Emulazione o deterrente? Il caso Trainspotting e Gomorra

Abstract: "Emulation or Deterrent? The Case of Trainspotting and Gomorra This study aims to examine the dual effect of emulation and deterrence arising from two iconic literary works: Trainspotting (1993) by Irvine Welsh and Gomorra (2006) by Roberto Saviano. Trainspotting analyzes the lives of a group of young drug addicts, highlighting the image of addiction as both alienating and seductive. Gomorra explores the harsh dynamics of Neapolitan criminal organizations, portraying their ruthlessness and cruelty. Both cases have sparked extensive debates on the cultural and social impact of representations of controversial themes such as drugs, crime, and social deviance. These extreme, marginal, and violent realities raise important questions: does exposing their destructive consequences act as a deterrent? Or does it provide a pretext to fuel forms of emulation? The balance appears ambivalent, oscillating between a role of social denunciation and the risk of fascination and aestheticization of transgression. On one hand, these works offer a critical perspective that discourages the audience from emulating such lifestyles; on the other hand, the charisma of the characters and the aesthetic portrayal of transgression may lead to identification and emulation phenomena. The study also addresses whether violence represented visually and narratively can in any way be held responsible for violence in reality.

Abstract: "Emulazione o deterrente? Il caso Trainspotting e Gomorra Questo studio ha l’intenzione di esaminare il doppio effetto di emulazione e deterrenza scaturito da due opere letterarie iconiche: “Trainspotting” (1993) di Irvine Welsh e “Gomorra” (2006) di Roberto Saviano. Trainspotting analizza la vita di un gruppo di giovani tossicodipendenti, illuminando l’immagine della dipendenza come alienante e seduttiva allo stesso tempo. Gomorra esplora le crude dinamiche delle organizzazioni criminali napoletane, rappresentandone la spietatezza e la crudeltà. Entrambi i casi hanno suscitato ampi dibattiti sull’impatto culturale e sociale delle rappresentazioni di tematiche controverse come droga, crimine e devianza sociale. Queste realtà estreme, marginali e violente sollevano degli interrogativi: denunciarne le conseguenze distruttive funge da deterrente? o ne fornisce un pretesto per alimentare forme di emulazione? L’equilibrio appare ambivalente, e dirama tra la funzione di denuncia sociale e il rischio di fascinazione ed estetizzazione della trasgressione. Da un lato, queste opere offrono uno sguardo critico che scoraggia il pubblico dall’emulare tali stili di vita; dall’altro, il carisma dei personaggi e l’estetizzazione della trasgressione possono portare a fenomeni di identificazione ed emulazione. Lo studio inoltre si occupa di analizzare se la violenza rappresentata visivamente e narrativamente possa essere in alcun modo responsabile della violenza nella realtà.