Psicofisiologia della disregolazione emozionale: uno studio sui correlati cardiaci e cerebrali

La regolazione emozionale consiste nei processi mediante i quali l’individuo influenza quali emozioni prova, quando le prova e come le stesse emozioni vengono esperite ed espresse. La difficoltà a riconoscere le proprie emozioni, ad accettarle e a mettere in atto strategie funzionali di regolazione va sotto il nome di disregolazione emozionale. Diversi studi hanno constatato l’esistenza di processi fisiologici a livello cardiaco e cerebrale prefrontale correlati alla disregolazione emozionale. In particolar modo, una ridotta variabilità della frequenza cardiaca (HRV) e attività theta prefrontale sembrano essere dei buoni indici fisiologici di difficoltà nella regolazione emozionale. Tuttavia, sono pochi gli studi che hanno indagato tali processi contemporaneamente. La registrazione dell’attività cardiaca e cerebrale in tandem potrebbe fornire preziose informazioni sul ruolo dell’interazione tra i due organi nella disregolazione emozionale. Nel presente studio, è stata registrata l’attività cardiaca e corticale di ottantadue partecipanti con e senza disregolazione emozionale. È stata ricavata la HRV e l’ampiezza media dell’attività theta nelle aree prefrontali per ogni gruppo. Dai risultati è emerso che i partecipanti con disregolazione emozionale hanno ridotta HRV e theta prefrontale rispetto ai controlli, coerentemente con gli studi pregressi. HRV e theta prefrontale non hanno tuttavia mostrato correlazioni significative tra di loro. Al netto dei risultati, la ricerca può essere un utile contributo allo studio del ruolo dell’attività cardiaca in concomitanza a quella cerebrale nella disregolazione emozionale, ponendo le basi per approfondire i meccanismi psicofisiologici legati alla disregolazione emozionale e individuare le persone vulnerabili.