Trasparenza senza paradossi: l’effetto dell’inoculazione sulla percezione e la fiducia dell’utenza

This study investigates the phenomenon of the transparency paradox in digital services, understood as the risk that superficial cues of transparency may lead users to place excessive trust at the expense of critically evaluating the information provided. Based on the hypothesis that inoculation—implemented through targeted video training—can enhance users’ ability to distinguish between genuine transparency and mere façade, the research was conducted in two phases. In the first preliminary study, representative images of two types of transparency (genuine and façade) were selected and validated through qualitative and quantitative assessments from fictitious web pages, ensuring that their level of informational clarity met the expected standards. Subsequently, in the main study, 150 online-recruited participants with diverse backgrounds were randomly assigned to two groups: an experimental group that viewed the inoculation video training and a control group. The results indicate that the group exposed to the training intervention demonstrated a significantly greater ability to recognize and critically evaluate the transparency of information, exhibiting higher trust in communications that displayed genuine informational authenticity.

Il presente studio indaga il fenomeno del paradosso della trasparenza nei servizi digitali, inteso come il rischio che indizi superficiali di trasparenza possano indurre gli utenti a riporre una fiducia eccessiva, a discapito di una valutazione critica delle informazioni rese disponibili. Partendo dall’ipotesi che l’inoculazione – realizzata tramite un video training mirato – possa rafforzare la capacità degli utenti di discriminare tra una trasparenza autentica e una mera facciata, la ricerca si è articolata in due fasi. Nel primo studio preliminare sono state selezionate e validate, mediante valutazioni qualitative e quantitative, immagini rappresentative di due tipologie di trasparenza (genuina e di facciata) estratte da pagine web fittizie, assicurandosi che il loro livello di chiarezza informativa corrispondesse alle aspettative. Successivamente, nello studio principale, 150 partecipanti reclutati online – con background diversificati – sono stati assegnati casualmente a due gruppi: uno sperimentale, che ha visionato il video training sull’inoculazione, e un gruppo di controllo. I risultati evidenziano che il gruppo esposto all’intervento formativo ha mostrato una capacità significativamente maggiore di riconoscere e valutare criticamente la trasparenza delle informazioni, manifestando una fiducia maggiormente rivolta a quelle comunicazioni che presentavano un’autenticità informativa.