Con l’avvento dei social media, la morte, tradizionalmente relegata alla sfera privata, è divenuta più visibile e condivisa. Iniziano a nascere nuove figure, come il digital death manager, che si occupano di gestire la morte online, o luoghi nuovi, come i cimiteri virtuali, che permettono di “fare visita” al defunto senza recarsi personalmente al cimitero. Da tali trasformazioni nasce il concetto di Digital Death, un ambito di studio che indaga le implicazioni della morte nell’era digitale, esplorando aspetti come la memoria, il lutto e la conservazione dell’identità online. Per approfondire il tema, sono state condotte alcune interviste qualitative a dodici giovani con un’età compresa tra i 18 e i 30 anni riguardanti l’influenza che i social, e il digitale in generale, hanno sul modo di vivere la morte. In particolare, sono state analizzate le differenze che emergono tra lutto digitale e lutto reale e come, in generale, la loro percezione è cambiata una volta entrati nel mondo dei social media. Sono stati, inoltre, intervistati alcuni impresari funebri, al fine di comprendere come le professioni legate alla morte stiano cambiando con l’impatto del digitale. I risultati suggeriscono che, sebbene la tecnologia offra nuove modalità per elaborare il lutto e commemorare il defunto, la società contemporanea non sembra ancora pronta a adattarsi pienamente a queste innovazioni. Campi di sperimentazione come i chatbot che replicano i defunti o i cimiteri online risultano ancora lontano dall’essere accettati o integrati nella vita quotidiana degli intervistati, tanto da non averne mai sentito parlare.

Il lutto al tempo dei social: dai cimiteri reali ai cimiteri virtuali

RIZZETTO, GIULIA
2024/2025

Abstract

Con l’avvento dei social media, la morte, tradizionalmente relegata alla sfera privata, è divenuta più visibile e condivisa. Iniziano a nascere nuove figure, come il digital death manager, che si occupano di gestire la morte online, o luoghi nuovi, come i cimiteri virtuali, che permettono di “fare visita” al defunto senza recarsi personalmente al cimitero. Da tali trasformazioni nasce il concetto di Digital Death, un ambito di studio che indaga le implicazioni della morte nell’era digitale, esplorando aspetti come la memoria, il lutto e la conservazione dell’identità online. Per approfondire il tema, sono state condotte alcune interviste qualitative a dodici giovani con un’età compresa tra i 18 e i 30 anni riguardanti l’influenza che i social, e il digitale in generale, hanno sul modo di vivere la morte. In particolare, sono state analizzate le differenze che emergono tra lutto digitale e lutto reale e come, in generale, la loro percezione è cambiata una volta entrati nel mondo dei social media. Sono stati, inoltre, intervistati alcuni impresari funebri, al fine di comprendere come le professioni legate alla morte stiano cambiando con l’impatto del digitale. I risultati suggeriscono che, sebbene la tecnologia offra nuove modalità per elaborare il lutto e commemorare il defunto, la società contemporanea non sembra ancora pronta a adattarsi pienamente a queste innovazioni. Campi di sperimentazione come i chatbot che replicano i defunti o i cimiteri online risultano ancora lontano dall’essere accettati o integrati nella vita quotidiana degli intervistati, tanto da non averne mai sentito parlare.
2024
Mourning in the age of social media: from real cemeteries to online cemeteries
digital death
morte
social media
lutto
eredità digitale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/87777