Il superamento heideggeriano del pensiero di Hegel: la nuova interpretazione di Robert B. Pippin

Robert Pippin is considered one of the greatest contemporary interpreters of Hegel. His positions have helped to actualize the Stuttgart philosopher's thought by giving new life to American-born Hegelism. Recently, his interpretation has undergone a Heideggerian Kehre, thus opening a new debate on the status of philosophy itself. The following paper aims to follow the evolution of Pippin's thought from his early writings to his last pivotal work The culmination: Heidegger, German Idealism, and the fate of philosophy. The paper will be divided into three sections: in the first part, the development of Pippin's thought will be investigated, from the earliest interpretations in a Sellarsian key to the latest interpretations in a Heideggerian key; then an attempt will be made to trace in broad outline the polemical confrontation that Heidegger established with Hegel in the course of his Denkweg; finally, an in-depth analysis of the American philosopher's last work will be made.

Robert Pippin è considerato uno dei massimi interpreti contemporanei di Hegel. Le sue posizioni hanno contribuito a riattualizzare il pensiero del filosofo di Stoccarda dando nuova vita allo hegelismo di matrice americana. Recentemente la sua interpretazione ha subito una Kehre di stampo heideggeriano, aprendo così un nuovo dibattito sullo statuto della filosofia stessa. Il seguente lavoro si propone di seguire l’evoluzione del pensiero di Pippin dai primi scritti alla sua ultima opera cardine The culmination: Heidegger, German Idealism, and the fate of philosophy. L’elaborato si dividerà in tre sezioni: nella prima parte si indagherà lo sviluppo del pensiero di Pippin, dalle prime interpretazioni in chiave sellarsiana alle ultime in chiave heideggeriana; successivamente si tenterà di ripercorre a grandi linee il confronto polemico che Heidegger ha instaurato con Hegel nel corso del suo Denkweg; infine, si procederà con un’analisi approfondita dell’ultima opera del filosofo americano.