Architettura effimera. Storia, evoluzione e due progetti per la città di Brescia.

In architectural practice, both in academic and professional circles, it is uncommon to consider buildings as ephemeral structures. Yet, like all man-made objects, they too are destined to deteriorate. The alternative to the permanent approach is ephemeral architecture: structures intentionally designed for a limited duration. Through examining the role of ephemeral architecture as a resource employed in urban contexts, this work highlights the potential for a new approach to architectural temporality. The research demonstrates how ephemeral architecture has always existed in diverse forms and, by addressing its dual dimensions - the urban and the architectural - analyses its evolution through historical built works. Selected case studies include pavilions for world expositions, urban festivals (such as the Venice Biennale, Estate Romana and Concentrico), and contemporary ephemeral structures. The analysis aims to understand their relationship with temporality and their characteristic technological solutions. The investigation into ephemerality forms the theoretical basis for developing two design interventions in the city of Brescia, both characterised by limited temporality but distinct in their rationale. The first intervention is situated in the pastoral setting of Brescia Castle, specifically in a bastion predominantly covered by grassland that frequently hosts events, commissioned by a local authority. The second, however, has no client: it proposes the regeneration of Largo Formentone, an underutilised space in the heart of the historic centre, strategically connected to several areas of interest. While differing in their genesis, both projects share thorough contextual analysis and careful consideration of construction technologies, revealing an intelligent and economical approach to building. Both emerged from my collaboration with Brescia-based Associates Architecture, a defining experience that fostered a conscious design approach oriented towards practical implementation.

Nella pratica architettonica, accademica e professionale, è insolito considerare gli edifici come strutture effimere. Eppure, come ogni manufatto, anch'essi sono destinati a deteriorarsi. L'alternativa all'approccio permanente è l'architettura effimera: strutture progettate intenzionalmente per una durata limitata. Attraverso lo studio del ruolo dell’architettura effimera come risorsa utilizzata nei contesti urbani, questo lavoro evidenzia la possibilità di un nuovo approccio alla temporalità architettonica. La ricerca dimostra come l’architettura effimera sia sempre esistita in forme diverse e, articolandosi su due dimensioni - quella urbana e quella architettonica – ne analizza l’evoluzione attraverso opere costruite in passato. I casi studio selezionati includono padiglioni per esposizioni universali, festival urbani (come la Biennale di Venezia, l'Estate Romana e Concentrico) e strutture effimere contemporanee. L’obiettivo dell’analisi è comprenderne il rapporto con la temporalità e le soluzioni tecnologiche caratteristiche. L’indagine sull’effimero costituisce la base teorica per lo sviluppo di due interventi progettuali nella città di Brescia, entrambi caratterizzati da temporalità limitata ma distinti nelle motivazioni. Il primo intervento si colloca nel contesto bucolico del Castello di Brescia, precisamente in un baluardo occupato prevalentemente da una distesa d’erba che spesso ospita eventi, su commissione di un ente locale. Il secondo, invece, non ha committente: è un’ipotesi di riqualificazione di Largo Formentone, spazio inutilizzato nel cuore del centro, strategicamente connesso a diverse aree di interesse. Pur presentando differenti genesi d’intervento, i progetti condividono un’approfondita analisi del contesto e l’attenzione alle tecnologie utilizzate, rivelando un approccio costruttivo intelligente ed economico. Entrambi nascono dalla mia collaborazione con lo studio Associates Architecture di Brescia, esperienza determinante per un approccio alla progettazione consapevole e indirizzato verso un’applicazione concreta.