La morte di un genitore durante l’infanzia rappresenta una delle esperienze più temute e traumatiche per un bambino. Quando questa paura si concretizza e il lutto colpisce il bambino, privandolo così di una figura di attaccamento fondamentale, si attivano risposte comportamentali e reazioni emotive profondamente legate al trauma. La presente tesi, dunque, si propone di esplorare il tema del lutto infantile conseguente alla perdita di una figura adulta di riferimento, analizzandone le conseguenze psicologiche e le variabili che influenzano, tanto negativamente quanto positivamente, il processo di elaborazione. Nel Capitolo 1 vengono presentate le principali definizioni di lutto all’interno delle varie prospettive teoriche, con particolare attenzione alle diverse tipologie presenti in letteratura. Il capitolo prosegue con l’analisi della visione di Patricia Crittenden, che interpreta il lutto come una forma universale di pericolo, le cui strategie di elaborazione variano a seconda delle modalità di elaborazione dell’informazione. A conclusione del capitolo, viene esaminato il contributo di John Bowlby, il quale descrive il lutto come un processo in fasi attivato dalla rottura del legame affettivo e influenzato dallo stile di attaccamento preesistente con il defunto. Il Capitolo 2 si focalizza sulle fasi e le caratteristiche del lutto in età infantile, illustrando le ripercussioni che la perdita può avere sullo sviluppo emotivo e comportamentale del bambino e sottolineando l’importanza del ruolo dell’altro genitore nel processo di elaborazione del lutto. Nel Capitolo 3 l’attenzione si concentra sui fattori di rischio che ostacolano un’elaborazione adeguata del lutto e sulle potenziali conseguenze, sia a breve che a lungo termine, di un lutto non elaborato, come il rischio di sviluppare disturbi psicopatologici, tra cui la depressione. Il capitolo si conclude con un’analisi delle situazioni in cui i contesti familiare e sociale diventano fattori di rischio. Tale analisi segna un passaggio naturale verso il Capitolo 4, che si apre sottolineando l’importanza dei contesti familiare e sociale come fattori protettivi. Successivamente, vengono esaminati altri fattori di protezione, analizzando il ruolo delle risorse individuali quali resilienza, autoefficacia e regolazione emotiva nell’elaborazione del lutto. Infine, il capitolo offre una panoramica degli approcci terapeutici e delle strategie di intervento più efficaci nel trattamento del lutto infantile. Le conclusioni sintetizzano quanto emerso nei capitoli precedenti, mettendo in evidenza la complessità del lutto infantile e la necessità di una lettura integrata, che consideri tanto i fattori individuali quanto quelli relazionali e ambientali, per una corretta comprensione e per l’adozione di un intervento adeguato al fine di prevenire potenziali esiti psicopatologici a lungo termine.
La perdita di una figura di attaccamento nell'infanzia: fattori di rischio e di resilienza nell'elaborazione del lutto
CASTRO GARCÍA, CONSUELO
2024/2025
Abstract
La morte di un genitore durante l’infanzia rappresenta una delle esperienze più temute e traumatiche per un bambino. Quando questa paura si concretizza e il lutto colpisce il bambino, privandolo così di una figura di attaccamento fondamentale, si attivano risposte comportamentali e reazioni emotive profondamente legate al trauma. La presente tesi, dunque, si propone di esplorare il tema del lutto infantile conseguente alla perdita di una figura adulta di riferimento, analizzandone le conseguenze psicologiche e le variabili che influenzano, tanto negativamente quanto positivamente, il processo di elaborazione. Nel Capitolo 1 vengono presentate le principali definizioni di lutto all’interno delle varie prospettive teoriche, con particolare attenzione alle diverse tipologie presenti in letteratura. Il capitolo prosegue con l’analisi della visione di Patricia Crittenden, che interpreta il lutto come una forma universale di pericolo, le cui strategie di elaborazione variano a seconda delle modalità di elaborazione dell’informazione. A conclusione del capitolo, viene esaminato il contributo di John Bowlby, il quale descrive il lutto come un processo in fasi attivato dalla rottura del legame affettivo e influenzato dallo stile di attaccamento preesistente con il defunto. Il Capitolo 2 si focalizza sulle fasi e le caratteristiche del lutto in età infantile, illustrando le ripercussioni che la perdita può avere sullo sviluppo emotivo e comportamentale del bambino e sottolineando l’importanza del ruolo dell’altro genitore nel processo di elaborazione del lutto. Nel Capitolo 3 l’attenzione si concentra sui fattori di rischio che ostacolano un’elaborazione adeguata del lutto e sulle potenziali conseguenze, sia a breve che a lungo termine, di un lutto non elaborato, come il rischio di sviluppare disturbi psicopatologici, tra cui la depressione. Il capitolo si conclude con un’analisi delle situazioni in cui i contesti familiare e sociale diventano fattori di rischio. Tale analisi segna un passaggio naturale verso il Capitolo 4, che si apre sottolineando l’importanza dei contesti familiare e sociale come fattori protettivi. Successivamente, vengono esaminati altri fattori di protezione, analizzando il ruolo delle risorse individuali quali resilienza, autoefficacia e regolazione emotiva nell’elaborazione del lutto. Infine, il capitolo offre una panoramica degli approcci terapeutici e delle strategie di intervento più efficaci nel trattamento del lutto infantile. Le conclusioni sintetizzano quanto emerso nei capitoli precedenti, mettendo in evidenza la complessità del lutto infantile e la necessità di una lettura integrata, che consideri tanto i fattori individuali quanto quelli relazionali e ambientali, per una corretta comprensione e per l’adozione di un intervento adeguato al fine di prevenire potenziali esiti psicopatologici a lungo termine.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/86579