Comuni Immortali. La Blue Zone sarda come realtà liminare

Blue Zones (BZs) are specific geographical areas of the planet where mortality rates and, consequently, longevity exhibit statistically significant anomalies, following unique trajectories unlike any other locations. These sites serve as focal points where many contradictions of modernity become evident - they are hotspots where colonial, class, gender tensions intersect with the agendas of broadcasters, political and media narratives, and controversies in scientific production. Within BZs, one can tangibly observe the oscillation between tradition and progress that characterizes the Eurocentric model, revealing that modernity is not a linear and completed project, but rather a locally negotiated and continually co-constructed process. This analysis adopts a Science and Technology Studies (STS) perspective to deconstruct the networks that bind social practices to technoscience, without presuming the latter to be a transcendent force governing space and time. The aim is to enrich this framework through postcolonial studies, in order to portray a hybrid profile of Sardinia - a liminal and peripheral reality within Europe that topologically reflects characteristics of other subaltern contexts across the globe, similarly subjected to a totalizing Eurocentric gaze.

Le Blue Zone (BZ) sono aree geografiche circoscritte del pianeta in cui la mortalità e di conseguenza la longevità registrano una salienza statistica fuori dalla norma, seguendo traiettorie uniche rispetto a qualunque altro luogo. In questi siti è possibile osservare molte delle contraddizioni della modernità , sono hotspot in cui emergono le tensioni coloniali, di classe, di genere, della produzione dei broadcaster, della definizione dell’agenda politica e mediatica, delle controversie nella produzione scientifica. Nelle BZ è possibile toccare con mano il pendolarismo tra tradizione e progresso che contraddistingue il modello eurocentrico, mostrando come la modernità non sia un progetto lineare e compiuto, ma un processo localmente negoziato e costantemente co-costruito . L’analisi si propone di adottare un punto di vista STS, utile alla decostruzione delle reti che legano le pratiche sociali alla tecnoscienza, senza dare per scontata quest’ultima come una forza trascendente che regola lo spazio-tempo. L’intenzione è quella di arricchire la prospettiva con gli studi postcoloniali per restituire un profilo ibrido della Sardegna, una realtà liminare e di confine dell’Europa che riflette topologicamente aspetti di altri contesti nel mondo subalterni e investiti da uno sguardo totalizzante eurocentrico.