Background The dexamethasone suppression test (DST) is recommended by the guidelines of the European Society of Endocrinology for the evaluation of endogenous hypercortisolism. It is used in the biochemical diagnosis of Cushing’s syndrome as well as in the assessment of autonomous hormonal secretion of adrenal incidentalomas. A 1 mg DST is considered normal when post-test serum cortisol levels are suppressed below the cut-off value of 50 nmol/L (<1.8 μg/dL). Conversely, post-DST cortisol levels exceeding this threshold are suggestive of endogenous hypercortisolism. The simultaneous measurement of post-DST serum cortisol and dexamethasone concentrations allows for a more accurate assessment of the test’s diagnostic validity by promptly identifying individuals with suboptimal drug exposure (<4.5 nmol/L). Several factors may lead to altered dexamethasone bioavailability during the test, potentially resulting in false-positive outcomes, due to insufficient cortisol suppression, or false-negative results. Objective The objective of this study is to investigate the impact of clinical, biochemical, and pharmacological factors on post-DST serum dexamethasone levels and on the diagnostic accuracy of the dexamethasone suppression test. Materials and methods A retrospective observational study was conducted, analyzing data on clinical presentation, biochemical parameters, and pharmacological therapy in 555 patients who underwent the DST along with concurrent measurement of serum dexamethasone levels at the laboratory of the AOPD between May 2019 and December 2024. Results Stratification of patients by age, BMI, and eGFR revealed significant differences in serum dexamethasone levels. In all cases, an alteration in the pharmacokinetics of the exogenous corticosteroid was hypothesized, with increased serum concentrations associated with advancing age, higher BMI, and reduced renal function. Regarding pharmacological therapy, stratified analysis identified specific drug classes – such as proton pump inhibitors (PPIs), statins, and calcium channel blockers – as potentially capable of affecting dexamethasone levels, likely through interference with the hepatic metabolism of the drug. Conclusions The study demonstrated that several factors – such as age, BMI, renal function, and pharmacological therapy – can significantly influence serum dexamethasone levels. These factors therefore represent key determinants of the DST response and should be carefully considered when interpreting test results.

Presupposti dello studio Il test di soppressione con desametasone (DST) è un esame indicato dalle linee guida della European Society of Endocrinology per la valutazione dell’ipercortisolismo endogeno. È impiegato nella diagnosi biochimica della Sindrome di Cushing, ma anche nella valutazione della secrezione ormonale autonoma degli incidentalomi surrenalici. Il test di soppressione con 1 mg di desametasone è considerato normale se i livelli di cortisolo post-DST sono soppressi al di sotto del cut-off di 50 nmol/L (<1,8 μg/dL). Al contrario, i valori di cortisolo post-DST superiori al cut-off suggeriscono una condizione di ipercortisolismo endogeno. La contemporanea misurazione della cortisolemia post-DST e della desametasonemia permette di valutare con maggiore precisione l’adeguatezza diagnostica del test di soppressione con desametasone, riconoscendo in modo immediato i soggetti con livelli non accettabili di farmaco (<4,5 nmol/L). Diversi fattori possono causare un’esposizione alterata al desametasone durante il test e portare a risultati falsi positivi, con mancata soppressione dei livelli di cortisolo, o falsi negativi. Scopo dello studio L’obiettivo di questa analisi è di comprendere l’impatto di fattori clinici, biochimici e farmacologici sui livelli di desametasonemia post-DST e sull’accuratezza del test di soppressione con desametasone. Materiali e metodi È stato realizzato uno studio retrospettivo osservazionale, in cui sono stati esaminati i dati riguardanti la presentazione clinica, gli esami biochimici e la terapia farmacologica di 555 pazienti che hanno eseguito il test DST e il concomitante dosaggio della desametasonemia presso il laboratorio di analisi dell’Azienda Ospedale – Università di Padova, tra maggio 2019 e dicembre 2024. Discussione Suddividendo i pazienti in base all’età, al BMI e all’eGFR sono emerse significative differenze nei livelli di desametasonemia. In tutti i casi si è ipotizzata un’alterazione della farmacocinetica del corticosteroide esogeno, con un aumento dei suoi livelli sierici associato all’incremento dell’età e del BMI e alla riduzione della funzionalità renale. Per quanto riguarda la terapia farmacologica, l’analisi stratificata ha permesso di evidenziare alcune classi farmacologiche, come PPIs, statine e calcio-antagonisti, potenzialmente in grado di alterare i livelli di desametasonemia, verosimilmente attraverso l’interferenza con il metabolismo epatico del farmaco. Conclusioni Lo studio ha dimostrato che numerosi fattori, come età, BMI, funzionalità renale e terapia farmacologica, possono influenzare in maniera significativa i livelli di desametasone sierico e rappresentano perciò dei determinanti della risposta al test DST che devono essere tenuti in considerazione durante l’interpretazione dei risultati ottenuti.

Test di soppressione con desametasone: impatto di variabili cliniche e farmacologiche

ROSONI, BEATRICE
2024/2025

Abstract

Background The dexamethasone suppression test (DST) is recommended by the guidelines of the European Society of Endocrinology for the evaluation of endogenous hypercortisolism. It is used in the biochemical diagnosis of Cushing’s syndrome as well as in the assessment of autonomous hormonal secretion of adrenal incidentalomas. A 1 mg DST is considered normal when post-test serum cortisol levels are suppressed below the cut-off value of 50 nmol/L (<1.8 μg/dL). Conversely, post-DST cortisol levels exceeding this threshold are suggestive of endogenous hypercortisolism. The simultaneous measurement of post-DST serum cortisol and dexamethasone concentrations allows for a more accurate assessment of the test’s diagnostic validity by promptly identifying individuals with suboptimal drug exposure (<4.5 nmol/L). Several factors may lead to altered dexamethasone bioavailability during the test, potentially resulting in false-positive outcomes, due to insufficient cortisol suppression, or false-negative results. Objective The objective of this study is to investigate the impact of clinical, biochemical, and pharmacological factors on post-DST serum dexamethasone levels and on the diagnostic accuracy of the dexamethasone suppression test. Materials and methods A retrospective observational study was conducted, analyzing data on clinical presentation, biochemical parameters, and pharmacological therapy in 555 patients who underwent the DST along with concurrent measurement of serum dexamethasone levels at the laboratory of the AOPD between May 2019 and December 2024. Results Stratification of patients by age, BMI, and eGFR revealed significant differences in serum dexamethasone levels. In all cases, an alteration in the pharmacokinetics of the exogenous corticosteroid was hypothesized, with increased serum concentrations associated with advancing age, higher BMI, and reduced renal function. Regarding pharmacological therapy, stratified analysis identified specific drug classes – such as proton pump inhibitors (PPIs), statins, and calcium channel blockers – as potentially capable of affecting dexamethasone levels, likely through interference with the hepatic metabolism of the drug. Conclusions The study demonstrated that several factors – such as age, BMI, renal function, and pharmacological therapy – can significantly influence serum dexamethasone levels. These factors therefore represent key determinants of the DST response and should be carefully considered when interpreting test results.
2024
The Dexamethasone Suppression Test: Impact of Clinical and Pharmacological Factors
Presupposti dello studio Il test di soppressione con desametasone (DST) è un esame indicato dalle linee guida della European Society of Endocrinology per la valutazione dell’ipercortisolismo endogeno. È impiegato nella diagnosi biochimica della Sindrome di Cushing, ma anche nella valutazione della secrezione ormonale autonoma degli incidentalomi surrenalici. Il test di soppressione con 1 mg di desametasone è considerato normale se i livelli di cortisolo post-DST sono soppressi al di sotto del cut-off di 50 nmol/L (<1,8 μg/dL). Al contrario, i valori di cortisolo post-DST superiori al cut-off suggeriscono una condizione di ipercortisolismo endogeno. La contemporanea misurazione della cortisolemia post-DST e della desametasonemia permette di valutare con maggiore precisione l’adeguatezza diagnostica del test di soppressione con desametasone, riconoscendo in modo immediato i soggetti con livelli non accettabili di farmaco (<4,5 nmol/L). Diversi fattori possono causare un’esposizione alterata al desametasone durante il test e portare a risultati falsi positivi, con mancata soppressione dei livelli di cortisolo, o falsi negativi. Scopo dello studio L’obiettivo di questa analisi è di comprendere l’impatto di fattori clinici, biochimici e farmacologici sui livelli di desametasonemia post-DST e sull’accuratezza del test di soppressione con desametasone. Materiali e metodi È stato realizzato uno studio retrospettivo osservazionale, in cui sono stati esaminati i dati riguardanti la presentazione clinica, gli esami biochimici e la terapia farmacologica di 555 pazienti che hanno eseguito il test DST e il concomitante dosaggio della desametasonemia presso il laboratorio di analisi dell’Azienda Ospedale – Università di Padova, tra maggio 2019 e dicembre 2024. Discussione Suddividendo i pazienti in base all’età, al BMI e all’eGFR sono emerse significative differenze nei livelli di desametasonemia. In tutti i casi si è ipotizzata un’alterazione della farmacocinetica del corticosteroide esogeno, con un aumento dei suoi livelli sierici associato all’incremento dell’età e del BMI e alla riduzione della funzionalità renale. Per quanto riguarda la terapia farmacologica, l’analisi stratificata ha permesso di evidenziare alcune classi farmacologiche, come PPIs, statine e calcio-antagonisti, potenzialmente in grado di alterare i livelli di desametasonemia, verosimilmente attraverso l’interferenza con il metabolismo epatico del farmaco. Conclusioni Lo studio ha dimostrato che numerosi fattori, come età, BMI, funzionalità renale e terapia farmacologica, possono influenzare in maniera significativa i livelli di desametasone sierico e rappresentano perciò dei determinanti della risposta al test DST che devono essere tenuti in considerazione durante l’interpretazione dei risultati ottenuti.
Cortisolo
DST
Desametasonemia
Incidentaloma
Cushing
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