Nel 1957 l’architetto veneziano Carlo Scarpa, a seguito dell’assegnazione del Premio Nazionale Olivetti, fu incaricato dall’ingegner Adriano Olivetti di progettare un «biglietto da visita in Piazza San Marco» per l’omonima azienda di macchine da scrivere, all’interno di uno spazio delle Procuratie Vecchie di proprietà della società Assicurazioni Generali. Il cantiere si concluse nel 1958 e il 26 novembre dello stesso anno venne inaugurato lo Showroom Olivetti di Venezia. A seguito dell’abbandono dello spazio da parte dell’Olivetti, nel 1984 le Assicurazioni Generali fecero un sopralluogo nel Negozio, con l’intento di avviare un processo che lo riportasse allo stato originario; poiché l’ambiente all’epoca - occupato da un esercizio commerciale - versava in uno stato di degrado. Tale iniziativa da parte della proprietà portò, nel 1985, al progetto di restauro dell’architetto Giuseppe Davanzo. A seguito dell’intervento, l’ambiente venne nuovamente adibito a spazio commerciale fino al 2011, anno in cui il Negozio Olivetti fu affidato alla gestione del FAI (Fondo Ambiente Italiano) e sottoposto a un restauro sotto la direzione degli architetti Gretchen Alexander Gussalli Beretta e Renata Codello. La presente tesi ha come obiettivo, a partire da una ricerca storica sui documenti di progetto, la creazione di un modello BIM che permetta di attivare la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dal Negozio Olivetti, focalizzandosi in particolar modo sull’accurata rappresentazione degli oggetti architettonici progettati da Scarpa e sugli aspetti illuminotecnici. Questo approccio permette di rappresentare digitalmente le informazioni relative al bene architettonico, al fine di creare un database di conoscenze multidisciplinari sull’edificio che permetta di effettuare simulazioni storiche, architettoniche o ingegneristiche. Il vantaggio principale della modellazione BIM è la possibilità di utilizzare le informazioni storiche, bibliografiche e derivanti da campagne di indagine e rilievo ottimizzandole e archiviandole in un una unica fonte di informazione. Infatti, inserendo i dati storiografici, i risultati tecnici e deduttivi, il modello BIM può diventare uno strumento efficace per avanzare ipotesi ed esplorare diverse possibilità per la tutela e la conservazione del bene storico. Nel presente caso studio è stato possibile effettuare delle simulazioni a supporto di ipotesi relative alle modifiche apportate alle nicchie di illuminazione durante il restauro del 1985, avanzate a seguito delle ispezioni di questi elementi in loco. Per perseguire l’obbiettivo si è proceduto attraverso una ricerca storica sistematica che analizza la storia del fondo, dalla costruzione delle Procuratie Vecchie sino ad oggi. Per continuare successivamente con lo sviluppo di un modello digitale, ricostruito basandosi su una nuvola di punti da rilievo laser-scanner. Le tecniche principali impiegate per l’implementazione del modello sono state: la definizione degli elementi architettonici principali a partire da nuvola di punti con suddivisione in fasi temporali che tracciano le trasformazioni nel corso del tempo, la modellazione dei componenti unici progettati da Scarpa, l’inserimento di parametri per implementare le informazioni relative a tali oggetti, la creazione di librerie di materiali personalizzate per la restituzione verosimile delle texture e pattern delle superfici. Il risultato ottenuto è un modello BIM che contiene informazioni geometriche e storiche del Negozio come: informazioni relative alle modifiche effettuate all’interno dell’ambiente, riferimenti alle fonti storiche e informazioni relative ai materiali.
Ricerca storica e virtualizzazione del patrimonio FAI a Venezia: il Negozio Olivetti di Carlo Scarpa
MARTIGNON, ROSSANA
2024/2025
Abstract
Nel 1957 l’architetto veneziano Carlo Scarpa, a seguito dell’assegnazione del Premio Nazionale Olivetti, fu incaricato dall’ingegner Adriano Olivetti di progettare un «biglietto da visita in Piazza San Marco» per l’omonima azienda di macchine da scrivere, all’interno di uno spazio delle Procuratie Vecchie di proprietà della società Assicurazioni Generali. Il cantiere si concluse nel 1958 e il 26 novembre dello stesso anno venne inaugurato lo Showroom Olivetti di Venezia. A seguito dell’abbandono dello spazio da parte dell’Olivetti, nel 1984 le Assicurazioni Generali fecero un sopralluogo nel Negozio, con l’intento di avviare un processo che lo riportasse allo stato originario; poiché l’ambiente all’epoca - occupato da un esercizio commerciale - versava in uno stato di degrado. Tale iniziativa da parte della proprietà portò, nel 1985, al progetto di restauro dell’architetto Giuseppe Davanzo. A seguito dell’intervento, l’ambiente venne nuovamente adibito a spazio commerciale fino al 2011, anno in cui il Negozio Olivetti fu affidato alla gestione del FAI (Fondo Ambiente Italiano) e sottoposto a un restauro sotto la direzione degli architetti Gretchen Alexander Gussalli Beretta e Renata Codello. La presente tesi ha come obiettivo, a partire da una ricerca storica sui documenti di progetto, la creazione di un modello BIM che permetta di attivare la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dal Negozio Olivetti, focalizzandosi in particolar modo sull’accurata rappresentazione degli oggetti architettonici progettati da Scarpa e sugli aspetti illuminotecnici. Questo approccio permette di rappresentare digitalmente le informazioni relative al bene architettonico, al fine di creare un database di conoscenze multidisciplinari sull’edificio che permetta di effettuare simulazioni storiche, architettoniche o ingegneristiche. Il vantaggio principale della modellazione BIM è la possibilità di utilizzare le informazioni storiche, bibliografiche e derivanti da campagne di indagine e rilievo ottimizzandole e archiviandole in un una unica fonte di informazione. Infatti, inserendo i dati storiografici, i risultati tecnici e deduttivi, il modello BIM può diventare uno strumento efficace per avanzare ipotesi ed esplorare diverse possibilità per la tutela e la conservazione del bene storico. Nel presente caso studio è stato possibile effettuare delle simulazioni a supporto di ipotesi relative alle modifiche apportate alle nicchie di illuminazione durante il restauro del 1985, avanzate a seguito delle ispezioni di questi elementi in loco. Per perseguire l’obbiettivo si è proceduto attraverso una ricerca storica sistematica che analizza la storia del fondo, dalla costruzione delle Procuratie Vecchie sino ad oggi. Per continuare successivamente con lo sviluppo di un modello digitale, ricostruito basandosi su una nuvola di punti da rilievo laser-scanner. Le tecniche principali impiegate per l’implementazione del modello sono state: la definizione degli elementi architettonici principali a partire da nuvola di punti con suddivisione in fasi temporali che tracciano le trasformazioni nel corso del tempo, la modellazione dei componenti unici progettati da Scarpa, l’inserimento di parametri per implementare le informazioni relative a tali oggetti, la creazione di librerie di materiali personalizzate per la restituzione verosimile delle texture e pattern delle superfici. Il risultato ottenuto è un modello BIM che contiene informazioni geometriche e storiche del Negozio come: informazioni relative alle modifiche effettuate all’interno dell’ambiente, riferimenti alle fonti storiche e informazioni relative ai materiali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/85308