Le teorie contrattualiste, di cui le moderne democrazie sono dirette discendenti, si fondano sul principio di uguaglianza tra gli individui, ma lasciano spazio alla riemersione delle dinamiche di dominio già presenti nella società: tra queste si manifesta una nuova forma di patriarcato, che contribuisce al mantenimento di disuguaglianze sostanziali tra donne e uomini all’interno dello stato di diritto. L’analisi delle posizioni del pensiero della differenza sessuale offre l’occasione per una critica al soggetto ‘neutro’, basato in realtà sul corpo e sull’esperienza maschili, e alla riduzione della donna a soggetto debole da tutelare. Durante il dibattito sulla legalizzazione dell’aborto degli anni Settanta in Italia, tali critiche si traducono nella proposta di alcune giuriste femministe di muoversi ‘sopra la legge’, al di fuori di istituzioni strutturalmente insufficienti a rappresentare la loro differenza. Il punto di vista femminista risulta utile, in generale, sia nell’individuare le contraddizioni dei concetti politici moderni, sia nel delineare le direzioni da intraprendere per il ripensamento di un ordine politico che sappia rendere conto delle istanze parziali della società.
Un contributo femminista alla critica dei concetti politici: la questione giuridica dell'aborto nel pensiero della differenza sessuale.
PASCON, ANNA LAURA
2024/2025
Abstract
Le teorie contrattualiste, di cui le moderne democrazie sono dirette discendenti, si fondano sul principio di uguaglianza tra gli individui, ma lasciano spazio alla riemersione delle dinamiche di dominio già presenti nella società: tra queste si manifesta una nuova forma di patriarcato, che contribuisce al mantenimento di disuguaglianze sostanziali tra donne e uomini all’interno dello stato di diritto. L’analisi delle posizioni del pensiero della differenza sessuale offre l’occasione per una critica al soggetto ‘neutro’, basato in realtà sul corpo e sull’esperienza maschili, e alla riduzione della donna a soggetto debole da tutelare. Durante il dibattito sulla legalizzazione dell’aborto degli anni Settanta in Italia, tali critiche si traducono nella proposta di alcune giuriste femministe di muoversi ‘sopra la legge’, al di fuori di istituzioni strutturalmente insufficienti a rappresentare la loro differenza. Il punto di vista femminista risulta utile, in generale, sia nell’individuare le contraddizioni dei concetti politici moderni, sia nel delineare le direzioni da intraprendere per il ripensamento di un ordine politico che sappia rendere conto delle istanze parziali della società.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/88032