L’educazione alimentare è un argomento di grande rilevanza, che merita di essere affrontato fin dai primi anni di scuola. È proprio durante l’infanzia, infatti, che si gettano le basi per uno stile di vita sano e consapevole, destinato a durare nel tempo. Purtroppo, questo tema viene spesso trascurato o considerato secondario, quasi estraneo rispetto al programma scolastico delle scienze. Eppure, insegnare ai bambini a prendersi cura di sé attraverso il cibo significa educarli al benessere, al rispetto per il proprio corpo e anche agli aspetti relazionali e culturali legati all’alimentazione. Da questa consapevolezza è nata l’idea della mia tesi: accompagnare i bambini alla scoperta dell’importanza di una dieta varia ed equilibrata, ma anche guidarli verso una maggiore attenzione al momento del pasto, inteso non solo come nutrizione, ma come momento di cura e ascolto. L’obiettivo non era semplicemente quello di trasmettere nozioni teoriche, ma di coinvolgere gli alunni in un percorso educativo ed esperienziale che li aiutasse a costruire un rapporto più consapevole con il cibo. Il progetto si è sviluppato in diverse tappe. In un primo momento, attraverso lezioni frontali, sono stati introdotti i concetti base relativi ai nutrienti e alla composizione di un pasto bilanciato. A queste spiegazioni si sono affiancate attività di cooperative learning, per stimolare la partecipazione attiva e valorizzare la collaborazione tra pari. In un secondo momento, ho proposto — all’interno delle due classi sperimentali — un laboratorio di Mindful Eating, con l’intento di educare i bambini a vivere il pasto in modo più lento e consapevole. In un’epoca segnata da ritmi frenetici, anche a tavola, imparare a rallentare e a prestare attenzione a ciò che si mangia — e a come lo si mangia — è un gesto di cura verso sé stessi. Oltre alle differenze nei livelli di conoscenza emerse tra le quattro classi coinvolte, ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la crescita sul piano relazionale: ho osservato una maggiore propensione al dialogo, alla condivisione e al rispetto del proprio corpo. Questo percorso ha confermato quanto sia importante trattare l’educazione alimentare in modo trasversale, unendo aspetti cognitivi, emotivi e relazionali. Solo così ogni bambino può sviluppare maggiore consapevolezza e autonomia anche nei piccoli gesti quotidiani, come quello di mangiare. Perché mangiare non dovrebbe mai ridursi a un’abitudine automatica, ma essere un momento da vivere con piacere, ogni volta che ci sediamo a tavola.
ALIMENTIAMOCI CON TESTA E CUORE Percorso didattico laboratoriale sull’educazione alimentare e di Mindful Eating alla Scuola Primaria
MANTOAN, ALESSIA
2024/2025
Abstract
L’educazione alimentare è un argomento di grande rilevanza, che merita di essere affrontato fin dai primi anni di scuola. È proprio durante l’infanzia, infatti, che si gettano le basi per uno stile di vita sano e consapevole, destinato a durare nel tempo. Purtroppo, questo tema viene spesso trascurato o considerato secondario, quasi estraneo rispetto al programma scolastico delle scienze. Eppure, insegnare ai bambini a prendersi cura di sé attraverso il cibo significa educarli al benessere, al rispetto per il proprio corpo e anche agli aspetti relazionali e culturali legati all’alimentazione. Da questa consapevolezza è nata l’idea della mia tesi: accompagnare i bambini alla scoperta dell’importanza di una dieta varia ed equilibrata, ma anche guidarli verso una maggiore attenzione al momento del pasto, inteso non solo come nutrizione, ma come momento di cura e ascolto. L’obiettivo non era semplicemente quello di trasmettere nozioni teoriche, ma di coinvolgere gli alunni in un percorso educativo ed esperienziale che li aiutasse a costruire un rapporto più consapevole con il cibo. Il progetto si è sviluppato in diverse tappe. In un primo momento, attraverso lezioni frontali, sono stati introdotti i concetti base relativi ai nutrienti e alla composizione di un pasto bilanciato. A queste spiegazioni si sono affiancate attività di cooperative learning, per stimolare la partecipazione attiva e valorizzare la collaborazione tra pari. In un secondo momento, ho proposto — all’interno delle due classi sperimentali — un laboratorio di Mindful Eating, con l’intento di educare i bambini a vivere il pasto in modo più lento e consapevole. In un’epoca segnata da ritmi frenetici, anche a tavola, imparare a rallentare e a prestare attenzione a ciò che si mangia — e a come lo si mangia — è un gesto di cura verso sé stessi. Oltre alle differenze nei livelli di conoscenza emerse tra le quattro classi coinvolte, ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la crescita sul piano relazionale: ho osservato una maggiore propensione al dialogo, alla condivisione e al rispetto del proprio corpo. Questo percorso ha confermato quanto sia importante trattare l’educazione alimentare in modo trasversale, unendo aspetti cognitivi, emotivi e relazionali. Solo così ogni bambino può sviluppare maggiore consapevolezza e autonomia anche nei piccoli gesti quotidiani, come quello di mangiare. Perché mangiare non dovrebbe mai ridursi a un’abitudine automatica, ma essere un momento da vivere con piacere, ogni volta che ci sediamo a tavola.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/87334