Negli ultimi anni ha acquisito una sempre maggiore rilevanza il concetto di tempestività della rilevazione della crisi d’impresa. Di fondamentale importanza dunque, risulta essere l’insieme delle attività che l’imprenditore dovrebbe porre in essere per cercare di prevenire la situazione di crisi - di rilevarla anticipatamente, in modo da avere maggiori probabilità di successo nella sua ricomposizione. È proprio in questa direzione che si muove il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, che modifica l’Art. 2086 c.c. introducendo, per l'imprenditore, a prescindere dalla sua forma giuridica, il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell'impresa. Entrando nel vivo dell’assunto, il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza nasce grazie al Decreto Legislativo n. 14 del 12 Gennaio 2019, emanato in attuazione della Legge Delega n. 155 del 19 Ottobre 2017. e, insieme ai recenti e svariati decreti correttivi, funge da strumento cruciale nel campo del diritto fallimentare, mirando a riallineare la normativa sulla crisi d’impresa alle reali necessità del contesto economico attuale. La normativa fallimentare precedente alla riforma risaliva al 1942 e nonostante nel corso degli anni si siano verificati vari tentativi di riforma e diversi interventi da parte della Corte Costituzionale, la legge conservava ancora un approccio sanzionatorio nei confronti del debitore insolvente, considerandolo quale soggetto che aveva fallito nella gestione della propria attività.
IL GOVERNO SOCIETARIO ALLA LUCE DEL “NUOVO” ART. 2086 C.C.
VENTURATO, THOMAS
2024/2025
Abstract
Negli ultimi anni ha acquisito una sempre maggiore rilevanza il concetto di tempestività della rilevazione della crisi d’impresa. Di fondamentale importanza dunque, risulta essere l’insieme delle attività che l’imprenditore dovrebbe porre in essere per cercare di prevenire la situazione di crisi - di rilevarla anticipatamente, in modo da avere maggiori probabilità di successo nella sua ricomposizione. È proprio in questa direzione che si muove il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, che modifica l’Art. 2086 c.c. introducendo, per l'imprenditore, a prescindere dalla sua forma giuridica, il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell'impresa. Entrando nel vivo dell’assunto, il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza nasce grazie al Decreto Legislativo n. 14 del 12 Gennaio 2019, emanato in attuazione della Legge Delega n. 155 del 19 Ottobre 2017. e, insieme ai recenti e svariati decreti correttivi, funge da strumento cruciale nel campo del diritto fallimentare, mirando a riallineare la normativa sulla crisi d’impresa alle reali necessità del contesto economico attuale. La normativa fallimentare precedente alla riforma risaliva al 1942 e nonostante nel corso degli anni si siano verificati vari tentativi di riforma e diversi interventi da parte della Corte Costituzionale, la legge conservava ancora un approccio sanzionatorio nei confronti del debitore insolvente, considerandolo quale soggetto che aveva fallito nella gestione della propria attività.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/87688