Le lesioni traumatiche del rachide (TSI) sono un evento con un impatto globalmente molto rilevante sia per la loro frequenza, sia per la possibile associazione con una lesione traumatica del midollo spinale (TSCI) e una conseguente maggior incidenza in termini di mortalità, morbilità e spesa sanitaria. Nei pazienti con potenziali lesioni spinali, una manipolazione eccessiva e un'inadeguata restrizione del movimento spinale, stabilita ad oggi dai criteri NEXUS, possono causare ulteriori danni neurologici e peggiorare la prognosi del paziente. D’altro canto diversi studi hanno dimostrato come anche la prolungata immobilizzazione spinale sia associata a numerose complicanze. Gli obiettivi di questo studio sono: descrivere l’epidemiologia, il tipo, la sede ed il meccanismo di lesione degli eventi traumatici potenzialmente coinvolgenti il rachide gestiti dalla C.O. SUEM 118 di Padova; stimare sensibilità e specificità che caratterizzano le decisioni prese dal personale di soccorso per l’applicazione dei presidi di restrizione della mobilità spinale nei pazienti a rischio di TSI e TSCI; quantificare l’adesione ai criteri NEXUS e valutare qual è l’evoluzione nell’operato del SUEM 118 di Padova rispetto ad un precedente studio svolto nella medesima Centrale Operativa nel 2017 e alle nuove linee guida PHTLS. Nello studio si propone, inoltre, una versione modificata dei criteri NEXUS (M-NEXUS) che permetta di aumentarne la sensibilità nell’identificare i pazienti a maggior rischio di TSI. Sono stati visualizzati i verbali degli interventi gestiti dalla C.O. SUEM 118 di Padova tra l’1 Gennaio 2024 ed il 31 Luglio 2024. Sono stati inclusi nello studio tutti i pazienti soggetti a traumi potenzialmente coinvolgenti il rachide, indipendentemente dalla causa determinante. Successivamente sono stati applicati retrospettivamente i criteri NEXUS per individuare i pazienti a rischio di TSI o TSCI e valutare l’adesione degli operatori sanitari a tali criteri. Al fine di verificare la presenza di lesioni del rachide secondarie al trauma sono stati visionati, utilizzando la piattaforma Galileo dell’Azienda Ospedaliera di Padova, gli esami radiologici ed i referti emessi dal Pronto Soccorso di Padova. Si sono infine valutate sensibilità, specificità, rapporti di verosimiglianza positivo e negativo con i relativi intervalli di confidenza al 95% del giudizio attuale del personale sanitario del SUEM 118 di Padova, dei criteri NEXUS e dei criteri M-NEXUS. Dei 188 pazienti inclusi nello studio il 21,8% ha riportato una TSI e, di queste, il 7,3% è risultato essere una TSCI. L’età mediana dei pazienti in studio è di 50 anni.Il meccanismo di lesione più frequente sono stati gli incidenti stradali con il 75,6%, seguiti dalle cadute con il 17,1%, atti violenti con il 4,9% e cadute di oggetti dall’alto con impatto assiale per il restante 2,4% dei casi. Per quanto riguarda l’efficacia dell’applicazione dei presidi collare cervicale e tavola spinale con il metodo attuale la sensibilità è risultata pari a 0,95 e la specificità a 0,39. I criteri NEXUS hanno mostrato una sensibilità di 0,93 e una specificità di 0,38, mentre i criteri M-NEXUS una sensibilità di 1,00 ed una specificità di 0,22. L’adesione da parte del personale del sanitario ai criteri NEXUS è risultata essere pari al 67,6%. Seppur l’aderenza ai criteri NEXUS da parte del personale medico della C.O. SUEM 118 di Padova come insieme di fattori decisionali per il posizionamento dei presidi di immobilizzazione sia scarsa, i nostri dati mostrano che il lavoro svolto attualmente porta a buoni risultati nell’individuare in ambito extraospedaliero i pazienti con lesioni del rachide, siano esse mieliche o amieliche, con un trend in netto miglioramento rispetto al passato. Possiamo aggiungere inoltre che i criteri M-NEXUS sembrano essere la miglior scelta a disposizione.

Scala di valutazione NEXUS: luci e ombre

GOLDIN, LUCIA
2021/2022

Abstract

Le lesioni traumatiche del rachide (TSI) sono un evento con un impatto globalmente molto rilevante sia per la loro frequenza, sia per la possibile associazione con una lesione traumatica del midollo spinale (TSCI) e una conseguente maggior incidenza in termini di mortalità, morbilità e spesa sanitaria. Nei pazienti con potenziali lesioni spinali, una manipolazione eccessiva e un'inadeguata restrizione del movimento spinale, stabilita ad oggi dai criteri NEXUS, possono causare ulteriori danni neurologici e peggiorare la prognosi del paziente. D’altro canto diversi studi hanno dimostrato come anche la prolungata immobilizzazione spinale sia associata a numerose complicanze. Gli obiettivi di questo studio sono: descrivere l’epidemiologia, il tipo, la sede ed il meccanismo di lesione degli eventi traumatici potenzialmente coinvolgenti il rachide gestiti dalla C.O. SUEM 118 di Padova; stimare sensibilità e specificità che caratterizzano le decisioni prese dal personale di soccorso per l’applicazione dei presidi di restrizione della mobilità spinale nei pazienti a rischio di TSI e TSCI; quantificare l’adesione ai criteri NEXUS e valutare qual è l’evoluzione nell’operato del SUEM 118 di Padova rispetto ad un precedente studio svolto nella medesima Centrale Operativa nel 2017 e alle nuove linee guida PHTLS. Nello studio si propone, inoltre, una versione modificata dei criteri NEXUS (M-NEXUS) che permetta di aumentarne la sensibilità nell’identificare i pazienti a maggior rischio di TSI. Sono stati visualizzati i verbali degli interventi gestiti dalla C.O. SUEM 118 di Padova tra l’1 Gennaio 2024 ed il 31 Luglio 2024. Sono stati inclusi nello studio tutti i pazienti soggetti a traumi potenzialmente coinvolgenti il rachide, indipendentemente dalla causa determinante. Successivamente sono stati applicati retrospettivamente i criteri NEXUS per individuare i pazienti a rischio di TSI o TSCI e valutare l’adesione degli operatori sanitari a tali criteri. Al fine di verificare la presenza di lesioni del rachide secondarie al trauma sono stati visionati, utilizzando la piattaforma Galileo dell’Azienda Ospedaliera di Padova, gli esami radiologici ed i referti emessi dal Pronto Soccorso di Padova. Si sono infine valutate sensibilità, specificità, rapporti di verosimiglianza positivo e negativo con i relativi intervalli di confidenza al 95% del giudizio attuale del personale sanitario del SUEM 118 di Padova, dei criteri NEXUS e dei criteri M-NEXUS. Dei 188 pazienti inclusi nello studio il 21,8% ha riportato una TSI e, di queste, il 7,3% è risultato essere una TSCI. L’età mediana dei pazienti in studio è di 50 anni.Il meccanismo di lesione più frequente sono stati gli incidenti stradali con il 75,6%, seguiti dalle cadute con il 17,1%, atti violenti con il 4,9% e cadute di oggetti dall’alto con impatto assiale per il restante 2,4% dei casi. Per quanto riguarda l’efficacia dell’applicazione dei presidi collare cervicale e tavola spinale con il metodo attuale la sensibilità è risultata pari a 0,95 e la specificità a 0,39. I criteri NEXUS hanno mostrato una sensibilità di 0,93 e una specificità di 0,38, mentre i criteri M-NEXUS una sensibilità di 1,00 ed una specificità di 0,22. L’adesione da parte del personale del sanitario ai criteri NEXUS è risultata essere pari al 67,6%. Seppur l’aderenza ai criteri NEXUS da parte del personale medico della C.O. SUEM 118 di Padova come insieme di fattori decisionali per il posizionamento dei presidi di immobilizzazione sia scarsa, i nostri dati mostrano che il lavoro svolto attualmente porta a buoni risultati nell’individuare in ambito extraospedaliero i pazienti con lesioni del rachide, siano esse mieliche o amieliche, con un trend in netto miglioramento rispetto al passato. Possiamo aggiungere inoltre che i criteri M-NEXUS sembrano essere la miglior scelta a disposizione.
2021
Rating scale NEXUS: light and shadows
NEXUS
Spinal Cord Injury
SMR
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/87964