Il presente elaborato si propone di esplorare l’evoluzione del concetto di "patologia" in contrasto con quello di "normalità", con particolare riferimento alla psicologia e alla psichiatria, quindi alla cosiddetta “malattia mentale”. Il percorso che intendo sviluppare ha un carattere epistemologico volto a comprendere la legittimità della trasposizione del concetto di "malattia" dalle discipline mediche alla psichiatria, un processo che ha avuto un impatto significativo nella definizione e nel trattamento dei disturbi mentali. In questo contesto, nel primo capitolo verrà indagato il pensiero di Georges Canguilhem che, con la sua critica alla separazione rigida tra salute e malattia, offre una base fondamentale per riflettere sulla fluidità di questi concetti. Canguilhem, infatti, sostiene che la salute non possa essere intesa come mera assenza di malattia, ma come un processo dinamico e relativo. Un contributo altrettanto significativo viene dal lavoro di Michel Foucault, il quale, analizzando la storia della follia, mette in luce come le pratiche di esclusione e trattamento dei "folli" siano un prodotto delle dinamiche sociali e politiche, piuttosto che di una naturale condizione patologica. Accanto a queste riflessioni teoriche, risulta fondamentale l'approccio critico di autori come Thomas Szasz e Franco Basaglia, meglio approfonditi nel secondo capitolo. Szasz critica la psichiatria come uno strumento di controllo sociale, sostenendo che la "malattia mentale" non esista in senso medico ma sia una costruzione sociale. Basaglia, dal canto suo, ha lottato contro le istituzioni psichiatriche coercitive, promuovendo una visione più umana e rispettosa dei diritti degli individui. Portandosi verso termine, l’analisi si concentrerà sul Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), che gioca un ruolo centrale nella diagnosi psichiatrica. Tuttavia, se da un lato il DSM contribuisce a sistematizzare la conoscenza delle patologie mentali, dall’altro può fungere da strumento di stigmatizzazione, chiudendo le possibilità di una comprensione più aperta e dinamica della salute mentale.

La malattia che non esiste: l’incapacità di comprendere l’altro e l’illusione della normalità

TAGLIAFERRI, GIULIA
2024/2025

Abstract

Il presente elaborato si propone di esplorare l’evoluzione del concetto di "patologia" in contrasto con quello di "normalità", con particolare riferimento alla psicologia e alla psichiatria, quindi alla cosiddetta “malattia mentale”. Il percorso che intendo sviluppare ha un carattere epistemologico volto a comprendere la legittimità della trasposizione del concetto di "malattia" dalle discipline mediche alla psichiatria, un processo che ha avuto un impatto significativo nella definizione e nel trattamento dei disturbi mentali. In questo contesto, nel primo capitolo verrà indagato il pensiero di Georges Canguilhem che, con la sua critica alla separazione rigida tra salute e malattia, offre una base fondamentale per riflettere sulla fluidità di questi concetti. Canguilhem, infatti, sostiene che la salute non possa essere intesa come mera assenza di malattia, ma come un processo dinamico e relativo. Un contributo altrettanto significativo viene dal lavoro di Michel Foucault, il quale, analizzando la storia della follia, mette in luce come le pratiche di esclusione e trattamento dei "folli" siano un prodotto delle dinamiche sociali e politiche, piuttosto che di una naturale condizione patologica. Accanto a queste riflessioni teoriche, risulta fondamentale l'approccio critico di autori come Thomas Szasz e Franco Basaglia, meglio approfonditi nel secondo capitolo. Szasz critica la psichiatria come uno strumento di controllo sociale, sostenendo che la "malattia mentale" non esista in senso medico ma sia una costruzione sociale. Basaglia, dal canto suo, ha lottato contro le istituzioni psichiatriche coercitive, promuovendo una visione più umana e rispettosa dei diritti degli individui. Portandosi verso termine, l’analisi si concentrerà sul Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), che gioca un ruolo centrale nella diagnosi psichiatrica. Tuttavia, se da un lato il DSM contribuisce a sistematizzare la conoscenza delle patologie mentali, dall’altro può fungere da strumento di stigmatizzazione, chiudendo le possibilità di una comprensione più aperta e dinamica della salute mentale.
2024
The disease that does not exist: the inability to understand the other and the illusion of normality
Malattia mentale
Normalità
Follia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/86783