Trattazioni estetiche dei film d’animazione “La città incantata” e “Il ragazzo e l’airone”, con attenzione alle tematiche affrontate dal regista Hayao Miyazaki in rapporto al pensiero del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche. L’analisi del primo film “La città incantata” ha inizio con una premessa in cui viene delineato il processo di creazione dell’anime con i riferimenti occidentali del regista giapponese. L’elaborato parte dai minuti iniziali dell’opera, soffermandosi su come il progresso e l’avanzamento della tecnica abbiano influito sull’esistenza del singolo. La tesi si concentra, in seguito, sul rito iniziatico della protagonista in un mondo magico e fantastico, quindi sull’incontro con i diversi personaggi legati alla mitologia, al folklore, e alla storia giapponese e sulla fondamentale attività lavorativa. Nel successivo paragrafo, il distacco dalla corruzione, la potenza dell’amore e il rispetto della natura contribuiscono alla sua maturazione interiore, ritornando infine nel mondo reale. Queste tematiche sono state sviluppate in relazione ad alcuni punti del pensiero nietzschiano, quali: la dialettica apollineo/ dionisiaco, il concetto di arte, le riflessioni sull’etica e sul lavoro e il rapporto tra essenza e apparenza. Attraverso le vicende del protagonista del film “Il ragazzo e l’airone” si prendono in considerazione varie tematiche come i concetti della vita e della morte, l’esplorazione del mondo reale e fantastico, l’indipendenza del singolo e la sua plasmazione personale, il significato dell’amore e l’attenzione all’ambiente. Se la premessa richiama le opere precedenti di Miyazaki e le sue influenze, il secondo paragrafo prende in esame i progressi negativi della tecnica e il mondo di distruzione iniziale da cui prende piede l’avventura. Il terzo paragrafo si focalizza sulle dinamiche su cui si forma la crescita del ragazzo, ovvero l’incontro con gli altri personaggi (valenze simboliche e letterarie) e l’agire individuale. Nel finale del film è manifesta l’adesione del ragazzo al suo progetto di vita: l’accettazione di sé stesso e di ciò che serba il futuro. Traslando queste trattazioni in un’ottica nietzschiana, si riconoscono le teorie inerenti al sogno apollineo, la dimensione della morte e la figura dell’oltreuomo, la volontà di potenza e aspetti dell’etica nell’universo dionisiaco ed infine il ritorno al mondo reale.
Realtà, fantasia e plasmazione del sé nell'animazione giapponese. Riflessioni estetiche tra Miyazaki e Nietzsche nei film "La città incantata" e "Il ragazzo e l'airone"
MIGLIORANZI, MATTIA
2024/2025
Abstract
Trattazioni estetiche dei film d’animazione “La città incantata” e “Il ragazzo e l’airone”, con attenzione alle tematiche affrontate dal regista Hayao Miyazaki in rapporto al pensiero del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche. L’analisi del primo film “La città incantata” ha inizio con una premessa in cui viene delineato il processo di creazione dell’anime con i riferimenti occidentali del regista giapponese. L’elaborato parte dai minuti iniziali dell’opera, soffermandosi su come il progresso e l’avanzamento della tecnica abbiano influito sull’esistenza del singolo. La tesi si concentra, in seguito, sul rito iniziatico della protagonista in un mondo magico e fantastico, quindi sull’incontro con i diversi personaggi legati alla mitologia, al folklore, e alla storia giapponese e sulla fondamentale attività lavorativa. Nel successivo paragrafo, il distacco dalla corruzione, la potenza dell’amore e il rispetto della natura contribuiscono alla sua maturazione interiore, ritornando infine nel mondo reale. Queste tematiche sono state sviluppate in relazione ad alcuni punti del pensiero nietzschiano, quali: la dialettica apollineo/ dionisiaco, il concetto di arte, le riflessioni sull’etica e sul lavoro e il rapporto tra essenza e apparenza. Attraverso le vicende del protagonista del film “Il ragazzo e l’airone” si prendono in considerazione varie tematiche come i concetti della vita e della morte, l’esplorazione del mondo reale e fantastico, l’indipendenza del singolo e la sua plasmazione personale, il significato dell’amore e l’attenzione all’ambiente. Se la premessa richiama le opere precedenti di Miyazaki e le sue influenze, il secondo paragrafo prende in esame i progressi negativi della tecnica e il mondo di distruzione iniziale da cui prende piede l’avventura. Il terzo paragrafo si focalizza sulle dinamiche su cui si forma la crescita del ragazzo, ovvero l’incontro con gli altri personaggi (valenze simboliche e letterarie) e l’agire individuale. Nel finale del film è manifesta l’adesione del ragazzo al suo progetto di vita: l’accettazione di sé stesso e di ciò che serba il futuro. Traslando queste trattazioni in un’ottica nietzschiana, si riconoscono le teorie inerenti al sogno apollineo, la dimensione della morte e la figura dell’oltreuomo, la volontà di potenza e aspetti dell’etica nell’universo dionisiaco ed infine il ritorno al mondo reale.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/87912