Impatto della Chirurgia oncologica spinale sulla biomeccanica del Rachide: Studio Clinico e Revisione della Letteratura

Background: Adult intradural spinal tumors represent a significant clinical and surgical challenge, with potential impact on spinal biomechanical balance and postoperative quality of life. The advent of advanced microsurgical techniques and intraoperative neurophysiological monitoring has improved both oncological and functional outcomes. However, postoperative spinal deformity remains a critical issue, especially in patients with a longer life expectancy. Methods: A retrospective analysis was conducted on 27 adult patients undergoing surgery for intradural spinal tumors at the Pediatric and Functional Neurosurgery Unit of the University Hospital of Padua (2020–2025). Clinical, radiological, survival and telephonic survey on VAS for mechanical pain. Data were collected and compared with findings from a systematic review of the literature (28 studies, 6 included in meta-analysis for a total of 509 cases) focused on posterior surgical approaches (laminotomy vs. laminectomy) and the incidence of spinal deformity. Results: Laminotomy (LT), compared to laminectomy (LE), was associated with a significantly lower incidence of postoperative deformities (OR: 0.47; 95% CI: 0.27–0.84; p = 0.01; I² = 0%), confirming a more favorable biomechanical profile. In the Padua cohort, 5 patients (18.5%) developed notable deformities, suggesting a correlation between surgical technique, tumor location, and residual spinal stability. Conclusions: These findings highlight the importance of integrating biomechanical considerations into surgical planning for spinal tumors. In selected cases, reconstructive techniques such as laminotomy may reduce the risk of structural alterations, promoting a more conservative approach and improving long-term quality of life.

Introduzione: Le neoplasie spinali intradurali dell’adulto rappresentano una sfida clinico-chirurgica significativa, con un impatto potenziale sull’equilibrio biomeccanico del rachide e sulla qualità di vita post-operatoria. L’introduzione di tecniche microchirurgiche e l’uso del monitoraggio neurofisiologico hanno migliorato gli esiti oncologici e funzionali, ma il rischio di deformità spinale rimane un tema critico, specialmente nei pazienti con lunga sopravvivenza attesa. Materiali e Metodi: È stata condotta un’analisi retrospettiva su 27 pazienti adulti operati per tumori spinali intradurali presso l’U.O.C. di Neurochirurgia Pediatrica e Funzionale di Padova (2020–2025), con valutazione clinica, radiologica, chirurgica e questionario telefonico per valutazione VAS del dolore meccanico. I dati sono stati confrontati con una revisione sistematica della letteratura (28 studi, di cui 6 inclusi in metanalisi per un totale di 509 casi) focalizzata su tecniche di accesso posteriore (laminotomia vs laminectomia) e incidenza di deformità. Risultati: La laminotomia (LT), rispetto alla laminectomia (LE), è risultata associata a una minore incidenza di deformità post-operatorie (OR: 0.47; 95% CI: 0.27–0.84; p = 0.01; I² = 0%), confermando un migliore profilo biomeccanico. Nella coorte padovana, 5 pazienti (18,5%) hanno sviluppato deformità significative, suggerendo una correlazione tra tecnica utilizzata, sede tumorale e stabilità spinale residua. Conclusioni: I risultati rafforzano l’importanza di includere la valutazione biomeccanica nella pianificazione chirurgica per tumori spinali. In contesti selezionati, tecniche ricostruttive come la laminotomia possono ridurre il rischio di alterazioni strutturali, promuovendo una gestione più conservativa e orientata alla qualità di vita nel lungo termine.