This thesis aims to analyse the discourse on the nature of women within the context of the Renaissance querelle des femmes. Between the 15th and 17th centuries, numerous authors across Europe sought to assert female superiority through a vast production, including treatises, dialogues, poetic texts, and collections of illustrious lives. Although many of these pro-women positions appear remarkably progressive, this study intends to critically assess the theoretical scope of the debate. By focusing primarily on sixteenth-century Italy, the research seeks to demonstrate that, behind the praise of women, a reaffirmation of their limitations often persists: those traits which are considered as typically feminine – modesty, chastity, love, and temperance – are used as the basis to prove female excellence. However, women, who are denied access to adequate education and do not experience the public life in the same way as men, ultimately find their roles confined to household management and family care. The research thus develops along the thread of the paradox that goes through sixteenth-century writings on the subject. First, there will be an examination of the historical and philosophical context of the querelle, through works such as Baldassarre Castiglione’s Il Libro del Cortegiano (1528), Mario Equicola’s De mulieribus (1501), Torquato Tasso’s Discorso de la virtù feminile e donnesca (1582), and Vincenzo Sigonio’s La difesa per le donne (ca. 1560). The next section explores whether the experiences of women can be described in terms of historical agency, with reference to Christine de Pizan’s Le Livre de la Cité des Dames (1404–1405). Finally, the study examines the hypothesis of government of women, which in the Renaissance is often framed through the myth of the Amazons, whose conceptual framework persists in texts such as Andrea Stagi’s La Amazonida (1504), Galeazzo Flavio Capra’s treatise Della eccellenza e dignità delle donne (1525), and James Aske’s poem Elizabetha Triumphans (1588), dedicated to Elizabeth I of England.

Il presente lavoro di tesi si pone come obiettivo l’analisi del discorso sulla natura della donna nel contesto della querelle des femmes rinascimentale. Sono moltissimi gli autori che in Europa, tra il XV e il XVII secolo, tentano di dimostrare la superiorità femminile, attraverso un’ampia produzione di trattati, dialoghi, ma anche testi poetici e raccolte di vite illustri. Sebbene le posizioni filogine appaiano avanzatissime, con questa ricerca si vuole determinare criticamente la portata teorica del dibattito. Circoscrivendo l’indagine principalmente al Cinquecento italiano, si intende dimostrare come dietro al discorso in lode delle donne permanga la conferma dei loro limiti: tratti riconosciuti come tipicamente femminili – la modestia, la castità, l’amore, la temperanza – diventano il presupposto per dimostrare l’eccellenza femminile e tuttavia le donne, che non ricevono un’educazione adeguata e non vivono la dimensione pubblica al pari degli uomini, si ritrovano in definitiva a limitare il raggio della propria azione al buon governo della casa e alla cura della famiglia. La ricerca si muove dunque sul filo del paradosso che attraversa la produzione cinquecentesca sull’argomento. Inizialmente verrà considerato il contesto storico e filosofico della querelle analizzando opere come il Libro del Cortegiano (1528) di Baldassarre Castiglione, il De mulieribus (1501) di Mario Equicola, il Discorso de la virtù feminile e donnesca (1582) di Torquato Tasso e La difesa per le donne (1560 ca.) di Vincenzo Sigonio. Dopodiché, si cercherà di comprendere se sia possibile definire l’esperienza delle donne nei termini di agency sul piano storico, con riferimento all’opera di Christine de Pizan, Le Livre de la Cité des Dames (1404-1405). Infine, si esaminerà l’ipotesi del governo delle donne, che nel Rinascimento viene descritto seguendo la tradizione del mito delle Amazzoni, la cui concettualità viene ripresa in opere come La Amazonida (1504) di Andrea Stagi, il trattato di Galeazzo Flavio Capra Della eccellenza e dignità delle donne (1525) e l’Elizabetha triumphans (1588), il poema di James Aske in onore di Elisabetta I d’Inghilterra.

Il paradosso dell’agency nella querelle des femmes

DOMINICI, VITTORIA
2024/2025

Abstract

This thesis aims to analyse the discourse on the nature of women within the context of the Renaissance querelle des femmes. Between the 15th and 17th centuries, numerous authors across Europe sought to assert female superiority through a vast production, including treatises, dialogues, poetic texts, and collections of illustrious lives. Although many of these pro-women positions appear remarkably progressive, this study intends to critically assess the theoretical scope of the debate. By focusing primarily on sixteenth-century Italy, the research seeks to demonstrate that, behind the praise of women, a reaffirmation of their limitations often persists: those traits which are considered as typically feminine – modesty, chastity, love, and temperance – are used as the basis to prove female excellence. However, women, who are denied access to adequate education and do not experience the public life in the same way as men, ultimately find their roles confined to household management and family care. The research thus develops along the thread of the paradox that goes through sixteenth-century writings on the subject. First, there will be an examination of the historical and philosophical context of the querelle, through works such as Baldassarre Castiglione’s Il Libro del Cortegiano (1528), Mario Equicola’s De mulieribus (1501), Torquato Tasso’s Discorso de la virtù feminile e donnesca (1582), and Vincenzo Sigonio’s La difesa per le donne (ca. 1560). The next section explores whether the experiences of women can be described in terms of historical agency, with reference to Christine de Pizan’s Le Livre de la Cité des Dames (1404–1405). Finally, the study examines the hypothesis of government of women, which in the Renaissance is often framed through the myth of the Amazons, whose conceptual framework persists in texts such as Andrea Stagi’s La Amazonida (1504), Galeazzo Flavio Capra’s treatise Della eccellenza e dignità delle donne (1525), and James Aske’s poem Elizabetha Triumphans (1588), dedicated to Elizabeth I of England.
2024
The paradox of agency in the querelle des femmes
Il presente lavoro di tesi si pone come obiettivo l’analisi del discorso sulla natura della donna nel contesto della querelle des femmes rinascimentale. Sono moltissimi gli autori che in Europa, tra il XV e il XVII secolo, tentano di dimostrare la superiorità femminile, attraverso un’ampia produzione di trattati, dialoghi, ma anche testi poetici e raccolte di vite illustri. Sebbene le posizioni filogine appaiano avanzatissime, con questa ricerca si vuole determinare criticamente la portata teorica del dibattito. Circoscrivendo l’indagine principalmente al Cinquecento italiano, si intende dimostrare come dietro al discorso in lode delle donne permanga la conferma dei loro limiti: tratti riconosciuti come tipicamente femminili – la modestia, la castità, l’amore, la temperanza – diventano il presupposto per dimostrare l’eccellenza femminile e tuttavia le donne, che non ricevono un’educazione adeguata e non vivono la dimensione pubblica al pari degli uomini, si ritrovano in definitiva a limitare il raggio della propria azione al buon governo della casa e alla cura della famiglia. La ricerca si muove dunque sul filo del paradosso che attraversa la produzione cinquecentesca sull’argomento. Inizialmente verrà considerato il contesto storico e filosofico della querelle analizzando opere come il Libro del Cortegiano (1528) di Baldassarre Castiglione, il De mulieribus (1501) di Mario Equicola, il Discorso de la virtù feminile e donnesca (1582) di Torquato Tasso e La difesa per le donne (1560 ca.) di Vincenzo Sigonio. Dopodiché, si cercherà di comprendere se sia possibile definire l’esperienza delle donne nei termini di agency sul piano storico, con riferimento all’opera di Christine de Pizan, Le Livre de la Cité des Dames (1404-1405). Infine, si esaminerà l’ipotesi del governo delle donne, che nel Rinascimento viene descritto seguendo la tradizione del mito delle Amazzoni, la cui concettualità viene ripresa in opere come La Amazonida (1504) di Andrea Stagi, il trattato di Galeazzo Flavio Capra Della eccellenza e dignità delle donne (1525) e l’Elizabetha triumphans (1588), il poema di James Aske in onore di Elisabetta I d’Inghilterra.
Querelle des femmes
Agency femminile
Cinquecento
Christine de Pizan
Amazzoni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/87846