The paper explores the complex and ambiguous relationship between literature and history through an analysis of Beppe Fenoglio’s novel Una questione privata . Starting from Italo Calvino’s reflections on the «urge to narrate» that characterized the immediate postwar period, the study traces the transition from memoir to fiction and highlights the initial distrust of literary fiction as a means of representing the partisan struggle. The theoretical framework employed considers literature as a tool for historical critique. Drawing on Hans Magnus Enzensberger’s essay Literature as Historiography, the study develops through a dialogue between historians such as Jacques Le Goff and Carlo Ginzburg, and literary theorists including Gérard Genette, Riccardo Castellana, and Emanuele Zinato. The first chapter applies their insights to examine the phenomenon of Resistance literature in France and Italy, also analyzing the role of media such as cinema in shaping collective memory. The second chapter is entirely devoted to Fenoglio’s literary trajectory, from his early short stories to the stylistic maturity achieved in Una questione privata. The third chapter focuses on the narrative structure of this «true» partisan novel, interpreted as the outcome of a prolonged formal and ideological reflection on the legacy of the civil war. Through fiction, Fenoglio manages to convey a deeper truth than that offered by historical reportage, making the novel not only an aesthetic object but also an ethical one, capable of bringing the Resistance «as it really was» back to life. The work thus stands as the culmination of the generational quête evoked by Calvino, the crowning achievement of a literary season that sought to explore a crucial historical moment: the Resistance.

L’elaborato indaga il complesso e ambiguo rapporto tra letteratura e storia attraverso l’analisi del romanzo Una questione privata di Beppe Fenoglio. A partire dalle riflessioni di Italo Calvino sulla «smania di raccontare» che interessò l’immediato dopoguerra, si delinea il passaggio dalla memorialistica alla narrativa e si evidenzia l’iniziale diffidenza verso la finzione letteraria come mezzo di rappresentazione della lotta partigiana. Il quadro teorico utilizzato vede la letteratura come strumento per la critica storica. Partendo dal saggio di Hans Magnus Enzensberger, Letteratura come storiografia, lo studio si sviluppa attraverso il confronto tra storici, come Jacques Le Goff, Carlo Ginzburg e teorici della letteratura, come Gérard Genette, Riccardo Castellana ed Emanuele Zinato. In un primo capitolo le loro considerazioni sono utilizzare per esaminare il fenomeno della letteratura della Resistenza in Francia e in Italia, analizzando anche il ruolo di un medium come il cinema nella costruzione della memoria collettiva. Il secondo capitolo è dedicato interamente alla figura di Fenoglio e al suo percorso letterario, dal racconto breve fino alla maturazione stilistica in Una questione privata. Il terzo capitolo approfondisce la struttura romanzesca di questo «vero» romanzo partigiano, letta come esito di una lunga riflessione formale e ideologica sull’eredità della guerra civile. Attraverso la finzione, Fenoglio riesce a restituire una verità più profonda rispetto alla cronaca storica, facendo del romanzo uno strumento non solo estetico ma etico, in grado di far rivivere «la Resistenza così com’era». L’opera si configura quindi come il compimento di quella quête generazionale evocata da Calvino, il coronamento di una stagione letteraria che ha tentato di indagare un momento storico cruciale: la Resistenza.

"Non poteva morire senza sapere". Narrazione e storia in "Una questione privata" di Beppe Fenoglio

COLLEVECCHIO, FILIPPO
2024/2025

Abstract

The paper explores the complex and ambiguous relationship between literature and history through an analysis of Beppe Fenoglio’s novel Una questione privata . Starting from Italo Calvino’s reflections on the «urge to narrate» that characterized the immediate postwar period, the study traces the transition from memoir to fiction and highlights the initial distrust of literary fiction as a means of representing the partisan struggle. The theoretical framework employed considers literature as a tool for historical critique. Drawing on Hans Magnus Enzensberger’s essay Literature as Historiography, the study develops through a dialogue between historians such as Jacques Le Goff and Carlo Ginzburg, and literary theorists including Gérard Genette, Riccardo Castellana, and Emanuele Zinato. The first chapter applies their insights to examine the phenomenon of Resistance literature in France and Italy, also analyzing the role of media such as cinema in shaping collective memory. The second chapter is entirely devoted to Fenoglio’s literary trajectory, from his early short stories to the stylistic maturity achieved in Una questione privata. The third chapter focuses on the narrative structure of this «true» partisan novel, interpreted as the outcome of a prolonged formal and ideological reflection on the legacy of the civil war. Through fiction, Fenoglio manages to convey a deeper truth than that offered by historical reportage, making the novel not only an aesthetic object but also an ethical one, capable of bringing the Resistance «as it really was» back to life. The work thus stands as the culmination of the generational quête evoked by Calvino, the crowning achievement of a literary season that sought to explore a crucial historical moment: the Resistance.
2024
"Non poteva morire senza sapere". Narration and History in "Una questione privata" by Beppe Fenoglio
L’elaborato indaga il complesso e ambiguo rapporto tra letteratura e storia attraverso l’analisi del romanzo Una questione privata di Beppe Fenoglio. A partire dalle riflessioni di Italo Calvino sulla «smania di raccontare» che interessò l’immediato dopoguerra, si delinea il passaggio dalla memorialistica alla narrativa e si evidenzia l’iniziale diffidenza verso la finzione letteraria come mezzo di rappresentazione della lotta partigiana. Il quadro teorico utilizzato vede la letteratura come strumento per la critica storica. Partendo dal saggio di Hans Magnus Enzensberger, Letteratura come storiografia, lo studio si sviluppa attraverso il confronto tra storici, come Jacques Le Goff, Carlo Ginzburg e teorici della letteratura, come Gérard Genette, Riccardo Castellana ed Emanuele Zinato. In un primo capitolo le loro considerazioni sono utilizzare per esaminare il fenomeno della letteratura della Resistenza in Francia e in Italia, analizzando anche il ruolo di un medium come il cinema nella costruzione della memoria collettiva. Il secondo capitolo è dedicato interamente alla figura di Fenoglio e al suo percorso letterario, dal racconto breve fino alla maturazione stilistica in Una questione privata. Il terzo capitolo approfondisce la struttura romanzesca di questo «vero» romanzo partigiano, letta come esito di una lunga riflessione formale e ideologica sull’eredità della guerra civile. Attraverso la finzione, Fenoglio riesce a restituire una verità più profonda rispetto alla cronaca storica, facendo del romanzo uno strumento non solo estetico ma etico, in grado di far rivivere «la Resistenza così com’era». L’opera si configura quindi come il compimento di quella quête generazionale evocata da Calvino, il coronamento di una stagione letteraria che ha tentato di indagare un momento storico cruciale: la Resistenza.
Beppe Fenoglio
Narrazione
Storia
Resistenza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/88379