La presente tesi affronta il tema della genitorialità disfunzionale, analizzando le cosiddette “patologie delle cure”, incuria, discuria e ipercura, come manifestazioni di inadeguatezza nella funzione educativa e affettiva dei genitori. La riflessione muove dalla qualificazione giuridica della responsabilità genitoriale, intesa come complesso di doveri finalizzati alla tutela, cura e sviluppo del minore. Quando tale funzione risulta compromessa da condotte omissive o inadeguate, si configura una lesione dell’interesse del figlio che impone l’attivazione di strumenti giuridici di protezione. Il lavoro analizza le misure previste dal Codice civile, dalla limitazione fino alla decadenza della responsabilità genitoriale, con particolare riferimento agli articoli 330 e 333, approfondendo il ruolo attribuito al Tribunale per i minorenni e ai Servizi sociali nella rilevazione del pregiudizio e nell’attuazione degli interventi. L’affidamento viene inquadrato come strumento essenziale per garantire il benessere del minore e il suo miglior interesse, con una funzione temporanea e riparativa, finalizzata, quando possibile, al recupero della capacità genitoriale, anche nei casi più complessi. La prospettiva adottata è quella dei genitori, partendo dall’assunto che non si può realmente aiutare un bambino senza sostenere, in primo luogo, i suoi genitori e sostenendo di pari passo il diritto del minore a crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia. Solo laddove ogni possibilità di recupero risulti definitivamente preclusa si può giungere alla dichiarazione di adottabilità del minore.
"Patologia delle Cure": Negligenza e Affido
BAZZAN, GIORGIA
2024/2025
Abstract
La presente tesi affronta il tema della genitorialità disfunzionale, analizzando le cosiddette “patologie delle cure”, incuria, discuria e ipercura, come manifestazioni di inadeguatezza nella funzione educativa e affettiva dei genitori. La riflessione muove dalla qualificazione giuridica della responsabilità genitoriale, intesa come complesso di doveri finalizzati alla tutela, cura e sviluppo del minore. Quando tale funzione risulta compromessa da condotte omissive o inadeguate, si configura una lesione dell’interesse del figlio che impone l’attivazione di strumenti giuridici di protezione. Il lavoro analizza le misure previste dal Codice civile, dalla limitazione fino alla decadenza della responsabilità genitoriale, con particolare riferimento agli articoli 330 e 333, approfondendo il ruolo attribuito al Tribunale per i minorenni e ai Servizi sociali nella rilevazione del pregiudizio e nell’attuazione degli interventi. L’affidamento viene inquadrato come strumento essenziale per garantire il benessere del minore e il suo miglior interesse, con una funzione temporanea e riparativa, finalizzata, quando possibile, al recupero della capacità genitoriale, anche nei casi più complessi. La prospettiva adottata è quella dei genitori, partendo dall’assunto che non si può realmente aiutare un bambino senza sostenere, in primo luogo, i suoi genitori e sostenendo di pari passo il diritto del minore a crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia. Solo laddove ogni possibilità di recupero risulti definitivamente preclusa si può giungere alla dichiarazione di adottabilità del minore.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Bazzan_Giorgia.pdf
Accesso riservato
Dimensione
560.4 kB
Formato
Adobe PDF
|
560.4 kB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/86295