Il neuromarketing è una disciplina ancora in evoluzione che intreccia le conoscenze di neuroscienze, di psicologia cognitiva e di marketing. Il suo utilizzo attualmente è incentrato quasi esclusivamente sul coinvolgimento del consumatore per incrementare le vendite, tuttavia queste conoscenze si possono rivelare utili anche in altri contesti, quali per esempio quelli degli eventi. Applicando infatti le tecniche di neuromarketing durante questi, è possibile migliorare e arricchire l’esperienza immersiva dello spettatore, utilizzando anche dei 5 sensi, come nel caso del neuromarketing sensoriale. Un esempio di evento che si è servito di queste discipline è Homo Faber. Questa è un’esposizione culturale biennale che si tiene a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini, nata nel 2018, il cui obiettivo è quello di trasmettere e valorizzare le conoscenze e l’eccellenza dell’artigianato. Nella tesi sarà presentato in maniera dettagliata l’evento nel suo complessivo, con un'analisi invece più generale delle prime due edizioni. Successivamente invece sarà trattata in maniera approfondita la terza edizione, nella quale l’utilizzo del neuromarketing è maggiore e più consapevole. Nell’ultimo capitolo sarà spiegato in primo luogo cosa sono le neuroscienze e cos’è il neuromarketing; in seguito, sarà presentato il neuromarketing sensoriale e come, durante l’evento, sia stato coinvolto ogni senso per arricchire l'esperienza. Tutto ciò grazie alla consultazione dei siti di riferimento, di manuali scientifici e a due interviste qualitative, una ad Alberto Cavalli (direttore generale di Fondazione Cologni e direttore esecutivo di Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship) e l’altra a Nicolò Rosmarini (architetto che si è occupato della direzione artistica dell’edizione 2024 insieme a Luca Guadagnino). L’obiettivo della tesi è stato dunque quello di dimostrare, seppur in maniera limitata perché preso in considerazione solo un case study, come il neuromarketing possa diventare funzionale per migliorare la visita di un evento (culturale e non), se solo fosse una disciplina più conosciuta.
HOMO FABER: TRA ESPERIENZA E NEUROSCIENZA
BERTOLI, ANASTASIA
2024/2025
Abstract
Il neuromarketing è una disciplina ancora in evoluzione che intreccia le conoscenze di neuroscienze, di psicologia cognitiva e di marketing. Il suo utilizzo attualmente è incentrato quasi esclusivamente sul coinvolgimento del consumatore per incrementare le vendite, tuttavia queste conoscenze si possono rivelare utili anche in altri contesti, quali per esempio quelli degli eventi. Applicando infatti le tecniche di neuromarketing durante questi, è possibile migliorare e arricchire l’esperienza immersiva dello spettatore, utilizzando anche dei 5 sensi, come nel caso del neuromarketing sensoriale. Un esempio di evento che si è servito di queste discipline è Homo Faber. Questa è un’esposizione culturale biennale che si tiene a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini, nata nel 2018, il cui obiettivo è quello di trasmettere e valorizzare le conoscenze e l’eccellenza dell’artigianato. Nella tesi sarà presentato in maniera dettagliata l’evento nel suo complessivo, con un'analisi invece più generale delle prime due edizioni. Successivamente invece sarà trattata in maniera approfondita la terza edizione, nella quale l’utilizzo del neuromarketing è maggiore e più consapevole. Nell’ultimo capitolo sarà spiegato in primo luogo cosa sono le neuroscienze e cos’è il neuromarketing; in seguito, sarà presentato il neuromarketing sensoriale e come, durante l’evento, sia stato coinvolto ogni senso per arricchire l'esperienza. Tutto ciò grazie alla consultazione dei siti di riferimento, di manuali scientifici e a due interviste qualitative, una ad Alberto Cavalli (direttore generale di Fondazione Cologni e direttore esecutivo di Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship) e l’altra a Nicolò Rosmarini (architetto che si è occupato della direzione artistica dell’edizione 2024 insieme a Luca Guadagnino). L’obiettivo della tesi è stato dunque quello di dimostrare, seppur in maniera limitata perché preso in considerazione solo un case study, come il neuromarketing possa diventare funzionale per migliorare la visita di un evento (culturale e non), se solo fosse una disciplina più conosciuta.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/87810