La presente tesi affronta il tema dei falsi ricordi, ovvero ricordi soggettivamente vividi ma, in realtà, distorti o, talvolta, completamente inventati, i quali possono emergere spontaneamente o a seguito di suggestioni esterne, e le sue implicazioni in ambito forense. L’analisi prende avvio descrivendo i meccanismi della memoria umana, evidenziando la sua natura costruttiva e ricostruttiva, analizzando le basi neuropsicologiche del fenomeno e i meccanismi cognitivi sottostanti; vene esplorato il ruolo delle principali strutture cerebrali (ippocampo, amigdala e corteccia prefrontale), nonché l’influenza di stress e depressione nel favorire distorsioni mnestiche. Il secondo capitolo dell’elaborato si concentra sulle ricerche sperimentali che hanno dimostrato la facilità con cui i ricordi possono essere manipolati, con particolare attenzione agli studi di Elizabeth Loftus, pioniera nell’illustrare come suggestioni esterne, domande fuorvianti e schemi cognitivi possano indurre falsi ricordi anche in soggetti sani. Sono, inoltre, presentati alcuni celebri casi giudiziari per evidenziare le implicazioni forensi di testimonianze fondate su falsi ricordi: il caso di Jennifer Thompson e quello de “I diavoli della bassa modenese”. Infine, l’ultimo capitolo esamina le differenze individuali nella suscettibilità ai falsi ricordi, considerando variabili cognitive, emotive e di personalità. L’obiettivo finale è comprendere quanto sia malleabile la memoria umana e quali siano gli strumenti per mitigare l’insorgenza di falsi ricordi, specialmente in contesti in cui la memoria ha un peso determinante, come le testimonianze giudiziarie.

Falsi ricordi e implicazioni forensi

TOMIETTO, BEATRICE
2024/2025

Abstract

La presente tesi affronta il tema dei falsi ricordi, ovvero ricordi soggettivamente vividi ma, in realtà, distorti o, talvolta, completamente inventati, i quali possono emergere spontaneamente o a seguito di suggestioni esterne, e le sue implicazioni in ambito forense. L’analisi prende avvio descrivendo i meccanismi della memoria umana, evidenziando la sua natura costruttiva e ricostruttiva, analizzando le basi neuropsicologiche del fenomeno e i meccanismi cognitivi sottostanti; vene esplorato il ruolo delle principali strutture cerebrali (ippocampo, amigdala e corteccia prefrontale), nonché l’influenza di stress e depressione nel favorire distorsioni mnestiche. Il secondo capitolo dell’elaborato si concentra sulle ricerche sperimentali che hanno dimostrato la facilità con cui i ricordi possono essere manipolati, con particolare attenzione agli studi di Elizabeth Loftus, pioniera nell’illustrare come suggestioni esterne, domande fuorvianti e schemi cognitivi possano indurre falsi ricordi anche in soggetti sani. Sono, inoltre, presentati alcuni celebri casi giudiziari per evidenziare le implicazioni forensi di testimonianze fondate su falsi ricordi: il caso di Jennifer Thompson e quello de “I diavoli della bassa modenese”. Infine, l’ultimo capitolo esamina le differenze individuali nella suscettibilità ai falsi ricordi, considerando variabili cognitive, emotive e di personalità. L’obiettivo finale è comprendere quanto sia malleabile la memoria umana e quali siano gli strumenti per mitigare l’insorgenza di falsi ricordi, specialmente in contesti in cui la memoria ha un peso determinante, come le testimonianze giudiziarie.
2024
False memories and forensic implications
Falsi ricordi
Forense
Memorie
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/86788