Le piante acquatiche alloctone invasive rappresentano una minaccia crescente per gli ecosistemi d’acqua dolce, a causa della loro capacità di colonizzare rapidamente nuovi ambienti, riducendo la biodiversità locale e compromettendo diverse attività antropiche, come la navigazione, la pesca e la gestione idraulica. Ludwigia spp. è una specie macroterma originaria delle acque lente dell’America centro-meridionale, introdotta in Europa per scopi ornamentali e oggi largamente diffusa anche in Asia. La sua espansione è favorita da una notevole plasticità fenotipica e da un’efficiente propagazione vegetativa. Questa tesi analizza la capacità rigenerativa e la vitalità dei frammenti di Ludwigia hexapetala, con l’obiettivo di individuare strategie di contenimento efficaci e sostenibili. Considerato il divieto normativo all’uso di fitosanitari in ambiente acquatico, risulta fondamentale sperimentare metodi alternativi non invasivi per ridurre la diffusione della specie. Il lavoro è articolato in tre fasi principali. In primo luogo, è stato effettuato un monitoraggio fenologico settimanale, da metà giugno a metà novembre, in due siti del Veneto: Corte (PD), lungo il canale Rio Ramo, e Codevigo (PD), lungo il canale Novissimo. Attraverso rilievi fotografici regolari, sono state individuate le principali fasi fenologiche della specie: emergenza (giugno), accrescimento vegetativo (luglio), fioritura (agosto) e senescenza (settembre). Sebbene queste fasi siano comuni a livello globale, possono variare nel tempo in base alle condizioni climatiche locali. Un’altra prova sperimentale è stata condotta presso l’Azienda Agraria Sperimentale “L. Toniolo” dell’Università di Padova, dove sono stati coltivati in vasche interrate frammenti di Ludwigia hexapetala costituiti da un nodo e tre nodi, frammenti provenienti da fusti acquatici e da fusti terrestri. Ogni vasca conteneva una sola tipologia di frammento, ed è stato effettuato un monitoraggio settimanale per un mese. Per ogni pianta sviluppata sono stati misurati il numero di fusti prodotti, la loro lunghezza e la tipologia. Inoltre, al termine della prova, è stato calcolato sia il peso fresco che il peso secco della biomassa generata nelle vasche. I risultati hanno mostrato che i frammenti più grandi, costituiti sia da fusti terrestri che acquatici, generano una biomassa maggiore rispetto a quelli con uno o tre nodi. Infine, è stato eseguito uno studio sulla vitalità dei frammenti all’interno di un cumulo di biomassa generato dopo la rimozione della Ludwigia hexapetala nel sito di Corte. Inizialmente si è registrato un calo della vitalità dopo la rimozione dall’acqua in autunno, invece dal mese di marzo si è osservato un aumento del germogliamento nei frammenti, denotando che l’esposizione alle temperature invernali non aveva devitalizzato il cumulo. Nel complesso, i risultati ottenuti mostrano come la dimensione e la tipologia del frammento influenzino il potenziale rigenerativo della specie. Per contenere la diffusione di Ludwigia hexapetala è quindi consigliabile adottare pratiche di gestione che riducano la produzione e la dispersione di qualsiasi tipo di frammento.
Studio del ciclo fenologico e della vitalità di Ludwigia spp.: implicazioni per la gestione della specie
PEZZOLI, ASIA
2024/2025
Abstract
Le piante acquatiche alloctone invasive rappresentano una minaccia crescente per gli ecosistemi d’acqua dolce, a causa della loro capacità di colonizzare rapidamente nuovi ambienti, riducendo la biodiversità locale e compromettendo diverse attività antropiche, come la navigazione, la pesca e la gestione idraulica. Ludwigia spp. è una specie macroterma originaria delle acque lente dell’America centro-meridionale, introdotta in Europa per scopi ornamentali e oggi largamente diffusa anche in Asia. La sua espansione è favorita da una notevole plasticità fenotipica e da un’efficiente propagazione vegetativa. Questa tesi analizza la capacità rigenerativa e la vitalità dei frammenti di Ludwigia hexapetala, con l’obiettivo di individuare strategie di contenimento efficaci e sostenibili. Considerato il divieto normativo all’uso di fitosanitari in ambiente acquatico, risulta fondamentale sperimentare metodi alternativi non invasivi per ridurre la diffusione della specie. Il lavoro è articolato in tre fasi principali. In primo luogo, è stato effettuato un monitoraggio fenologico settimanale, da metà giugno a metà novembre, in due siti del Veneto: Corte (PD), lungo il canale Rio Ramo, e Codevigo (PD), lungo il canale Novissimo. Attraverso rilievi fotografici regolari, sono state individuate le principali fasi fenologiche della specie: emergenza (giugno), accrescimento vegetativo (luglio), fioritura (agosto) e senescenza (settembre). Sebbene queste fasi siano comuni a livello globale, possono variare nel tempo in base alle condizioni climatiche locali. Un’altra prova sperimentale è stata condotta presso l’Azienda Agraria Sperimentale “L. Toniolo” dell’Università di Padova, dove sono stati coltivati in vasche interrate frammenti di Ludwigia hexapetala costituiti da un nodo e tre nodi, frammenti provenienti da fusti acquatici e da fusti terrestri. Ogni vasca conteneva una sola tipologia di frammento, ed è stato effettuato un monitoraggio settimanale per un mese. Per ogni pianta sviluppata sono stati misurati il numero di fusti prodotti, la loro lunghezza e la tipologia. Inoltre, al termine della prova, è stato calcolato sia il peso fresco che il peso secco della biomassa generata nelle vasche. I risultati hanno mostrato che i frammenti più grandi, costituiti sia da fusti terrestri che acquatici, generano una biomassa maggiore rispetto a quelli con uno o tre nodi. Infine, è stato eseguito uno studio sulla vitalità dei frammenti all’interno di un cumulo di biomassa generato dopo la rimozione della Ludwigia hexapetala nel sito di Corte. Inizialmente si è registrato un calo della vitalità dopo la rimozione dall’acqua in autunno, invece dal mese di marzo si è osservato un aumento del germogliamento nei frammenti, denotando che l’esposizione alle temperature invernali non aveva devitalizzato il cumulo. Nel complesso, i risultati ottenuti mostrano come la dimensione e la tipologia del frammento influenzino il potenziale rigenerativo della specie. Per contenere la diffusione di Ludwigia hexapetala è quindi consigliabile adottare pratiche di gestione che riducano la produzione e la dispersione di qualsiasi tipo di frammento.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Pezzoli_Asia.pdf
Accesso riservato
Dimensione
2.78 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.78 MB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/87559