Negli ultimi anni, il fenomeno dei flussi migratori ha sfidato i governi dei Paesi europei e non solo, causando dibattiti, tensioni e proteste. Gli immigrati sono spesso stati percepiti come una minaccia, sia per quanto riguarda l’economia e i posti di lavoro, sia per quanto concerne l’identità culturale e religiosa di un Paese, così come per la sicurezza e l’ordine sociale. Lo scopo del presente lavoro di ricerca è quello di indagare se la percezione dell’immigrazione come fenomeno globale abbia un maggior impatto sulla riduzione della minaccia percepita e sull’aumento dell’accettazione nei confronti degli immigrati, rispetto ad una visione più locale dello stesso. Infatti, un fenomeno percepito come maggiormente vicino e quindi, più saliente, potrebbe aumentare la percezione di minaccia e ridurre l’accettazione. A tale proposito, è stato somministrato un questionario online realizzato mediante la piattaforma Qualtrics a due campioni di partecipanti, uno italiano e uno spagnolo, assegnati casualmente ad una delle due condizioni sperimentali corrispondenti ad un frame globale o locale del fenomeno migratorio, presentato sottoforma di immagine testuale. La scelta di includere due Paesi accomunati da un analogo percorso storico, che li ha visti trasformarsi da contesti di emigrazione a mete di immigrazione, ma con assetti politici differenti, mira ad indagare eventuali differenze nelle variabili dipendenti considerate. Il questionario ha misurato anche altre variabili, come gli stili di pensiero (olistico, sistemico) e l’identificazione con tutta l’umanità, per analizzare una loro possibile interazione con la condizione sperimentale. L’effetto della manipolazione non si è rivelato consistente in tutte le analisi, indicando che probabilmente il frame così implementato non è sufficientemente forte da modificare atteggiamenti e convinzioni pregresse nei partecipanti. Tuttavia, un effetto interessante risulta essere la differenza tra i due gruppi di partecipanti, che emerge in alcuni modelli, suggerendo che fattori maggiormente contestuali (aspetti culturali, politici, mediatici) potrebbero giocare un ruolo maggiore nel plasmare gli atteggiamenti. Quest’ultimo aspetto va però considerato con cautela, in quanto la numerosità campionaria era nettamente diversa tra i due gruppi, costituendo quindi un limite metodologico del presente studio.
IMMIGRAZIONE IN ITALIA E IN SPAGNA: UNO SGUARDO GLOBALE E LOCALE SULLA PERCEZIONE DEL FENOMENO MIGRATORIO
DAL RÌ, TERESA
2024/2025
Abstract
Negli ultimi anni, il fenomeno dei flussi migratori ha sfidato i governi dei Paesi europei e non solo, causando dibattiti, tensioni e proteste. Gli immigrati sono spesso stati percepiti come una minaccia, sia per quanto riguarda l’economia e i posti di lavoro, sia per quanto concerne l’identità culturale e religiosa di un Paese, così come per la sicurezza e l’ordine sociale. Lo scopo del presente lavoro di ricerca è quello di indagare se la percezione dell’immigrazione come fenomeno globale abbia un maggior impatto sulla riduzione della minaccia percepita e sull’aumento dell’accettazione nei confronti degli immigrati, rispetto ad una visione più locale dello stesso. Infatti, un fenomeno percepito come maggiormente vicino e quindi, più saliente, potrebbe aumentare la percezione di minaccia e ridurre l’accettazione. A tale proposito, è stato somministrato un questionario online realizzato mediante la piattaforma Qualtrics a due campioni di partecipanti, uno italiano e uno spagnolo, assegnati casualmente ad una delle due condizioni sperimentali corrispondenti ad un frame globale o locale del fenomeno migratorio, presentato sottoforma di immagine testuale. La scelta di includere due Paesi accomunati da un analogo percorso storico, che li ha visti trasformarsi da contesti di emigrazione a mete di immigrazione, ma con assetti politici differenti, mira ad indagare eventuali differenze nelle variabili dipendenti considerate. Il questionario ha misurato anche altre variabili, come gli stili di pensiero (olistico, sistemico) e l’identificazione con tutta l’umanità, per analizzare una loro possibile interazione con la condizione sperimentale. L’effetto della manipolazione non si è rivelato consistente in tutte le analisi, indicando che probabilmente il frame così implementato non è sufficientemente forte da modificare atteggiamenti e convinzioni pregresse nei partecipanti. Tuttavia, un effetto interessante risulta essere la differenza tra i due gruppi di partecipanti, che emerge in alcuni modelli, suggerendo che fattori maggiormente contestuali (aspetti culturali, politici, mediatici) potrebbero giocare un ruolo maggiore nel plasmare gli atteggiamenti. Quest’ultimo aspetto va però considerato con cautela, in quanto la numerosità campionaria era nettamente diversa tra i due gruppi, costituendo quindi un limite metodologico del presente studio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/85023