: nonostante l’ampia applicazione del protocollo e i suoi risultati positivi nell’individuazione delle malattie infettive e nella somministrazione delle vaccinazioni, ci sono ancora margini di miglioramento. Si propone l’integrazione, nel sistema informatico SIAVr, di una sezione per registrare i motivi della mancata esecuzione di screening e vaccinazioni, così da tracciare il percorso sanitario dei migranti e garantire un migliore monitoraggio. Per migliorare la consapevolezza degli ospiti delle strutture di accoglienza, sarebbe utile distribuire opuscoli informativi multilingue e organizzare incontri formativi per il personale, fornendo linee guida chiare sulla gestione della salute pubblica. Infine, si suggerisce l’introduzione di una figura di raccordo tra le strutture di accoglienza e il SISP, con un Assistente Sanitario dedicato alla gestione delle comunicazioni, degli appuntamenti e al monitoraggio dei percorsi sanitari. Questo migliorerebbe l’organizzazione complessiva e ridurrebbe le criticità attuali, ottimizzando la tutela della salute dei migranti e degli operatori.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/84290