Il delirium, tipicamente diffuso nella popolazione geriatrica, emerge dall’interazione complessa tra fattori di rischio individuali e ambientali. La natura acuta ed eterogenea del delirium, nonostante la sua elevata prevalenza, rende difficile, soprattutto in contesti ospedalieri, la sua identificazione e presa in carico. In contesto valutativo, le alterazioni di vigilanza, elemento centrale nella caratterizzazione clinica del delirium, potrebbero rappresentare un marker diagnostico precoce dell’insorgenza del disturbo. Nell’ambito delle modalità di intervento, il delirium viene tradizionalmente trattato con approcci farmacologici e invasivi. Di recente, numerosi studi in letteratura hanno messo in risalto gli effetti benefici di approcci innovativi, non farmacologici per la prevenzione del delirium che prevedono l’utilizzo della Virtual Reality (VR). Il presente studio mira a esaminare, per la prima volta in ambito clinico, un approccio integrato che combina la valutazione della vigilanza tramite il Sustained Attention to Response Task (SART) e l’implementazione di interventi non farmacologici VR. In questo contesto, l’aspetto innovativo è rappresentato dalla possibilità, per il paziente, di esplorare virtualmente diverse stanze del proprio domicilio, luogo significativo a livello identitario. L’obiettivo ultimo è quello di prevenire l’insorgenza di delirium e orientare le pratiche cliniche future verso modelli centrati sulla persona. Lo studio è stato condotto presso i reparti di Geriatria dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova, coinvolgendo 115 pazienti ricoverati, suddivisi in due gruppi sperimentali e un gruppo di controllo. Fin dal primo giorno di ricovero (baseline), lo stato di vigilanza è stato valutato mediante il SART quattro volte al giorno (mattina, prima di pranzo, pomeriggio, prima di cena) a giorni alterni, per l’intero periodo della degenza. Contestualmente è stata somministrata la scala “4 A’s Test” (4AT) per rilevare eventuali episodi di delirium. Dal terzo giorno di ricovero, i pazienti assegnati ai gruppi sperimentali hanno preso parte, ogni mattina prima dell’inizio delle sessioni del SART, a interventi preventivi della durata di dieci minuti. Il gruppo “Musica” ha ascoltato una traccia musicale rilassante; mentre il gruppo “VR” ha sperimentato un’esperienza immersiva in realtà virtuale, in cui i pazienti hanno avuto la possibilità di esplorare uno spazio domestico personale e familiare. Più nello specifico, sono state acquisite immagini a 360° di diverse stanze della casa di ogni paziente e, successivamente, sono state caricate nei visori Meta Quest 2 Oculus. Nel corso delle attività, è stata somministrata una scala Likert per valutare il gradimento pre- e post-intervento. Dati anamnestici, clinici e sociodemografici sono stati inizialmente raccolti per ciascun paziente, al fine di verificare i criteri di eleggibilità previsti dal protocollo. Il campione finale include 85 individui, suddivisi nei seguenti tre gruppi: gruppo “VR” (N = 23), gruppo “Musica” (N = 31), gruppo “Controllo” (N = 31). L’analisi delle prestazioni di vigilanza, utilizzando modelli misti lineari, ha evidenziato un miglioramento generale della performance al SART in tutti i gruppi nel corso del ricovero (β = 0.071, p < .001), con effetti significativamente più marcati nel gruppo “VR” sia in termini di discriminazione degli stimoli target (d’; χ²(2) = 3083.5, p < .001) sia nei tempi di reazione agli stimoli (χ²(2) = 6.31, p = .042). I risultati, sebbene preliminari, supportano l’efficacia dell’intervento VR nel migliorare e stabilizzare l’attenzione sostenuta, confermandosi una tecnologia innovativa, sostenibile e ben tollerata, con un potenziale concreto nella prevenzione del delirium negli anziani in degenza.

Dall’ospedale alla realtà virtuale: un nuovo approccio per la prevenzione del delirium nell’anziano in degenza

CORSA, ANGELO
2024/2025

Abstract

Il delirium, tipicamente diffuso nella popolazione geriatrica, emerge dall’interazione complessa tra fattori di rischio individuali e ambientali. La natura acuta ed eterogenea del delirium, nonostante la sua elevata prevalenza, rende difficile, soprattutto in contesti ospedalieri, la sua identificazione e presa in carico. In contesto valutativo, le alterazioni di vigilanza, elemento centrale nella caratterizzazione clinica del delirium, potrebbero rappresentare un marker diagnostico precoce dell’insorgenza del disturbo. Nell’ambito delle modalità di intervento, il delirium viene tradizionalmente trattato con approcci farmacologici e invasivi. Di recente, numerosi studi in letteratura hanno messo in risalto gli effetti benefici di approcci innovativi, non farmacologici per la prevenzione del delirium che prevedono l’utilizzo della Virtual Reality (VR). Il presente studio mira a esaminare, per la prima volta in ambito clinico, un approccio integrato che combina la valutazione della vigilanza tramite il Sustained Attention to Response Task (SART) e l’implementazione di interventi non farmacologici VR. In questo contesto, l’aspetto innovativo è rappresentato dalla possibilità, per il paziente, di esplorare virtualmente diverse stanze del proprio domicilio, luogo significativo a livello identitario. L’obiettivo ultimo è quello di prevenire l’insorgenza di delirium e orientare le pratiche cliniche future verso modelli centrati sulla persona. Lo studio è stato condotto presso i reparti di Geriatria dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova, coinvolgendo 115 pazienti ricoverati, suddivisi in due gruppi sperimentali e un gruppo di controllo. Fin dal primo giorno di ricovero (baseline), lo stato di vigilanza è stato valutato mediante il SART quattro volte al giorno (mattina, prima di pranzo, pomeriggio, prima di cena) a giorni alterni, per l’intero periodo della degenza. Contestualmente è stata somministrata la scala “4 A’s Test” (4AT) per rilevare eventuali episodi di delirium. Dal terzo giorno di ricovero, i pazienti assegnati ai gruppi sperimentali hanno preso parte, ogni mattina prima dell’inizio delle sessioni del SART, a interventi preventivi della durata di dieci minuti. Il gruppo “Musica” ha ascoltato una traccia musicale rilassante; mentre il gruppo “VR” ha sperimentato un’esperienza immersiva in realtà virtuale, in cui i pazienti hanno avuto la possibilità di esplorare uno spazio domestico personale e familiare. Più nello specifico, sono state acquisite immagini a 360° di diverse stanze della casa di ogni paziente e, successivamente, sono state caricate nei visori Meta Quest 2 Oculus. Nel corso delle attività, è stata somministrata una scala Likert per valutare il gradimento pre- e post-intervento. Dati anamnestici, clinici e sociodemografici sono stati inizialmente raccolti per ciascun paziente, al fine di verificare i criteri di eleggibilità previsti dal protocollo. Il campione finale include 85 individui, suddivisi nei seguenti tre gruppi: gruppo “VR” (N = 23), gruppo “Musica” (N = 31), gruppo “Controllo” (N = 31). L’analisi delle prestazioni di vigilanza, utilizzando modelli misti lineari, ha evidenziato un miglioramento generale della performance al SART in tutti i gruppi nel corso del ricovero (β = 0.071, p < .001), con effetti significativamente più marcati nel gruppo “VR” sia in termini di discriminazione degli stimoli target (d’; χ²(2) = 3083.5, p < .001) sia nei tempi di reazione agli stimoli (χ²(2) = 6.31, p = .042). I risultati, sebbene preliminari, supportano l’efficacia dell’intervento VR nel migliorare e stabilizzare l’attenzione sostenuta, confermandosi una tecnologia innovativa, sostenibile e ben tollerata, con un potenziale concreto nella prevenzione del delirium negli anziani in degenza.
2024
From hospital to Virtual Reality: an innovative approach to prevent delirium in hospitalized older adults
Delirium
Virtual Reality
Older adults
Prevention
Vigilance
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/88091