L’obesità è un fattore centrale nello sviluppo di diabete mellito tipo 2 (DMT2) e della malattia epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD). Circa l’80% dei pazienti con DMT2 è in sovrappeso o affetto da obesità, confermando il legame tra eccesso ponderale e malattia. Negli ultimi anni, l’attenzione si è spostata dalla quantità alla distribuzione del tessuto adiposo (TA). In particolare, obesità, DMT2, e insulino-resistenza sono associati ad accumulo di grasso in sedi ectopiche (TAE), come fegato, muscolo scheletrico, cuore e pancreas, oltre che nel tessuto viscerale (TAV). Il fegato è un organo chiave nell’accumulo di TAE, dando origine alla MASLD. Le cellule staminali adipocitarie (ASCs), contenute nella frazione stromale vascolare del TA, sono precursori degli adipociti maturi e partecipano alla formazione del TA fisiologico. Studi su modelli animali indicano che le ASCs possono circolare nel sangue e contribuire alla deposizione di TAE. Non è ancora chiaro se ciò avvenga anche nel fegato o in altri organi. Anche le cellule staminali ematopoietiche progenitrici (HSPCs), principale sottotipo delle cellule staminali circolanti (CSCs), potrebbero avere un ruolo nella formazione di TAE, ma le conoscenze in merito sono limitate. Scopo della tesi. Indagare i nuovi meccanismi responsabili dell’accumulo di TA in sedi ectopiche, quali il fegato, valutando l’associazione tra fibrosi e steatosi epatica, il valore delle CSCs e i depositi di TAE, in soggetti con obesità con DMT2. Materiali e Metodi. Tra Gennaio e Maggio 2025 sono stati reclutati pazienti con DMT2 con obesità presso il Servizio di Diabetologia dell’Azienda Ospedale-Università di Padova che venivano sottoposti ad un FibroScan, richiesto per lo screening della MASLD, che consente la stima della steatosi epatica (espressa come CAP in dB/m) e della eventuale fibrosi epatica (espressa come stiffness in kPa). Ad ogni soggetto sono state svolte misurazioni ecografiche di TA e sono state raccolte informazioni anagrafiche, demografiche, antropometriche e biochimiche, oltre all’anamnesi patologica remota e farmacologica. Inoltre, è stata effettuata anche una misurazione della skin autofluorescence (SAF) utilizzando l’AGE Reader. Infine, il campione ha subito un prelievo ematico (una provetta da 6 ml) per la determinazione citofluorimetrica delle CSCs e ASCs. Risultati. Sono stati arruolati 42 soggetti (34 maschi e 8 femmine). La prevalenza di steatosi epatica in accordo con i valori di CAP (> 248 dB/m) è risultata pari a 88.3%, mentre la prevalenza di fibrosi epatica (stiffness ≥ 8.0 kPa) è del 29.3%. È stata individuata una differenza statisticamente significativa tra pazienti con fibrosi e senza fibrosi per quanto riguarda il valore di eGFR e lo spessore del tessuto peri-renale. Per quanto riguarda la steatosi, definita non severa/severa in base alla CAP minore o maggiore uguale a 298 dB/m, è stata identificata una differenza significativa per i valori di trigliceridi e per lo spessore del grasso pre-epatico. L’analisi di regressione lineare unvariata ha mostrato un’associazione diretta significativa tra CAP e spessore del tessuto adiposo pre-epatico, e tra CAP e EPCs (CD34+KDR+). Inoltre, è stata dimostrata un’associazione diretta significativa anche tra lo spessore del tessuto adiposo peri-renale e valore di EPCs (CD45dimCD34+KDR+) e tra lo spessore del tessuto para-renale con ciascuno dei fenotipi di EPCs (CD34+CD133+, CD34+KDR+CD133+, CD34+KDR+, CD45dimCD34+CD133+, CD45dimCD34+CD133+KDR+, CD133+KDR+ e CD133+). Lo studio conferma l’elevata prevalenza della MASLD nei soggetti con DMT2 e obesità. Evidenzia il ruolo centrale della elastografia epatica mediante FibroScan quale strumento utile in fase diagnostica e nel monitoraggio della MASLD. Sottolinea la necessità di ulteriori studi per chiarire i meccanismi patogenetici della deposizione di TAE, con attenzione al ruolo delle CSCs.
Cellule staminali circolanti e tessuto adiposo ectopico e viscerale in soggetti con diabete tipo 2 e obesità
ADAMI, CATERINA
2024/2025
Abstract
L’obesità è un fattore centrale nello sviluppo di diabete mellito tipo 2 (DMT2) e della malattia epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD). Circa l’80% dei pazienti con DMT2 è in sovrappeso o affetto da obesità, confermando il legame tra eccesso ponderale e malattia. Negli ultimi anni, l’attenzione si è spostata dalla quantità alla distribuzione del tessuto adiposo (TA). In particolare, obesità, DMT2, e insulino-resistenza sono associati ad accumulo di grasso in sedi ectopiche (TAE), come fegato, muscolo scheletrico, cuore e pancreas, oltre che nel tessuto viscerale (TAV). Il fegato è un organo chiave nell’accumulo di TAE, dando origine alla MASLD. Le cellule staminali adipocitarie (ASCs), contenute nella frazione stromale vascolare del TA, sono precursori degli adipociti maturi e partecipano alla formazione del TA fisiologico. Studi su modelli animali indicano che le ASCs possono circolare nel sangue e contribuire alla deposizione di TAE. Non è ancora chiaro se ciò avvenga anche nel fegato o in altri organi. Anche le cellule staminali ematopoietiche progenitrici (HSPCs), principale sottotipo delle cellule staminali circolanti (CSCs), potrebbero avere un ruolo nella formazione di TAE, ma le conoscenze in merito sono limitate. Scopo della tesi. Indagare i nuovi meccanismi responsabili dell’accumulo di TA in sedi ectopiche, quali il fegato, valutando l’associazione tra fibrosi e steatosi epatica, il valore delle CSCs e i depositi di TAE, in soggetti con obesità con DMT2. Materiali e Metodi. Tra Gennaio e Maggio 2025 sono stati reclutati pazienti con DMT2 con obesità presso il Servizio di Diabetologia dell’Azienda Ospedale-Università di Padova che venivano sottoposti ad un FibroScan, richiesto per lo screening della MASLD, che consente la stima della steatosi epatica (espressa come CAP in dB/m) e della eventuale fibrosi epatica (espressa come stiffness in kPa). Ad ogni soggetto sono state svolte misurazioni ecografiche di TA e sono state raccolte informazioni anagrafiche, demografiche, antropometriche e biochimiche, oltre all’anamnesi patologica remota e farmacologica. Inoltre, è stata effettuata anche una misurazione della skin autofluorescence (SAF) utilizzando l’AGE Reader. Infine, il campione ha subito un prelievo ematico (una provetta da 6 ml) per la determinazione citofluorimetrica delle CSCs e ASCs. Risultati. Sono stati arruolati 42 soggetti (34 maschi e 8 femmine). La prevalenza di steatosi epatica in accordo con i valori di CAP (> 248 dB/m) è risultata pari a 88.3%, mentre la prevalenza di fibrosi epatica (stiffness ≥ 8.0 kPa) è del 29.3%. È stata individuata una differenza statisticamente significativa tra pazienti con fibrosi e senza fibrosi per quanto riguarda il valore di eGFR e lo spessore del tessuto peri-renale. Per quanto riguarda la steatosi, definita non severa/severa in base alla CAP minore o maggiore uguale a 298 dB/m, è stata identificata una differenza significativa per i valori di trigliceridi e per lo spessore del grasso pre-epatico. L’analisi di regressione lineare unvariata ha mostrato un’associazione diretta significativa tra CAP e spessore del tessuto adiposo pre-epatico, e tra CAP e EPCs (CD34+KDR+). Inoltre, è stata dimostrata un’associazione diretta significativa anche tra lo spessore del tessuto adiposo peri-renale e valore di EPCs (CD45dimCD34+KDR+) e tra lo spessore del tessuto para-renale con ciascuno dei fenotipi di EPCs (CD34+CD133+, CD34+KDR+CD133+, CD34+KDR+, CD45dimCD34+CD133+, CD45dimCD34+CD133+KDR+, CD133+KDR+ e CD133+). Lo studio conferma l’elevata prevalenza della MASLD nei soggetti con DMT2 e obesità. Evidenzia il ruolo centrale della elastografia epatica mediante FibroScan quale strumento utile in fase diagnostica e nel monitoraggio della MASLD. Sottolinea la necessità di ulteriori studi per chiarire i meccanismi patogenetici della deposizione di TAE, con attenzione al ruolo delle CSCs.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/87171