The United Nations Security Council Resolution 1325 represents a turning point in recognizing the fundamental role of women as real agents of change operating in conflict contexts in order to achieve an internationally inclusive, lasting and just peace. This thesis analyzes the implementation of Resolution 1325, adopted on 31 October 2000, with particular attention to the role that women play in mediation processes in conflict and post-conflict contexts, focusing on the importance of the female figure, the interregional alliance and the case study examined: the Mediterranean Women Mediators Network (MWMN). After an overview of the fundamental historical events of the last century and of the international normative framework related to the "Women, Peace and Security" Agenda, the work explores the challenges that still today hinder the full and effective participation of women in mediation processes. Finally, it examines the contribution of the MWMN: a regional initiative born with the aim of strengthening women's participation in peace processes in the Mediterranean context. The Network aims to bridge the gender gap in mediation by promoting training courses, sharing skills and creating a support network among mediators from different parts of the area. The results demonstrate how the MWMN has contributed to making women's contribution to conflict resolution more visible and offering practical tools for their empowerment. However, its impact is still very limited and the Network still faces several obstacles such as the lack of coordination between national policies, insufficient resources and cultural and traditional resistance to women's leadership in the diplomatic field.

La Risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite rappresenta un punto di svolta nel riconoscere il ruolo fondamentale delle donne come vere e proprie agenti di cambiamento che operano in contesti di conflitto al fine di ottenere una pace internazionalmente inclusiva, duratura e giusta. Questa tesi analizza l'attuazione della Risoluzione 1325, adottata il 31 ottobre 2000, con particolare attenzione al ruolo che ricoprono le donne all'interno dei processi di mediazione in contesti di conflitto e post-conflitto, focalizzandosi sull'importanza della figura femminile, dell'alleanza interregionale e sul caso studio preso in esame: il Mediterranean Women Mediators Network (MWMN). Dopo una panoramica degli eventi storici fondamentali avvenuti nell'ultimo secolo e del quadro normativo internazionale relativo all'Agenda "Donne, Pace e Sicurezza", il lavoro esplora le sfide che ostacolano, ancora oggi, la piena ed effettiva partecipazione delle donne nei processi di mediazione. Infine, esamina il contributo del MWMN: un'iniziativa regionale nata con l'obiettivo di rafforzare la partecipazione femminile nei processi di pace nel contesto del Mediterraneo. Il Network si propone di colmare il divario di genere nella mediazione promuovendo percorsi di formazione, la condivisione di competenze e la creazione di una rete di supporto tra le mediatrici provenienti da diverse parti dell'area. I risultati dimostrano come il MWMN abbia contribuito a rendere più visibile il contributo delle donne alla risoluzione dei conflitti e offrire strumenti pratici per il loro empowerment. Tuttavia, il suo impatto è ancora molto limitato e il Network affronta ancora differenti ostacoli quali la mancanza di coordinamento tra le politiche nazionali, le risorse insufficienti e la resistenza culturale e tradizionale nei confronti della leadership femminile in ambito diplomatico.

LA RISOLUZIONE 1325 E IL RUOLO DELLE DONNE NELLA MEDIAZIONE DEI CONFLITTI: IL CASO DEL MEDITERRANEAN WOMEN MEDIATORS NETWORK (MWMN)

CORSINI, AGNESE
2024/2025

Abstract

The United Nations Security Council Resolution 1325 represents a turning point in recognizing the fundamental role of women as real agents of change operating in conflict contexts in order to achieve an internationally inclusive, lasting and just peace. This thesis analyzes the implementation of Resolution 1325, adopted on 31 October 2000, with particular attention to the role that women play in mediation processes in conflict and post-conflict contexts, focusing on the importance of the female figure, the interregional alliance and the case study examined: the Mediterranean Women Mediators Network (MWMN). After an overview of the fundamental historical events of the last century and of the international normative framework related to the "Women, Peace and Security" Agenda, the work explores the challenges that still today hinder the full and effective participation of women in mediation processes. Finally, it examines the contribution of the MWMN: a regional initiative born with the aim of strengthening women's participation in peace processes in the Mediterranean context. The Network aims to bridge the gender gap in mediation by promoting training courses, sharing skills and creating a support network among mediators from different parts of the area. The results demonstrate how the MWMN has contributed to making women's contribution to conflict resolution more visible and offering practical tools for their empowerment. However, its impact is still very limited and the Network still faces several obstacles such as the lack of coordination between national policies, insufficient resources and cultural and traditional resistance to women's leadership in the diplomatic field.
2024
RESOLUTION 1325 AND THE ROLE OF WOMEN IN CONFLICT MEDIATION: THE CASE OF THE MEDITERRANEAN WOMEN MEDIATORS NETWORK (MWMN)
La Risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite rappresenta un punto di svolta nel riconoscere il ruolo fondamentale delle donne come vere e proprie agenti di cambiamento che operano in contesti di conflitto al fine di ottenere una pace internazionalmente inclusiva, duratura e giusta. Questa tesi analizza l'attuazione della Risoluzione 1325, adottata il 31 ottobre 2000, con particolare attenzione al ruolo che ricoprono le donne all'interno dei processi di mediazione in contesti di conflitto e post-conflitto, focalizzandosi sull'importanza della figura femminile, dell'alleanza interregionale e sul caso studio preso in esame: il Mediterranean Women Mediators Network (MWMN). Dopo una panoramica degli eventi storici fondamentali avvenuti nell'ultimo secolo e del quadro normativo internazionale relativo all'Agenda "Donne, Pace e Sicurezza", il lavoro esplora le sfide che ostacolano, ancora oggi, la piena ed effettiva partecipazione delle donne nei processi di mediazione. Infine, esamina il contributo del MWMN: un'iniziativa regionale nata con l'obiettivo di rafforzare la partecipazione femminile nei processi di pace nel contesto del Mediterraneo. Il Network si propone di colmare il divario di genere nella mediazione promuovendo percorsi di formazione, la condivisione di competenze e la creazione di una rete di supporto tra le mediatrici provenienti da diverse parti dell'area. I risultati dimostrano come il MWMN abbia contribuito a rendere più visibile il contributo delle donne alla risoluzione dei conflitti e offrire strumenti pratici per il loro empowerment. Tuttavia, il suo impatto è ancora molto limitato e il Network affronta ancora differenti ostacoli quali la mancanza di coordinamento tra le politiche nazionali, le risorse insufficienti e la resistenza culturale e tradizionale nei confronti della leadership femminile in ambito diplomatico.
MEDIAZIONE
DONNE
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MEDIATION NETWORK
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/86307