Background. L’insufficienza epatica acuta (ALF) è una rara sindrome clinica caratterizzata da una disfunzione epatica severa ed un rapido deterioramento in pazienti senza un’epatopatia sottostante. Per un’adeguata gestione dell’ALF è fondamentale eseguire sin dalla diagnosi la valutazione prognostica del paziente in quanto, in presenza di una maggiore gravità di malattia, vi è una bassa probabilità di recupero spontaneo, per cui il trapianto di fegato diventa l’unica opzione terapeutica possibile. Secondo i dati dell’ELTR, l’ALF rappresenta l’indicazione dell’8% di tutti i trapianti di fegato e solo il 50% dei pazienti ricoverati per ALF è poi trapiantato. La sopravvivenza dei pazienti è sensibilmente migliorata dall’introduzione del trapianto di fegato, passando dal 16% al 62%, a conferma del suo importante ruolo nella gestione dell’ALF. Scopi. Gli obiettivi dello studio sono: a) valutare le caratteristiche demografiche e cliniche dei trapiantati per ALF presso il Centro Trapianti dell’Azienda Ospedale - Università di Padova, b) valutare la sopravvivenza d’organo e del paziente post-trapianto e le principali complicanze nel follow-up identificando possibili fattori di rischio per il decesso; c) valutare l’andamento delle variabili analizzate e dei risultati post-trapianto in due coorti temporali (1991-2007 vs. 2008-2025). Materiali e metodi. Sono stati inclusi tutti i pazienti trapiantati per ALF presso il Centro Trapianti di Padova dal 1991 ad oggi. Sono stati raccolti parametri demografici e clinici, parametri inerenti al trapianto, parametri del donatore e parametri del follow-up post-trapianto. È stata valutata la sopravvivenza del paziente e dell’organo a 1, 3 e 5 anni globalmente e dopo aver stratificato per sesso, età, per eziologia di ALF e per necessità di re-trapianto. Sono state poi confrontate le caratteristiche dei pazienti deceduti con quelle dei pazienti ancora in vita e sono stati studiati eventuali fattori di rischio associato al decesso con analisi univariata e multivariata. È stata analizzata la variazione temporale delle variabili soprariportate nelle due coorti temporali. Risultati. Sono stati inclusi nello studio 58 pazienti di cui 11 pediatrici. La maggior parte dei casi di ALF ha un’eziologia indeterminata (32,8%) o è HBV correlata (31%). A seguire ci sono 5 casi di tossicità da farmaci, 4 casi secondari ad intossicazione da funghi, 3 casi rispettivamente di malattia di Wilson, di sindrome di Budd-Chiari e di traumi, 2 casi di ALF autoimmune e 1 caso di sindrome di Wolcott-Rallison. Il MELD complessivo al momento del trapianto è di 34,4 (DS: 5,0). La sopravvivenza complessiva del paziente e dell’organo a 1, 3 e 5 anni è stata rispettivamente del 76% e 67%, 76% e 67% e 74% e 65%. Le principali complicanze post-trapianto sono le infezioni (40%), di cui 2/3 batteriche, la stenosi dell’anastomosi biliare (18%), le complicanze cardiovascolari (16%) ed il rigetto (14%). Inoltre il 12,7% dei pazienti è stato sottoposto a re-trapianto. Il 37,9% dei pazienti è deceduto durante il follow-up, con età media al momento del decesso di 40,5 anni e le cause più frequenti sono le infezioni (40,9%). Conclusioni. I pazienti sottoposti a trapianto di fegato per ALF presso il Centro Trapianti dell’Azienza Ospedale - Università di Padova presentano un’ottima sopravvivenza a breve e medio termine, con la maggior parte dei decessi concentrati nel primo anno post-trapianto. Le infezioni sono risultate le principali complicanze post-trapianto e la più frequente causa di morte. Vista la rarità della condizione, sarebbero necessari studi multicentrici per aumentare la significatività statistica dei risultati ottenuti.
Trapianto di fegato per insufficienza epatica acuta: analisi dell'attività del Centro Trapianti di Padova
MUZZUPAPPA, RENATO
2024/2025
Abstract
Background. L’insufficienza epatica acuta (ALF) è una rara sindrome clinica caratterizzata da una disfunzione epatica severa ed un rapido deterioramento in pazienti senza un’epatopatia sottostante. Per un’adeguata gestione dell’ALF è fondamentale eseguire sin dalla diagnosi la valutazione prognostica del paziente in quanto, in presenza di una maggiore gravità di malattia, vi è una bassa probabilità di recupero spontaneo, per cui il trapianto di fegato diventa l’unica opzione terapeutica possibile. Secondo i dati dell’ELTR, l’ALF rappresenta l’indicazione dell’8% di tutti i trapianti di fegato e solo il 50% dei pazienti ricoverati per ALF è poi trapiantato. La sopravvivenza dei pazienti è sensibilmente migliorata dall’introduzione del trapianto di fegato, passando dal 16% al 62%, a conferma del suo importante ruolo nella gestione dell’ALF. Scopi. Gli obiettivi dello studio sono: a) valutare le caratteristiche demografiche e cliniche dei trapiantati per ALF presso il Centro Trapianti dell’Azienda Ospedale - Università di Padova, b) valutare la sopravvivenza d’organo e del paziente post-trapianto e le principali complicanze nel follow-up identificando possibili fattori di rischio per il decesso; c) valutare l’andamento delle variabili analizzate e dei risultati post-trapianto in due coorti temporali (1991-2007 vs. 2008-2025). Materiali e metodi. Sono stati inclusi tutti i pazienti trapiantati per ALF presso il Centro Trapianti di Padova dal 1991 ad oggi. Sono stati raccolti parametri demografici e clinici, parametri inerenti al trapianto, parametri del donatore e parametri del follow-up post-trapianto. È stata valutata la sopravvivenza del paziente e dell’organo a 1, 3 e 5 anni globalmente e dopo aver stratificato per sesso, età, per eziologia di ALF e per necessità di re-trapianto. Sono state poi confrontate le caratteristiche dei pazienti deceduti con quelle dei pazienti ancora in vita e sono stati studiati eventuali fattori di rischio associato al decesso con analisi univariata e multivariata. È stata analizzata la variazione temporale delle variabili soprariportate nelle due coorti temporali. Risultati. Sono stati inclusi nello studio 58 pazienti di cui 11 pediatrici. La maggior parte dei casi di ALF ha un’eziologia indeterminata (32,8%) o è HBV correlata (31%). A seguire ci sono 5 casi di tossicità da farmaci, 4 casi secondari ad intossicazione da funghi, 3 casi rispettivamente di malattia di Wilson, di sindrome di Budd-Chiari e di traumi, 2 casi di ALF autoimmune e 1 caso di sindrome di Wolcott-Rallison. Il MELD complessivo al momento del trapianto è di 34,4 (DS: 5,0). La sopravvivenza complessiva del paziente e dell’organo a 1, 3 e 5 anni è stata rispettivamente del 76% e 67%, 76% e 67% e 74% e 65%. Le principali complicanze post-trapianto sono le infezioni (40%), di cui 2/3 batteriche, la stenosi dell’anastomosi biliare (18%), le complicanze cardiovascolari (16%) ed il rigetto (14%). Inoltre il 12,7% dei pazienti è stato sottoposto a re-trapianto. Il 37,9% dei pazienti è deceduto durante il follow-up, con età media al momento del decesso di 40,5 anni e le cause più frequenti sono le infezioni (40,9%). Conclusioni. I pazienti sottoposti a trapianto di fegato per ALF presso il Centro Trapianti dell’Azienza Ospedale - Università di Padova presentano un’ottima sopravvivenza a breve e medio termine, con la maggior parte dei decessi concentrati nel primo anno post-trapianto. Le infezioni sono risultate le principali complicanze post-trapianto e la più frequente causa di morte. Vista la rarità della condizione, sarebbero necessari studi multicentrici per aumentare la significatività statistica dei risultati ottenuti.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/86831